Le Frecce Tricolori tornano ad Acireale, in attesa del primo pilota donna

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Le Frecce in azione

Nonostante tutte le polemiche e le critiche, l’esibizione delle Frecce Tricolori del 10 giugno ad Acireale ha riscosso un grande successo. La strada statale 114, le Chiazzette, S. Maria La Scala, e tutti i posti accessibili della Timpa hanno fatto da tribuna per tutti gli spettatori – si parla di circa 150 mila persone – venuti anche da fuori Acireale per ammirare la P.A.N. (Pattuglia Acrobatica Nazionale) dell’Aeronautica Militare, che per la seconda volta (la prima era stata il 23 luglio 2006) si esibiva nello specchio d’acqua antistante la Timpa acese, che con la sua conformazione naturale ha permesso una esibizione particolare, che si snodava dall’alto verso il basso. Molte persone inoltre hanno seguito la manifestazione dal mare, dalle numerose barche ancorate al largo di S. Maria La Scala.

La Statale 114, trasformata in tribuna, piena di gente

I piloti dei 10 caccia Aermacchi MB-339 di costruzione italiana (“pony”, in gergo) hanno mostrato, in circa 25 minuti, il meglio delle loro figure acrobatiche, sia in formazione compatta, che in due semiformazioni (4+5), con il solista che riusciva sempre a sorprendere con le sue manovre mozzafiato e quasi sempre in controtendenza rispetto al movimento degli altri aerei. Le evoluzioni dei 10 aerei che si libravano nel cielo, sembravano in certi momenti fare concorrenza ai gabbiani che volavano anch’essi in prossimità della costa. La pattuglia era coordinata da terra dal comandante, il tenente colonnello Marco Lant, ed ha riscosso soprattutto gli applausi del pubblico in alcuni momenti particolari: all’ingresso, al momento in cui ha eseguito la figura del “cuore” dedicata a Sergio Alecci (il giovane pilota catanese inabissatosi un anno fa nelle acque di S. Maria La Scala con il suo velivolo ultraleggero) e alla conclusione, quando ha tracciato nel cielo il più lungo tricolore, circa cinque chilometri di scia verde-bianco-rossa.

Il tricolore più lungo

L’esibizione delle Frecce Tricolori è stata preceduta da due ore di spettacolo con l’esibizione di vari piloti civili e militari, tra cui il comandante Rudy Natale con il suo Cap 231, ed una operazione di simulazione di salvataggio in mare effettuata con il maxi elicottero dell’Aeronautica militare Demo Sar HH3F di stanza a Trapani.

La manifestazione, organizzata dal Comune di Acireale, dalla Provincia di Catania e dall’Aero Club di Catania in collaborazione con il 52° club “Frecce Tricolori” di Acireale, era stata preceduta da varie critiche di politici locali e di gruppi ambientalisti, che paventavano rischi di inquinamento acustico e di danni ambientali per la Timpa, e protestavano inoltre per i costi della manifestazione (sostenuti non si sa da chi).

La figura del cuore

Le maggiori polemiche, successivamente all’evento, si sono registrate per il fatto che non è stato permesso l’accesso al belvedere della villa comunale (peraltro già chiusa da alcune settimane per lavori di restauro), tranne che alle autorità ed ai “vip”. Altre opinioni discordanti sono venute anche da parte di numerosi commercianti acesi, i quali, pur essendo domenica, hanno tenuto aperti i loro esercizi commerciali durante tutta la manifestazione, ma hanno visto ben pochi turisti fare acquisti.

Ritornando alle Frecce Tricolori, la cui sede operativa è l’aeroporto militare di Rivolto (in provincia di Udine), bisogna ricordare che i piloti vengono scelti (non più di uno-due l’anno) tra gli ufficiali più bravi con almeno 1.000 ore di volo, i quali una volta entrati devono seguire un rigoroso programma addestrativo d’inserimento graduale. Tra i futuri aspiranti pare ci siano in questo momento anche delle donne. E quindi, avremo forse quanto prima il primo pilota donna delle Frecce Tricolori? Chissà!

Nino De Maria

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