“Con gioia e senza rimpianto” è il titolo del libro curato da Nicola Filippone (collana Scripta manent della Bibliotheca Ludovico II De Torres di Monreale). Il libro contiene il Diario della Parrocchia San Giovanni Battista di Bisacquino, durante gli anni di parroco (1941-1951) dell’arciprete don Pasqualino Bacile.
Più che una cronistoria, il diario annota con minuzia di particolari la vita della Parrocchia che, inevitabilmente, si incrocia con quella civile di Bisacquino, segnata dalla tragedia della seconda Guerra Mondiale. La figura dell’arciprete (divenuto successivamente Rettore del Seminario Arcivescovile di Monreale e, nel 1962, vescovo ausiliare di Acireale e dal 1964 vescovo residenziale della medesima Diocesi) appare autorevole e decisa. Egli si prefigge un obiettivo, (nell’assumere a soli 25 anni il prestigioso ruolo) quello di fare della Parrocchia il luogo dell’incontro con Dio e della promozione dell’uomo. Un Pastore attento che conosce le sue pecore e per il cui bene spende forze, energia, intelligenza. Un Pastore energico che sa scommettersi, in tempi difficili e oscuri, per la difesa dei propri ideali, senza permettere a nessuno di svenderli. Un Pastore compassionevole che va incontro alle esigenze dei poveri che, a motivo della Guerra, vede aumentare sempre più. Un Pastore solerte per il bene delle anime, che invita tutti alla preghiera, alle varie iniziative spirituali e a tutti gli atti di culto e di pietà popolare, che annota numero di partecipanti e competenze dei vari predicatori e anche le delusioni per la scarsa partecipazione talvolta, così come per il predicatore di turno.
Dalle lettura del Diario si evince un decennio di storia tormentata. L’arciprete la vive con dramma e passione, attento sul suo gregge, veramente un Pastore con l’odore delle pecore, come ama ripetere Papa Francesco.
Nel discorso d’addio, prima di iniziare l’ufficio delicato di Rettore del Seminario di Monreale, lo zelante arciprete si rivolge al popolo Bisacquinese con queste parole: « [Nel giorno della presa di possesso] … Vi dicevo allora che mi sembrava di vedervi protesi verso di me a domandarmi qualcosa, come lo storpio che giaceva dinanzi al portone del tempio di Gerusalemme e stendeva la mano a Pietro e Giovanni. E vi risposi con le parole degli apostoli “Non ho oro né argento, ma quello che ho ve lo do: il mio cuore, le mie forze, il mio tempo, la mia giovinezza, la mia vita …” Sì, tutte queste cose io ve lo ha date, giorno per giorno; da allora io non sono appartenuto più a me stesso né alla mia famiglia, ma a voi, a ciascuno di voi; e vi ho servito senza secondi fini, con gioia, per dovere del mio Sacerdozio, per amore di Cristo e delle vostre anime …».
Chi avrà la fortuna e la gioia di leggere il libro, comprenderà come queste parole non sono state retorica, bensì l’esperienza vera e autentica dell’arciprete di Bisacquino, don Pasqualino Bacile, le cui doti di mente e di cuore, nell’età della maturità, noi della Diocesi di Acireale abbiamo avuto modo di apprezzare durante gli anni del suo Episcopato (1964-1980).
Don Roberto Strano