L’amore per la Sicilia e la passione per il mare. Un lungo filo d’amore che lega due giovani nella Sicilia dell’800 che lottano contro le avversità del tempo. Pagine avvolgenti – si legge nella nota stampa dell’associazione culturale “Mirto” – quelle di “Mediterraneo profondo”, il nuovo romanzo di Cristiana Zingarino presentato ad Acireale, nei locali dell’associazione “Mirto” in corso Umberto 82, dalla giornalista Gabriella Puleo.
A fare gli onori di casa il presidente dell’associazione “Mirto”, Mario Russo, che ha ricordato come “l’associazione, pur essendo nata da poco, ha già svolto diversi incontri sia dal punto di vista letterario, sia musicale. Quest’ultimo mi ha arricchito parecchio perché mi ha permesso di scoprire, ancora una volta, le bellezze della nostra terra. Come dico sempre – ha concluso Russo – un popolo senza storia è un popolo povero”.
Cristiana Zingarino, classe 1975, da quasi vent’anni lavora in Polizia e presta servizio alla Questura di Catania.
“Da piccola scrivevo poesie – racconta la Zingarino – e amavo molto leggere. Negli anni questa mia passione è rimasta nascosta e mi sono dedicata al mio lavoro. Qualche anno dopo ho attraversato – continua – un periodo difficile vincendo una battaglia molto importante, quella della vita. In quel momento ho pensato che avevo la possibilità di vivere una seconda vita, ma questa volta non volevo tralasciare nulla. Ho riaperto il cassetto e ho iniziato a scrivere”.
Cristiana Zingarino ha esordito con “Butta la Lenza” nel 2017 edito da Booksprint. L’ultima sua fatica è “Mediterraneo profondo”, edito da “Algra Edizioni”, dove sin dalle prime pagine il lettore è immerso tra le consuetudini e le superstizioni paesane in un quadro dai colori vivaci della Sicilia di fine Ottocento che riproduce fedelmente le tradizioni e il folklore di una società le cui sorti sono, inevitabilmente, intrecciate agli umori del mar Mediterraneo. “Volevo scrivere del mare, ma non essere scontata. Ho iniziato, dunque, a studiare le tonnare, in particolare quella di Siracusa che racchiudeva i miei amori siciliani. La tonnara, il mare e, sullo sfondo, l’Etna”.
All’incontro era presente anche l’editore, Alfio Grasso.