La Sicilia è ricca di beni artistici e culturali. Un’ isola piena di gioielli architettonici barocchi e normanni unitamente a siti naturalistici di rara bellezza. Insomma uno scrigno ricchissimo di tesori , alcuni dei quali sono stati inseriti nel patrimonio dell’ umanità dall’ UNESCO.
Indirizzare, coordinare e promuovere la conoscenza di tale meraviglie, tramite itinerari dedicati, è la sfida di un gruppo di giornalisti e operatori culturali di Palermo, decisi a valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del Paese mettendo a rete le sue migliori risorse.
Si tratta del progetto, nato nel 2006, “Le vie dei Tesori” che anche quest’anno propone ‘un itinerario turistico-culturale che si nutre dello spessore dei luoghi, degli echi letterari e storici, degli incontri e delle performance teatrali a tema’.
Le maggiori città siciliane diventano un museo a cielo aperto dove palazzi, musei ed edifici storici aprono le proprie porte ai visitatori, assurgendo al ruolo di spazi espositivi naturali.
L’edizione 2023 è stata presentata a Catania, al Palazzo degli Elefanti. La sesta volta consecutiva per la città etnea che l’anno scorso ha raccolto quasi 17 mila presenze.
Partecipanti alla presentazione di Catania
Presenti, oltre al sindaco di Catania Enrico Tarantino, il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo; Sebastiano Anastasi, presidente del Consiglio comunale di Catania. Paolo Di Caro, responsabile della Direzione Cultura; Donatella Aprile, soprintendente Beni Culturali di Catania. Gaetano Bongiovanni e Giulia Falco, per il Parco archeologico e paesaggistico di Catania e Valle dell’Aci. Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, un rappresentante di UniCredit, main sponsor del festival.
“Le Vie dei Tesori sono un’occasione imperdibile per creare coinvolgimento anche tra i tanti ragazzi che vedo presenti. Abbiamo un patrimonio culturale di cui essere orgogliosi – dice il sindaco di Catania. Dobbiamo sperare che non solo i turisti, ma anche i nostri concittadini lo apprezzino più di quanto probabilmente a volte fingano di non fare”.
Il progetto ogni anno genera una ricaduta economica, come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole. L’anno scorso con un indotto economico di 6 milioni di euro e su Catania con una spesa turistica di 436 mila euro.
Le Vie dei Tesori ha saputo creare difatti un dialogo con le istituzioni, quali la Regione, gli Atenei, i Comuni, le Diocesi, le Istituzioni dello Stato. Ma anche con i proprietari di palazzi nobiliari e i gestori privati.
Il festival racconterà la Sicilia in un viaggio di riappropriazione delle bellezze dell’ isola. In un itinerario ideale che collegherà il capoluogo a tutte le città e i comuni che hanno aderito all’iniziativa. Diciassette le città partecipanti e inserite nel programma della XVII edizione.
Dal 16 settembre al 1 ottobre Messina, Trapani, Enna, Caltanissetta, e ancora Bagheria, Termini Imerese, Corleone, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo.
7 / 22 ottobre: Ragusa, Scicli, Noto, Sciacca, Carini. Dal 7 ottobre al 5 novembre Palermo , Catania e la vicina Acireale.
Le vie dei tesori: programma di Catania
Il programma di Catania è organizzato da Alessandra Fabretti, con la collaborazione del Comune, della Diocesi e del Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci.
Si potranno visitare: Palazzo degli Elefanti; Terme dell’Indirizzo; Terme della Rotonda; l’Istituto Ardizzone Gioeni; la chiesa della Santissima Trinità; il santuario di Santa Maria dell’Aiuto. E ancora: il Polo tattile multimediale, grotta Petralia; grotta dell’Amenano; la Società storica catanese; la chiesa Santa Maria del Gesù; il Bastione degli infetti; Castello Ursino; laboratorio dei pupari fratelli Napoli; la bottega Cartura di Alfredo Guglielmino; Cappella Bonajuto; Palazzo Asmundo di Gisira; Palazzo della Cultura; Palazzo Scuderi Libertini.
Le vie dei tesori: programma di Acireale
Un programma ricco quelli della città jonica, costruito con il supporto del Comune. Dieci luoghi a partire dal Museo del Tesoro della Basilica di San Sebastiano, con quattro sale che ospitano i monili di cui è adornato il simulacro del santo portato in processione. Fiore all’occhiello è il Seminario vescovile, con reperti minerali e animali impagliati, l’antica biblioteca e la cappella “rossa”, e l’ epidiascopio, apparecchio per proiezioni di inizi ‘900.
E ancora la Biblioteca Zelantea; la chiesa di San Benedetto; la settecentesca chiesa di San Raffaele; la barocca San Francesco di Paola; Santa Maria dell’Itria con un dipinto di Pietro Paolo Vasta che si dice sia stato realizzato miracolosamente in una sola notte; la chiesa di Santa Maria Maddalena, visitabile a lume di candela. E in aggiunta due siti diversi: un presepe in stile partenopeo e il Museo del Carnevale con le opere dei maestri carristi.
Tra le proposte più particolari: la lezione di cosmesi antica di Clara Russo a Santa Venera al Pozzo; le note del famoso violinista Sebastiano Battiato nella basilica di San Pietro e Paolo; un percorso sensoriale nell’ex convento Batia dell’Arcangelo Gabriele; lavorazione della cartapesta con il maestro Alberto Siracusa; il mondo delle api con Agata Mammino; i balli di Meraviglia Studio; si potrà visitare l’azienda artigiana Le Panier; e ancora la Matrice di tutte le Aci, Palazzo Martino Fiorini e Palazzo Raciti.
Rita Vinciguerra