Immergersi nelle storie, nei personaggi. Sentirli e toccarli con mano e assaporarli, lentamente, per vivere insieme a loro.
Gaetano Perricone ha donato sensazioni uniche durante la presentazione del suo “Diversamente Nonno” ad Acireale, nei locali dell’associazione Mirto, presieduta da Mario Russo.
Il romanzo del giornalista palermitano è la testimonianza di come siano radicalmente cambiate la struttura e le dinamiche sociali delle famiglie rispetto a quelle cosiddette tradizionali di una volta. Si può diventare nonno senza mai essere stato padre?
“Diversamente Nonno” è la strana storia di un uomo che, attraverso una serie di curiosi e improbabili intrecci tra persone molto lontane tra loro, è diventato nonno di un bimbo, Andrea, delizioso e geniale, senza essere mai stato padre; ma è anche una profonda riflessione, attraverso una testimonianza viva, su come è cambiata l’immagine della famiglia.
Il concetto chiave, fondamentale, che il “diversamente nonno” Gaetano Perricone vuole trasmettere è che i rapporti tra esseri umani, tra persone, di qualunque età, sono talvolta più importanti e gratificanti dei rapporti di sangue.
Gaetano Perricone, 62 anni, è un giornalista professionista palermitano, nella sua carriera spiccano i quindici anni di lavoro, con vari ruoli e mansioni diverse nella redazione dello storico quotidiano L’Ora di Palermo, poi tre anni al quotidiano Il Mediterraneo, quindi un breve periodo a Oggi Sicilia. Per 18 anni è stato responsabile dell’ufficio stampa dell’Ente Parco Nicolosi. Perricone ha contribuito, all’interno dello staff del Parco, alla realizzazione del dossier di candidatura che ha portato all’iscrizione dell’Etna nella World Heritage List dell’Unesco il 21 giugno 2013. Con Algra Editore ha pubblicato, nel febbraio 2019, “Diversamente nonno”. Con Giuseppe Maimone Editore, nel novembre 2004 “La mia Etna. Dialogo con la Muntagna”.
Parte del ricavato della vendita di questo libro andrà in beneficenza ad ActionAid Italia Onlus, organizzazione con la quale Gaetano Perricone sostiene da tempo una bimba adottata a distanza.
Simona Zappalà