Libri / Alla presentazione ad Ivrea del nuovo testo di Rosario Faraci evocato il capitalismo umano di Adriano Olivetti

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Rosario Faraci

Nell’ultimo libro del prof. Rosario Faraci “Nient’altro che il futuro” (Edizioni Sindacali, 2022) c’è un riferimento esplicito alla figura di Adriano Olivetti, all’azienda Olivetti e al territorio di Ivrea, considerati esempi di generatività nel fare impresa in ottica di responsabilità sociale.

In effetti, quella di Adriano Olivetti, imprenditore visionario del Canavese, una delle figure più autorevoli dell’imprenditoria italiana del secondo dopoguerra, è una delle pagine più belle di umanità d’impresa. Ancora oggi è un punto di riferimento per un modello di buona impresa, competitiva, innovativa e aperta ai mercati internazionali. Ma pure rispettosa delle persone, della cultura e del territorio. Un vero e proprio esempio di capitalismo umano ed etico, si direbbe in termini moderni.

Si è rievocato Olivetti nel corso di un evento culturale promosso nei giorni scorsi dalla casa editrice Edizioni Sindacali e dall’associazione Archivio Storico Olivetti. L’evento, dal titolo “Un esempio di generosità d’impresa”, è inserito nel calendario delle Olivetti Readings. E patrocinato dal Comune di Ivrea che è anche Capitale del Libro 2022. Ed organizzato per presentare l’opera di Rosario Faraci, alla presenza dell’autore.

presentazione libro Faraci
Da sin. Rosario Faraci, Ada Fichera, Francesco Paolo Capone, Augusto Grandi, Silvia Marchetti ed Enrico Bandiera

I riferimenti ad Olivetti nel libro di Rosario Faraci

All’incontro hanno partecipato il sindaco di Ivrea Città Unesco Stefano Sertoli, il segretario Utl (Unione territoriale del lavoro) di Torino Silvia Marchetti. E anche il direttore dell’Archivio Storico Olivetti, Enrico Bandiera. I contenuti del libro del prof. Faraci e la prospettiva di generatività proposta nel contributo del docente catanese sono stati illustrati da Augusto Grandi, scrittore, ex redattore del Sole 24 Ore e attualmente direttore di Electomagazine. E anche da Ada Fichera, giornalista e direttrice della collana Pensiero Sindacale, che ha introdotto magistralmente la serata.

L’autore è intervenuto ricordando il percorso personale di avvicinamento allo studio del management d’impresa che parte proprio da Olivetti, quando egli era uno studente universitario alla facoltà di Economia di Catania, e nelle lezioni di Tecnica Industriale e Commerciale tenute dal prof.  Carmelo Buttà conosceva per la prima volta il modo socialmente responsabile di fare impresa sperimentato in Piemonte da Adriano Olivetti. Ancora oggi – secondo Faraci – il pensiero di Olivetti è attualissimo, nella misura in cui si va alla ricerca di nuove forme di capitalismo capaci di coniugare tutte e tre le dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale.Presentazione a Ivrea libro Faraci

Il welfare aziendale di Olivetti

Le conclusioni dell’evento sono state affidate al segretario generale dell’Ugl (Unione generale del lavoro) Francesco Paolo Capone. Egli – come già nelle scorse settimane in occasione della presentazione del libro di Faraci a Catania – ha ribadito l’importanza di sperimentare nuovi modelli imprenditoriali.  Modelli nei quali sia assicurata la più ampia partecipazione alla gestione aziendale dei lavoratori. Ciò in applicazione dell’articolo 46 della Costituzione, e attraverso la formula dei contratti di comunità cioè della contrattazione sindacale di secondo livello gestita localmente.

Per Capone quello di Olivetti è un esempio di welfare aziendale e di attenzione per le risorse umane che può essere replicato anche oggi. In quelle imprese capaci di mettere l’etica e la professionalità al primo posto nelle politiche imprenditoriali.

                                                                                                                 Maria Pia Risa  

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