“Di sana e robusta Costituzione” di don Andrea Gallo, Aliberti editore.
Andrea Gallo, il “prete della strada” che ci ha lasciato nel 2013, era un sacerdote vicino agli ultimi.
Nel testo, Don Gallo inizia raccontando la sua esperienza di quando decise di prendere la via del sacerdozio. Egli esprime e dichiara le sue due bussole: una come partigiano con una coscienza civile e l’altra come cristiano. La prima è la Costituzione, l’altra è il vangelo.
Ricorda l’importanza di difendere la democrazia conquistata e che sembra di continuo attaccata. A tal proposito, esprime la necessità di costruire dei comitati a difesa della Costituzione. Nota come spesso sembra che ci si dimentichi degli uomini e delle donne che lottarono per ricostruire un paese distrutto dalla guerra e dal fascismo. Purtroppo bisogna notare che ci si dimentica tuttora.
La Costituzione italiana e l’antifascismo
Il testo sottolinea l’indifferenza che dilaga, si espande e colpisce sempre più le persone con una conseguenza diretta: la tendenza a non indignarsi più. Bisogna ricordare che la Costituzione nasce con la Liberazione dal nazifascismo. Sembra, invece, che si dimentichi sovente che è l’antifascismo la matrice principale su cui si fonda la nostra Costituzione. Continuando con la Costituzione, don Gallo, parla dell’Articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Quello in cui si esplicita che l’Italia è una Repubblica e quindi è una “cosa pubblica”, è un bene comune, di tutti.
Spiega l’importanza della partecipazione, perché nella Costituzione stessa si afferma che siamo una Democrazia. Che, dal greco, è una parola composta da Demos, popolo e crazia, potere. La partecipazione è la forma per esercitare il potere del popolo, appunto.
Don Gallo,” prete della strada”
Ci parla del suo operato e del suo essere “prete della strada” in difesa dell’articolo 2. Continua raccontandosi anche attraverso altri articoli per convincerci dell’importanza della nostra bella Costituzione che pensa a tutte e a tutti. Come recita l’Articolo 3, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”.
L’autore ci fa sentire parte dello stesso pianeta. È nell’incontro con l’altro che don Gallo pone molta attenzione, incontro come crescita ed unione.
È convinto che l’accoglienza di tutte le persone sia una ricchezza e che le divisioni siano da condannare. Insomma, don Gallo, attraverso la sua vocazione di “prete del marciapiede”, applicò la Costituzione italiana quotidianamente, lasciando messaggi di fondamentale importanza. Quelli per difendere la democrazia con la partecipazione, quelli per ricordare sempre la Resistenza e di essere partigiani dalla parte giusta, e quelli che invitano all’antifascismo, sempre!
Grazia Pagano