La storia, o, almeno quella con l’iniziale maiuscola – come si dice – è narrata con le gesta dei grandi protagonisti: Garibaldi, Napoleone, Cavour. Il dibattito su da quale punto di vista raccontare gli avvenimenti è sempre nuovo e attuale; e, non potrebbe essere altrimenti.
La Storia ci coinvolge in prima persona e si realizza attraverso di noi.
L’ultima fatica letteraria di Enzo Di Maria “C’era una volta un re in Sicilia” si rivolge al corso degli eventi in Sicilia con uno sguardo inedito. Cioè la Storia della nostra isola è raccontata con gli occhi del popolo. Stiamo parlando di quei personaggi semplici, umili, “comprimari” – come li ha chiamati l’autore stesso – che, la Storia, o, ad essere più esatti gli storici hanno dimenticato.
La Storia della Sicilia vista con gli occhi del popolo
Il romanzo di Di Maria è stato presentato nei locali del collegio “Santonoceto” di Acireale, sotto l’egida dell’associazione culturale “K-diem”.
“Il mio libro indaga la storia del Risorgimento in Sicilia dando voce a personaggi spesso dimenticati – ha esordito l’autore. Il romanzo si articola in tre parti. Il brigante Cicco, combattuto fra onore ed amore, Vincenzo e Angelina, due promessi sposi che vanno incontro a varie peripezie – chiaro il riferimento letterario lombardo, che l’autore non ha chiaramente nascosto – e Maniscalco, il quale sarà coinvolto nei fatti di Nicosia contro, già il nome, il comandante Gorgone. Tutto perché mi piace raccontare la storia dal lato della gente comune. E, allo stesso tempo, mischiare la realtà con le leggende siciliane: amo la metafora”.
“Infatti, il tuo amore per la metafora, secondo il mio parere, è ben evidente nel voler rappresentare l’azione e il comportamento dei patrioti siciliani attraverso le tue storie e personaggi verosimili – ha concluso Giuseppe Abbotto, relatore e appassionato di storia sicula. Le donne, in C’era una volta un re in Sicilia, hanno un maggiore peso specifico. Penso alla marsigliese Rosalie Montmasson, unica donna quando i Mille sbarcarono in Sicilia. La Marsigliese è solo una delle tante; ma si potrebbero portare esempi a josa di donne rimaste nell’ombra”.
La penna di Di Maria è quanto mai appassionata e verace. Il conflitto fra onore ed amore di Cicco, incarna lo spirito siculo, teso fra la coscienza della propria dignità e volontà.
Le letture sono state declamate dalla voce suadente ed educata di Morgana Di Maria, accompagnata all’unisono dal tastierista Davide Di Maria. Qui il talento è di famiglia.
Cosa aggiungere? Nient’altro che non si possa dire con le parole amore e onore.
Giosuè Consoli