L’acqua, sorella di ogni uomo

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“Risorsa preziosa” e “diritto umano fondamentale”, “troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio, da cui si vede escluso chi non ha possibilità di reddito per assicurarsela”. Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha parlato in questi termini dell’acqua intervenendo oggi ad Assisi al convegno “Sorella acqua” organizzato dai dieci distretti d’Italia, Albania, Malta e San Marino del Rotary International. Al centro del saluto la denuncia dei “processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi”.

Nella storia sacra. L’acqua compare più volte nella storia della salvezza. “Ogni uomo ha sete e passa da un pozzo all’altro”, recita il Catechismo degli adulti. Ricorda mons. Crociata che “lo stesso itinerario quaresimale – parabola che dalla schiavitù conduce, attraverso l’aridità del deserto, a una terra di libertà – ripropone il simbolismo della sete come una delle esigenze primarie della vita; al tempo stesso, proprio la sete è manifestazione di vita”. Tra gli “episodi evangelici più straordinari di questo tempo liturgico” cita “l’incontro del Cristo con la samaritana nell’ora più calda del giorno: ai bordi di un pozzo, l’umiltà di Gesù che chiede da bere incrocia la sete d’amore che la donna ha cercato di soddisfare moltiplicando le esperienze”. “È significativo rilevare – nota il segretario della Cei – che l’incontro narrato da san Giovanni avviene appunto ai bordi di un pozzo. Così era stato per il servo di Abramo, che vi aveva incontrato Rebecca, in vista del matrimonio con Isacco. Così è stato per Giacobbe, che vi trovò la futura sposa Rachele. Così per Mosè, che s’imbatté con Zippora, che diventerà poi sua moglie… Quante suggestioni sono, dunque, legate all’acqua! Acqua che lava, purifica, disseta; acqua che addirittura fa incontrare”.

Risorsa a rischio. Muovendo da questa “storia sacra”, aggiunge il vescovo, “ci sentiamo coinvolti, custodi e responsabili di quella risorsa preziosa che anche oggi è l’acqua, bene troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio”. È un “diritto umano fondamentale, legato al diritto stesso alla vita”, al quale “circa un miliardo e mezzo di persone manca di un accesso adeguato; e più ancora sono quelle prive di una sufficiente disponibilità di acqua potabile: nel Sud del mondo l’acqua contaminata rimane causa diffusa di malattia e di morte, specialmente fra i bambini”. Nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2007 Benedetto XVI ricorda, a tal proposito, che “all’origine di non poche tensioni che minacciano la pace sono sicuramente le tante ingiuste disuguaglianze ancora tragicamente presenti nel mondo. Tra esse particolarmente insidiose sono le disuguaglianze nell’accesso a beni essenziali, come il cibo, l’acqua, la casa, la salute”. “L’acqua rimane una risorsa male distribuita e male sfruttata”, precisa mons. Crociata pensando all’”incremento significativo del processo di desertificazione”, al “calo di disponibilità idrica”, all’”aumento dei consumi nell’attività produttiva”, all’”inquinamento che ne frena, quando non ne impedisce l’utilizzo”, ai “problemi di raccolta e di distribuzione che degenerano in sprechi”.

La privatizzazione e i referendum in Italia. Particolare attenzione viene riservata ai “processi di privatizzazione”: un tema che “va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa”, e che “richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale”. Per quanto riguarda l’Italia – “tra i più grandi produttori e consumatori al mondo di acqua in bottiglia, con cifre in costante aumento, a beneficio di un’industria che diventa speculativa, quando si assicura enormi fatturati grazie a concessioni rilevate a prezzi irrisori” – il segretario della Cei cita i prossimi due referendum sulla “privatizzazione dell’acqua” e sulla “determinazione della tariffa del servizio idrico integrato”, espressione di “quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune”.

Giungere a “politiche diverse”. “A tutto ciò – prosegue – è doveroso aggiungere una riflessione sul nostro stile di vita individuale, spesso poco incline a riconoscere l’importanza di educarsi e di educare a un uso attento, sobrio e consapevole di beni che ci sono stati affidati”, “avendo a cuore anche il futuro del nostro pianeta”. E “il discorso sull’acqua, a ben vedere, ci porta veramente lontano, fino a farci sentire tutta l’urgenza di una diversa cultura, che porti anche a politiche diverse, attente a salvaguardare l’accesso a questo bene comune non mercificabile, capaci quindi di sostenerne una gestione che ne garantisca a tutti la distribuzione”. Infine, mons. Crociata ricorda che la Chiesa italiana “ha istituito anche una Giornata per la salvaguardia del creato, che viene celebrata ogni 1° settembre”, mostrando così di essere attenta alle tematiche ambientali e “plaude” a ogni iniziativa di sensibilizzazione.

SIR

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