L’Acireale batte il Licata (3-1) ed è fuori dalla zona play out. Pomeriggio complicato per i granata contro un avversario diretto nella lotta per la salvezza, più complicato, anzi, di quanto si potesse temere. Nella sfida la formazione granata entra con grinta e determinazione. Sa del valore dell’avversario a dispetto di una classifica che lo mortifica non poco, e della buona cifra che esprime gente come Lucchese e De Pace, ex peraltro piuttosto temibili, ma deve subito fare i conti con la cattiva sorte.
Chianese perde Mokulu in avvio di partita, Paglia fallisce dal dischetto il rigore del possibile vantaggio
Fuori Mokulu per un problema muscolare dopo meno di un quarto d’ora di gioco, in campo Capogna, verve e fantasia. L’Acireale è obbligato a rispettare la consegna, c’è obbligo di vittoria per restare in linea con il progetto salvezza. E l’occasione buona si presenta subito dopo per gli uomini di Chianese: il fallo di Calaiò è da rigore. Paglia, però, dal dischetto calcia in bocca a Rossi. Poco male, penserete, per una squadra che è comunque viva e vitale, che tiene in una morsa l’avversario sicuro di poterlo costringere alla resa da un momento all’altro.
A sorpresa il vantaggio ospite a fine primo tempo: Maimone trafigge Zizzania
Ma l’insidia è dietro l’angolo. Juliano sfiora il gol con una gran botta dalla distanza prima che il Licata passi in vantaggio, approfittando di una leggerezza difensiva. Il diagonale di Maimone non concede scampo a Zizzania e l’Acireale, in chiusura di primo tempo, si ritrova in svantaggio. Non solo, rischia di perdere l’apporto di calore e di entusiasmo di un pubblico fino a quel momento calorosissimo, trascinato pure dal tifo incessante della Curva Sud. Finito l’incanto?
Granata bravi a non demordere, in ballo il ritrovato feeling con la tifoseria organizzata
Il colpo è forte, ma i granata sono bravi a non risentirne. O meglio, al rientro in campo dopo il riposo li ritrovi compatti e grintosi, sicuri di poter recuperare lo svantaggio: troppo alta la posta in palio, si gioca per la classifica e per il futuro, il ritrovato calore della tifoseria non può essere sprecato. Sarà così? L’Acireale fatica un tantino a trovare il passo giusto, la volontà c’è, ma si tratta di trovare la chiave tattica giusta per rimontare lo svantaggio.
Acireale a testa bassa, il Licata in dieci chiuso in una morsa
Chianese, dopo quindici minuti di attesa, gioca la carta Vasil, richiamando Paglia. E con il tridente i granata cominciano a trovare la profondità. Non solo. Quando il Licata resta in dieci (fuori Lanza per doppia ammonizione) dilagano. Juliano dalla distanza scalda i pugni di Rossi, il diagonale di Chatzinicolao, poco dopo, mettere duramente alla prova l’estremo difensore ospite. Ed ė valanga granata quando Chianese, altra mossa azzeccata, lancia nella mischia Sueva (fuori Santovito, un difensore).
Sueva firma il gol del pareggio, i granata non si appagano e alzano il ritmo
Bisognerà attendere, però, il 25’ perché la partita trovi la svolta: il guizzo sotto porta è proprio di Sueva che firma il pareggio. Uno a uno, venti minuti alla fine, l’Acireale è tutt’altro che appagato. C’è da indirizzare nel verso giusto una stagione non poco complicata, c’è da non disperdere il capitale d’entusiasmo di una tifoseria appena ritrovata. Capisce insomma, l’Acireale, che si gioca per il futuro. E alza ancora il ritmo, se possibile, trascinato dalle tribune come di rado era capitato di vedere in questa stagione.
Sueva-gol, tripletta magica per l’attaccante granata che firma la più preziosa delle vittorie
Sueva tutto solo davanti al portiere sbaglia la più facile delle occasioni. Ci prova pure Dampha, ma Rossi ci arriva. Ma sarà ancora Sueva nei minuti finali di una partita che sarà ricordata a lungo a mettere la firma sulla vittoria, siglando al 90’ il gol del vantaggio e rendendo addirittura magica la sua domenica con la terza rete, al 96’, un attimo prima del triplice fischio di Ferrara. L’Acireale batte il Licata (3-1) ed è fuori dalla zona play out.
Giovanni Lo Faro