CAI / La montagna raccontata ai tempi del coronavirus

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CAI Coronavirus

Grazie all’impegno del CAI il mondo della montagna fa sentire la propria voce di fronte all’emergenza coronavirus con idee, strategie e solidarietà. È questo quello che emerge dalla pagine del numero di maggio della rivista del Cai Montagne360, dedicato al futuro delle Terre ai tempi del coronavirus.

CAI / La montagna raccontata ai tempi del coronavirus

Il mensile – informa una nota stampa – arriverà nelle edicole e nelle case dei soci nei prossimi giorni. Ma è già sfogliabile on line e scaricabile gratuitamente sul sito www.cai.it. Una scelta da parte del Club alpino italiano per sostenere tutti gli amanti della montagna in questo periodo difficile in cui dobbiamo responsabilmente restare a casa.

Le comunità montane sono riuscite a gestire l’emergenza causata dal Coronavirus con grande senso di responsabilità. Nella maggior parte dei casi hanno chiuso le attività economiche prima delle ordinanze. Inoltre, hanno organizzato servizi di prossimità, e respinto – laddove è stato possibile – le occasioni di contagio” scrive il direttore Luca Calzolari.  Che però avverte: «ancora non sappiamo come reagirà la già fragile economia di montagna. Magari saprà anche reinventarsi. Per il momento, quindi, ci limiteremo alla narrazione delle prime settimane d’emergenza. Non abbiamo voluto raccontare solo come ha reagito la montagna, ma anche com’è la vita in montagna. Abbiamo raccolto visioni, narrazioni, testimonianze».

CAI / La montagna, tra coronavirus, ambiente e cura

Entrando nel vivo del numero, nell’intervista al virologo Fabrizio Pregliasco scopriamo come un organismo così piccolo possa essere tanto pericoloso. Pregliasco sottolinea che la sua diffusione è stata facilitata dalla perdita di natura e dalla distruzione degli ecosistemi causata dall’uomo. I sindaci di una serie di Comuni montani (da Nord a Sud) hanno invece raccontato la loro resistenzaanche di fronte al virus.

Il direttore Luca Calzolari, a destra

Una resistenza raccontata anche nel contributo sulla montagna che lavora, con campi e animali accuditi tutti i giorni, in un silenzio quasi irreale. Altro focus strettamente legato all’attualità è quello relativo alle problematiche ambientali. Come viene evidenziato su questo numero, se da una parte c’è stata una netta riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas serra, di contro il tema è scomparso dai dibattiti e dalle discussioni.

Spazio poi ai consigli su come tenersi in forma restando a casa, alla montagnaterapia che non si è fermata grazie alle nuove tecnologie, fino ad arrivare ai rifugi, tra la scelta etica di molti gestori di chiudere prima dei decreti governativi e le prospettive future. E ancora: l’appello di un soccorritore a restare a casa, un’altra scelta responsabile perché molti volontari del Cnsas sono attualmente impegnati a salvare vite in corsia; il racconto dell’allenamento domestico di quattro top climber come Stefano Ghisolfi, Stefano Carnati, Laura Rogora e Angelika Rainer.

CAI / La montagna raccontata ai tempi del coronavirus

E’ presente inoltre il contributo del Premio Strega Paolo Cognetti («anche l’isolamento può essere un’avventura da sperimentare e da vivere, così come la capacità di aspettare è una lezione preziosa della montagna. Che, nel frattempo, si è liberata di noi»), quello dello scrittore Enrico Brizzi («per poter risorgere ci vuole dignità, quella che oggi viene chiamata resilienza: e nessuno può pensare di salvarsi da solo») e quello della scrittrice e guida alpina Anna Torretta. Un articolo dedica poi un approfondimento a vicende legate al coronavirus, e all’attesa che tutti stiamo vivendo.

Tra contraddizioni e narrazioni fuori luogo, ma anche una buona comunicazione che ha dato libero sfogo alla creatività. Completano il numero di maggio il racconto della Antartic Expedition 2020 targata Cai e Cnr, che ha visto protagonisti gli accademici Gian Luca Cavalli, Manrico Dell’Agnola e Marcello Sanguineti, e tre storie di montagna firmate da Nelson Bova (sulla comunità degli elfi dell’Appennino tosco-emiliano), Guido Andruetto (su una famiglia ai piedi del Monte Bianco che ha fatto la storia dell’alpinismo, la Grivel) e Giuliano Dal Mas (sulla leggenda delle forze misteriose dei Monti del Sole).

Il portfolio fotografico è dedicato agli scatti tra le mura domestiche mandati dai lettori che hanno risposto agli appelli Cai #lemontagnesannoaspettare e #iorestoacasa. Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di maggio. E’ disponibile in tutte le edicole ed online, a 3,90 euro.

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