Libri / “Don Elio”, esempio di gioia nel vivere la propria vita prodigandosi per gli altri

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Fa bene al cuore, all’animo, alla mente sapere di personalità che hanno speso la propria vita al servizio della comunità con spirito gioioso, atteggiamento coerente alle scelte fatte, rispetto ed ascolto verso chi li circonda. Don Elio Bromuri ha fatto della sua esistenza terrena un dono per sé e, soprattutto, per gli altri. A raccontalo, le molteplici testimonianze raccolte nel libro “Don Elio”, pubblicato nel 2016 da Edizioni La Voce, che hanno ricostruito la vita di un uomo, a cui tanti hanno detto il loro “grazie”.

Intraprendere la lettura del testo è come “incontrare” dal vivo Don Elio. Ogni elemento riportato fa rivivere una personalità, venuta a mancare nell’agosto 2015, all’età di ottantacinque anni, che riesce ad attirare su di sé l’interesse di chi legge “anche dopo la sua vita terrena”, si potrebbe affermare. Seguirne il percorso diventa, leggendo, un desiderio che non si spiega, un’attrazione, forse, legata alla concretezza delle sue azioni e alla profondità dei suoi pensieri. Un sacerdote che amava la conoscenza. Professore di Storia e Filosofia ai Licei di Perugia ed all’Istituto Teologico di  Assisi; fondatore, intorno al 1960, del Centro Ecumenico, ma “rispettoso per la distinzione tra fede e scienza, tra fede e sapere umano”, come qualcuna delle testimonianze ricorda. Uomo di fede che trasmette il rispetto per tutti gli esseri umani: “rispetto e considerazione per coloro che dovevamo considerare fratelli, perché figli dell’unico Dio”, riporta un’altra testimonianza. Fatti, non solo parole. Rispetto che Don Elio ha “materializzato” con la creazione nel 1974 del Centro Internazionale di Accoglienza della Gioventù, in cui ha dato un angolo di serenità a tanti ebrei, musulmani, cristiani. Un esempio anche nell’affrontare la malattia, che pone chiunque al bivio: concludere in coerenza i propri giorni o darsi alla disperazione? Chi gli è stato vicino ha affermato che “ha continuato ad amare la vita”, a svolgere la sua attività di giornalista, come direttore del settimanale “La Voce” per le diocesi umbre. Le parole dei suoi amici, degli alunni, degli extracomunitari, degli uomini di chiesa e di molta gente comune riportano all’unisono il “piacere di ascoltarlo”.

Sì, in conclusione, ad una lettura che rasserena l’animo, colora di positivo la visione della realtà e dei suoi rapporti sociali, infondendo, se ce ne fosse bisogno, coraggio per quei delicati momenti di cui essa è fatta, attraverso esempi di uomini carismatici qual è stato Don Elio.

Rita Messina       

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