Egregio direttore,
per tanti anni, come volontario della Confraternita Misericordia, mi sono dedicato agli anziani ricoverati in istituti ed ho potuto constatare che, a parte le eccezioni di strutture gestite da religiose, quindi nella stragrande maggioranza dei casi, essi non sono assolutamente orientati al raggiungimento di un benessere psico-fisico degli ospiti con personale formato e con spiccate attitudini verso la cura della persona, nella sua integralità.
Con sconcerto constato che sono più i requisiti richiesti per una pizzeria che per gestire una casa per anziani. E nemmeno per gestire un asilo privato sono richieste condizioni adeguate, ossia test piscoattitudinali per le insegnanti e competenze psicopedagogiche, strutture conformi a criteri di sicurezza, spazio vitale per attività ludico-ricreative.
Tutto questo la dice lunga di come la nostra società sia evoluta dal punto di vista tecnologico, del marketing, dell’organizzazione per la vendita dei prodotti (la società capitalistica), ma é arretrata enormemente sul piano dei diritti. La comunità, infatti, è diventata mercato, mentre i cittadini, portatori di diritti e doveri, sono diventati consumatori. In primo piano sui mass media, ogni giorno, come informazione immancabile, campeggiano le proiezioni di borsa, mentre sono trascurate ed invisibili le informazioni sul numero dei poveri, dei cittadini che non hanno potuto accedere ai servizi socio-sanitari, ai disoccupati, alle persone che fanno uso di droghe (sintomo di infelicità e disagio) ed ansiolitici e psicofarmaci (una percentuale altissima che dovrebbe farci chiedere seriamente che modelli di società abbiamo costruito).
È penoso, altresì, rilevare quali sono gli argomenti del dibattito politico; mai si erge una visione olistica dei problemi sociali, un dibattito serio su come affrontare le sfide del presente che condizioneranno il futuro delle prossime generazioni: l’inverno demografico che smantellerà il welfare, quindi il sistema pensionistico e socioassistenziale, i cambiamenti climatici che sconvolgeranno popoli e territori con inondazioni e carestie, le conseguenze di un sistema economico che concentra le risorse ed il potere nelle mani di pochi mentre aumentano le povertà (nuove povertà) e le violenze sociali, il problema ambientale che vede il Pianeta ridotto a spazzatura con ampie zone, terreni ed oceani, sedi occulte di smaltimento di sostanze radioattive e fortemente inquinanti, rischiando a breve di rendere inabitabili vaste regioni della Terra.
Occorre davvero un nuovo umanesimo, dove al centro di ogni azione politica ci sia l’essere umano ed i suoi bisogni e non il consumatore a cui si sollecitano infiniti desideri.
Saluti
Orazio Antonio Maltese – Acireale