Laudato si’ 9 / La scrittrice “ebrea laica” Naomi Klein: “L’enciclica parla al cuore delle persone”

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Naomi Klein, scrittrice e giornalista di origine canadese, autrice di best seller come “No Logo” e “Una rivoluzione ci salverà”, parteciperà al convegno in programma all’Augustinianum. Testimonia la sua sorpresa e afferma che “c’è una verità potente nel testo. Sono rimasta scioccata per questo, e anche per la poesia, la liricità che esprime, l’enciclica parla al cuore delle persone”

“Leggetela tutta, non soltanto il sommario”. Fino a ieri, sembrava impossibile che a lanciare uno “spot” a CI1eCJ_WgAAymirpfavore di un’enciclica di un Papa – da molti già definita storica – potesse essere una “femminista ebrea laica”, come lei stessa si definisce. E invece, oggi la sala stampa vaticana è stata testimone di un evento senza precedenti: la relatrice in questione è Naomi Klein, scrittrice e giornalista di origine canadese, autrice di best seller come “No Logo” (tradotto in 28 lingue) e più recentemente del volume “Una rivoluzione ci salverà”. L’occasione di un intervento nei confronti del quale c’era “molta attesa” – come ha rivelato fin dall’inizio il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi – è la conferenza stampa di presentazione della conferenza: “Le persone e il Pianeta al primo posto: l’imperativo di cambiare rotta”, in programma all’Augustinianum di Roma il 2 e 3 luglio per dare impulso e respiro internazionale ai temi trattati da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”. All’iniziativa, promossa dal Pontificio consiglio giustizia e pace e dal Cisde (rete internazionale di ong cattoliche per lo sviluppo), oltre alla Klein interverranno, fra gli altri, il Segretario di Stato Pietro Parolin e la responsabile per i problemi legati al cambiamento climatico delle Nazioni Unite, Mary Robinson.
“Per cambiare tutto, abbiamo bisogno di tutti”. È questo, ha ricordato Naomi Klein, lo slogan al suono del quale hanno marciato 400mila persone nel settembre scorso, a New York, per reclamare una “giustizia climatica”. “In un mondo dove il profitto viene massicciamente messo prima delle persone e del pianeta, l’economia ha molto a che fare con l’etica e la moralità”, ha fatto notare plaudendo all’impostazione dell’Enciclica di Papa Francesco, il cui “cuore” è l’interconnessione: “Se siamo d’accordo sul fatto che mettere in pericolo la vita sulla terra è una crisi morale, allora è urgente per noi agire di conseguenza”. “Siamo arrivati a mettere in pericolo la terra perché molti esperti di economia hanno usato male e senza pietà il loro potere tecnocratico”, la sua denuncia: tutto ciò ha prodotto “modelli che hanno scandalosamente dato scarso valore alla vita umana, particolarmente a quella dei poveri, sostituendola con i valori del profitto corporativo e della crescita economica” ad ogni costo. Servono, invece, politiche “basate su giustizia ed equità”: contrastando il degrado ambientale, è la tesi della scrittrice, possiamo cambiare in meglio anche il modello economico. Dal basso, intanto, “un nuovo tipo di movimento sul clima sta rapidamente emergendo e si basa sulla più coraggiosa verità espressa nell’enciclica: cioè che l’attuale sistema economico sta alimentando la crisi climatica e allo stesso tempo ci impedisce attivamente di prendere i provvedimenti necessari per evitarla”. “È difficile” invertire la rotta, ma “non è mai troppo tardi. Difficile non è impossibile”. “Papa Francesco – ha detto l’attivista del movimento ‘no global’, che si è detta ‘onorata’ dell’invito ricevuto – ha scritto che Laudato Si’ non è rivolta solamente al mondo cattolico, ma riguarda ogni persona che vive su questo pianeta”. “L’enciclica – ha testimoniato – è stata una sorpresa per il coraggio e la temerarietà che contiene in un momento in cui i politici non manifestano molto coraggio, c’è una verità potente nel testo. Sono rimasta scioccata per questo, e anche per la poesia, la liricità che esprime, l’enciclica parla al cuore delle persone”. “Noi non siamo Dio”, ha osservato ancora la scrittrice stigmatizzando l’illusione prodotta delle scoperte degli ultimi due secoli: “Non siamo i padroni del mondo e stiamo scatenando forze più grandi di noi”.
“Rafforzare gli accordi internazionali per fermare i cambiamenti climatici”, a cominciare dalla prossima Conferenza sui cambiamenti climatici (Cop21) in programma a novembre a Parigi. È questo l’imperativo più urgente da raccogliere, dell’Enciclica “Laudato si’”. Ne è convinto il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, che parteciperà al convegno ma il cui testo è stato letto da Flaminia Giovannelli, sottosegretario del citato dicastero vaticano. La domanda principale dell’Enciclica è quella su “quale tipo di mondo vogliamo lasciare ai nostri figli”, partendo dalla consapevolezza che “il cambiamento climatico è un problema globale con uno spettro di serie implicazioni: ambientali, sociali, economiche e politiche”. Di qui la necessità di “sviluppare politiche” per “rovesciare la tendenza al riscaldamento globale” e ridurne gli impatti negativi: a questo proposito, la prossima conferenza di Parigi sarà “cruciale nell’identificare soluzioni”. La “riforma coraggiosa” richiesta dal Papa avrà luogo solo attraverso l’impegno a “cambiare il nostro modo di comprendere l’economia e il progresso”: la dimensione politica chiede di “ristabilire un controllo democratico sull’economia e la finanza”, cioè “sulle scelte basilari fatte dalle società”. Nel testo del Papa, ha fatto notare Ottmar Edenhofer, presidente dell’Ipcc (Intergovernamental panel on climate change), si parla delle diseguaglianze prodotte dal cambiamento climatico, che “colpisce in modo particolare le popolazioni più povere” e, per la prima volta, “si fa riferimento all’atmosfera come a un bene comune di tutta l’umanità”. Il mondo cattolico, ha detto Bernd Nills, capo del Cidse, si sta mobilitando in vista della conferenza sul clima di Parigi, e potrebbe esserci – ha annunciato Flaminia Giovannelli rispondendo alle domande dei giornalisti – “un’iniziativa del papa con altri leader religiosi” sull’ecologia integrale, tema che sta riscuotendo un grande sostegno anche sul piano ecumenico.
M.Michela Nicolais
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