Nel centro accoglienza San Camillo di Acireale, si è svolta la presentazione del libro “Cittadini del mondo” di Teresa Scaravilli, edito da La Voce dell’Jonio.
“Teresa Scaravilli è stata assistente sociale, e, per anni, ha militato nell’azione cattolica. – ha introdotto Giuseppe Vecchio, direttore de “La Voce dell’jonio”.
La sua attività di scrittrice risale al lontano 1980. Teresa Scaravilli non è una giornalista, nel senso letterale del termine, però la sua scrittura semplice, chiara, che riesce a centrare l’argomento, la rende giornalista molto più di tanti giornalisti di professione.
Il giornalista – ha continuato Vecchio – deve essere guidato dal voler fare il bene; deve compromettersi con la vita delle persone semplici, il cinismo non si addice a chi vuole fare questo mestiere. E penso che, il voler fare del bene faccia parte della nostra autrice”.
Il taglio giornalistico del libro “Cittadini del mondo”
“Cittadini del mondo” – ha illustrato Rita Messina, editor de “La Voce dell’jonio” – ha subito un lavoro di rifinitura dal punto di vista stilistico-formale. In qualità di editor, però, ho cercato di mantenere inalterato il contenuto del libro. Come detto prima, “Cittadini del mondo” è un libro che si potrebbe definire dal taglio giornalistico, perché è tutto è descritto con una tale attenzione e precisione, che nulla è lasciato all’immaginazione.
Il libro di Teresa Scaravilli si compone di quarantanove “pezzi” che, spaziano dall’adolescenza dell’autrice fino al covid: un’autentica testimonianza storica. “Cittadini del mondo” è un libro cattolico. Cattolico in quanto si impegna per l’altro. A tal proposito voglio citare un passo, che ritengo eloquente. “Quando arrivai ad Acireale, fui colpita dalla nobiltà, l’eleganza e l’amore con cui i cittadini se ne prendono cura”. In questa frase – conclude – è enucleato il senso più intimo del libro: la vicenda personale che diventa impegno collettivo”.
L’autrice ha concluso affermando che “Cittadini del mondo è anche un libro politico, in quanto parla di impegno attivo e democrazia. Democrazia significa voto, e votare è sia un diritto che un dovere. Una società con soli diritti, senza doveri, è destinata a collassare. Come diceva papa Giovanni Paolo: “Una democrazia senza valori diventa totalitarismo”.
Gli intervalli musicali sono stati offerti da Gesuele Sciacca e Daniela Greco, che hanno eseguito canzoni, frutto delle poesie di Salvatore Quasimodo, Giovanni Pascoli, Giacomo Leopardi, Eugenio Montale, musicate dal maestro Sciacca.
Nel corso della presentazione, oltre a Giuseppe Vecchio, Rita Messina e all’autrice Teresa Scaravilli, sono intervenuti Mario Agostino, che ha moderato l’incontro, Salvatore La Rosa, in veste di relatore e fratel Carlo Mangione che ha fatto gli onori di casa.
Giosuè Consoli