Il nuovo romanzo del giornalista Cesare Giorgianni “La coppola di velluto nero” sarà presentato oggi, sabato 24 luglio nell’Arena “Tano Cimarosa” di “Don Minico” immersa nel cuore verde dei Colli San Rizzo, sui Monti Peloritani.
“La coppola di velluto nero” chiuderà una trilogia in “salsa messinese” e sarà dedicato ai giornalisti siciliani uccisi dalla mafia. Un nuovo racconto che vede protagonisti un cronista d’assalto di Taormina e un comandante dei Carabinieri uniti sì da interessi professionali, ma anche da una profonda e sincera amicizia.
“La coppola di velluto nero”, Armando Siciliano Editore, è stato preceduto da “Morte a Taormina” e “Il rifugio della morte”. Un crescendo di fatti di cronaca nera, quello riscontrabile nei tre volumetti, che si concluderà con l’assassinio del redattore. Vicenda, questa, sulla quale è chiamato a indagare proprio l’ufficiale dell’Arma della Perla dello Jonio.
“La coppola di velluto nero” e le cartoline d’epoca
Anche “La coppola di velluto nero”, così come i precedenti romanzi, è arricchito dalla riproduzione di rare cartoline d’epoca che illustrano i luoghi in cui si snodano le varie trame. Nel primo spiccano quindi immagini particolari della Taormina che fu, di quella “Perla dello Jonio” lontana dalle luci e dagli splendori che la caratterizzano oggi.
E’ in questo ambito che si sviluppa, tra riferimenti storici e vicende amorose, il giallo molto “delicato” pubblicato nel 2016. Ad esso ha fatto seguito, nel 2019, “Il rifugio della morte” ambientato invece nei paesi della riviera jonica peloritana che fanno da sfondo all’efferato assassinio di un clochard. Delitto maturato in un contesto in cui emerge un sofisticato sistema di corruzione.
Ma “La coppola di velluto nero” va oltre i temi dell’illegalità trattati nei primi due libri. E attraverso una trama caratterizzata da due omicidi di stampo mafioso che scuotono in quest’ultimo caso la Valle dell’Alcantara, punta a descrivere quelle che sono le spietate dinamiche che contraddistinguono associazioni malavitose senza scrupoli che si nutrono di fiumi di soldi all’ombra di Cosa Nostra. Descrive quindi i codici e le sfaccettature della criminalità organizzata, le distorsioni prodotte dal rapporto “malato” tra politica e mafia.
Temi scottanti e fatti criminali
E il nuovo romanzo, in qualche passaggio, tocca anche altri “nervi scoperti” su temi scottanti e purtroppo sempre di attualità quali i problemi legati all’immigrazione clandestina e alla violenza sulle donne. “Ogni possibile riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale”, si legge in apertura, è vero. Ma il filone d’indagine descritto da Cesare Giorgianni non può non celare anche alcune “verità nascoste” su gravi fatti criminali registrati negli ultimi anni in Sicilia, non solo nella provincia di Messina.
Prima della trilogia in questione, nel 2015, Cesare Giorgianni ha scritto anche “Baracche e schiavitù nell’Europa del XX Secolo”. E’ un’importante testimonianza in prima persona, in “presa diretta”, del padre Alfredo, prigioniero dei nazisti in un campo di concentramento del Terzo Reich nel Nord della Germania.
Tutti i romanzi possono essere prenotati e acquistati in libreria o scrivendo direttamente un’email all’editore info@armandosicilianoeditore.it.
L’autore
Cesare Giorgianni, 64 anni, messinese, giornalista professionista oggi in pensione, ha lavorato per il quotidiano “La Sicilia” dal 1989 sino alla fine del 2017. Sia nella redazione “Beppe Alfano” (il corrispondente da Barcellona Pozzo di Gotto assassinato dalla mafia) della Città peloritana che in quella centrale di Catania. Ha collaborato con l’emittente regionale “Antenna Sicilia-Teletna” ed è stato Direttore responsabile del settimanale messinese “Il Soldo” (1987-1988). E’stato inviato, oltre che in Italia, per servizi speciali in Danimarca, Svezia e Finlandia, sia per il giornale che per la rete televisiva. Ha realizzato reportage turistico-culturali sulle Isole Svalbard-Spitsbergen (oltre Capo Nord) in Norvegia. E anche sulle Orcadi (Nord della Scozia) per il magazine “Sicilia in Viaggio”, mensile dello stesso gruppo editoriale DSE. Dal 2018 collabora con la testata online Tempostretto.
La presentazione del romanzo è inserita nel cartellone di manifestazioni programmate per i 70 anni della nascita della “Casa di cura eno-gastronomica”. E anche per i 100 anni di Don Minico, scomparso 6 anni fa.
L.V.