L’Acireale che non ti aspetti: doppio-Mokulu, Siracusa kappaò: 2-1

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L’Acireale che non ti aspetti: doppio Mokulu, Siracusa kappaò: 2-1. Ti aspetti, e temi assai, il Siracusa, leader della classifica dopo il bum-bum di Reggio Calabria sulla Reggina e la goleada (7-0) a spese del Locri appena domenica scorsa, e invece scopri, e applaudi, un Acireale grintoso e determinato come non mai che sovrasta la capolista sul piano del gioco e del risultato: finisce 2-1, all’Aci e Galatea, con un pubblico sparuto ma giustamente festante davanti ad un Acireale da stropicciarsi gli occhi.

I meriti dei granata e del loro tecnico, bravo a metterli in campo

Già, ma cosa è successo all’Acireale? Quali ragioni stanno alla base della splendida performance della formazione granata che ha messo sotto la capolista, sovrastandola alla fine pure sul piano del gioco? A spartirsi i meriti per questa giornata che potrebbe rappresentare lo spartiacque di questa tormentata stagione del calcio acese, sono i giocatori, naturalmente, encomiabili sul piano dell’impegno e della determinazione, ma anche il loro tecnico che è stato bravo a metterli in campo, con un dispositivo tattico che ha mandato in tilt il Siracusa.

La ragnatela di Chianese manda in tilt il dispositivo tattico del Siracusa

Qualche fiammata, per la capolista, in avvio soprattutto, giusto il tempo che l’ordito tattico di Mauro Chianese si rivelasse una ragnatela nella quale per Russotto e compagni districarsi sarebbe stato complicato, prima, e impossibile, dopo, ovvero alla distanza di una sfida che l’Acireale farà propria con merito. Il 4-3-3 dell’Acireale, in pratica, è stato interpretato in maniera quanto meno singolare dal tecnico campano, che ha scelto di piazzare  Andreassi e Rodio, due difensori, ai fianchi di un Mokulu ispiratissimo. Bravissimi i due esterni ad assolvere i loro compiti,  di spinta nella fase di offesa, e di copertura sulla linea di mezzo, ove occorresse. Di fatto, è risultato piuttosto arduo per il Siracusa trovare spazi per dispiegare la propria azione d’offesa. E nonostante schierasse, sulla fascia di mezzo, uomini del valore di Palermo e Alma, e disponesse di un tridente stellare (Russotto, Di Grazia e Maggio) in prima linea.

Mokulu gran protagonista, uno-due da incorniciare, il gol di Suhs non basta al Siracusa

Squadre in equilibrio, in avvio, pochi pericoli da una parte e dall’altra, fino a quando Mokulu non s’inventava il gol della domenica: doppio affondo ad approfittare di uno sbandamento della linea difensiva aretusea, e rasoterra alle spalle di Iovino. Pronta la risposta degli uomini di Turati, in questo frangente all’altezza del ruolo di leader della classifica: Suhs è bravo a beffare Zizzania. Ma il pari dura poco: Mokulu, incontenibile per la pur munitissima difesa ospite, colpisce ancora proprio in chiusura di primo tempo: 2-1.

Siracusa in dieci nel finale di partìta (espulso Sarao), l’ex Limonelli non basta a Turati

T’aspetti, nella ripresa, la reazione ospite, scopri invece un Acireale che tiene il campo con autorevolezza e ribatte colpo su colpo le iniziative della capolista. Che peraltro non crea soverchie preoccupazioni a Zizzania.  Succede, anzi, che l’Acireale, con Vasil, al posto dell’ infortunato Rodio, possa trovare spazio nelle maglie difensive della formazione aretusea, obbligandola così a stare all’erta. Turati lancia nella mischia l’ex Limonelli (sua l’unica conclusione ospite in pieno recupero neutralizzata dall’estremo difensore accese) ma subito dopo resta in dieci per l’espulsione di Sarao (fallo di reazione è rosso per l’ex attaccante del Catania). L’Acireale tiene bene il campo fino allo scadere del lunghissimo recupero e può giustamente festeggiare con i suoi tifosi la più bella delle vittorie, mentre il Siracusa torna a sentire sul collo il fiato della Reggina

Giovanni Lo Faro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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