Cosa significa essere cittadini? E cosa significa essere cittadini nella società di oggi? Il diritto all’essere cittadini non vuol dire più costruire e rafforzare legami sociali, bensì, passateci il termine, un “capriccio” individuale.
Queste sono le domande, che si pone “Cittadini del mondo”, l’ultimo libro di Teresa Scaravilli, presentato, il diciannove settembre, nella sala “Pinella Musmeci” della villa Belvedere di Acireale.
“Il libro di Teresa Scaravilli, pur non essendo Teresa una giornalista, ha un taglio assolutamente giornalistico. Questo libro, fatto da numerosi articoli, descrive la realtà di oggi con realismo e obbiettività: un autentico libro di saggezza”, ha affermato il direttore de “La Voce dell’Jonio” Giuseppe Vecchio.
In “Cittadini del mondo” una forte sensibilità sociale
“Cittadini del mondo” offre un’immagine dell’autrice completamente calata nel sociale– illustra Rita Messina, editor de “la voce dell’Jono”. Vi è una descrizione esterna ed interna. Infatti in questo libro, che si compone di cinquanta articoli che abbracciano un lungo raggio di tempo, emerge una forte sensibilità sociale che, in un mondo in cui le persone più fragili economicamente e non solo sono diventate un problema di secondaria importanza, si traduce in una cittadinanza attiva.
Cittadini del mondo, come detto prima, affronta i problemi della realtà con oggettività: non c’è nessuna pretesa di insegnamento. Il libro di Teresa Scaravilli si può definire cattolico: in quanto agire volto agli altri”.
“Cittadini del mondo invita a riflettere sul valore della cittadinanza attiva. Essere cittadini significa avere dei legami, legami sociali; sennò la vita diventa vuota, disperata”. Queste le parole dell’autrice Teresa Scaravilli.
“Questo libro, pur essendo scritto in modo accorato ed essendo un libro di “saggezza”, ha al suo interno degli articoli molto forti: la situazione delle carceri e l’invettiva rivolta ai “cattolici” della domenica. Il filo conduttore del libro è il diritto all’essere cittadini, e per fare questo è necessaria l’educazione. Voglio concludere con una frase di Paulo Freire “L’educazione non cambia il mondo; ma cambia coloro che cambieranno il mondo”, ha concluso il dott. Mimmo Palermo.
Sono intervenuti nel corso della presentazione: il direttore de “La Voce dell’Jonio” Giuseppe Vecchio, la giornalista ed editor Rita Messina, il dott. Francesco Musmeci in veste di moderatore, il vescovo di Acireale Mons. Antonino Raspanti, l’autrice Teresa Scaravilli, il dott. Mimmo Palermo. La presentazione è stata arricchita dal contributo musicale di Gesuele Sciacca e Daniela Greco che, hanno eseguito testi delle poesie di Leopardi, Quasimodo e Dante, musicate dallo stesso Sciacca.
Giosuè Consoli