Platone diceva che la musica è la migliore medicina dell’anima e il corpo bandistico “Giuseppe Verdi” di Aci S. Antonio ha fatto proprio questo aforisma intraprendendo un cammino di formazione musicale che lo ha portato al traguardo dei trent’anni di attività.
Sin dalla sua fondazione nel gennaio del 1983, la direzione e la concertazione sono stati sempre affidati al maestro Alfio Zito che ha voluto imprimere alla sua banda un’impronta particolare che la differenziasse da complessi analoghi.
“Abbiamo voluto superare il concetto folcloristico di banda- spiega il maestro Zito – accostandoci, oltre che al genere bandistico classico, anche ad un repertorio sinfonico e jazzistico. La partecipazione a molti concorsi nazionali ed internazionali ci ha permesso poi di confrontarci con altre realtà e di acquisire una sensibilità e un’esperienza che hanno arricchito la nostra formazione musicale e umana.”
“La trasformazione della banda, aggiunge Zito, è evidente: oggi è un’orchestra di fiati che ben si inserisce negli standard delle “symphonic band” internazionali”.
Va detto che essa ha acquisito grande considerazione negli ambienti musicali grazie ad un ricco curriculum che vanta partecipazioni a rassegne e festival internazionali, tra cui quelli di Besana Brianza, Valencia, al “World music” di Fivizzano (Toscana), in Ungheria, Spagna, Malta e, recentemente, in Tunisia.
Per il concerto del trentennale tenuto nella chiesa Madre di Aci S. Antonio, è stato scelto un programma vario e articolato: un “Padre nostro” di J. S. Bach, la sinfonia dei “Vespri siciliani” di Verdi e una marcia dal “Tannhauser” di Richard Wagner, ricorrendo quest’anno il duecentesimo anno della nascita dei due compositori.
Non è mancata una puntatina nel contemporaneo con la “Sinfonia nobilissima”, composta nel 1965 da Robert Jager, della quale la banda santantonese ha dato un’esecuzione più che nobile.
A chiusura del concerto, una variazione su un tema della “Norma” di Vincenzo Bellini per tromba solista (quella di Rosario Mangano) e banda. La serata si è conclusa con l’esecuzione come bis della “Carmen” di Georges Bizet .
Il maestro Zito, nel congedarsi dal numeroso pubblico intervenuto, lanciando un appello alle varie Istituzioni, ha voluto sottolineare come le bande, che svolgono opera di aggregazione giovanile, di educazione e divulgazione musicale, siano penalizzate, al pari della cultura tutta, da una mentalità politica e da un sistema che privilegia il marketing con garanzie di profitti immediati.
Che venga accordato sostegno e maggiore attenzione alla cultura e alle realtà locali suona quindi come un augurio e una speranza.
Graziella Maugeri