Si è svolta, sabato ventisette luglio, presso il palazzo “Vigo” di Giarre, la presentazione dell’ultimo romanzo del giornalista Clemente Cipresso: “Gli ultimi maestri d’ascia di Acitrezza”. I Rodolico, da generazioni, costruiscono imbarcazioni, nel loro cantiere ad Acitrezza, e il loro desiderio è poter continuare a fare il lavoro che, ormai, è diventato parte del loro dna, o trasformare la loro fabbrica in un museo del cantiere.
“I membri della famiglia Rodolico sono gli ultimi depositari di una grande tradizione. Salvatore Rodolico, ogni mattina, al levar del sole va in cantiere e lì lavora fino al tramonto. Questa famiglia di onesti e sani lavoratori, a causa di una politica miope ha rischiato, più volte, di chiudere il cantiere. Anche con la visita della Digos, che si è rivelata un buco nell’acqua. Il sogno di Nuccio Rodolico sarebbe di trasformare il cantiere in un museo del cantiere, il museo della memoria dei maestri d’ascia.
“Il libro di Clemente Cipresso si può trovare su Amazon, e il ricavato sarà totalmente devoluto all’associazione “Maestri d’ascia”, ha introdotto la moderatrice Rita Vinciguerra.
“Gli ultimi maestri d’ascia” a supporto del cantiere Rodolico
“Io, stasera, come rappresentante del cantiere “Rodolico”, trovo un’ingiustizia voler chiudere un cantiere che non è semplicemente un cantiere, ma un pezzo di storia di Acitrezza. Grazie a Clemente sono riuscito a dare voce alla mia battaglia, e spero con opportuno supporto di poter continuare a fare quello a cui mi sono dedicato una vita intera”. Queste le parole di Nuccio Rodolico.
“Mi sono appassionato alla vicenda dei Rodolico, quando passeggiando sul lungomare di Acitrezza, mi sono accorto del cantiere. Sono entrato e dopo aver parlato con Salvatore Rodolico e con Nuccio, ho deciso di dar voce alla loro battaglia.
Il lavoro -ha spiegato l’autore – non sembrava così difficile: bastava raccogliere i racconti della famiglia e scriverli in un romanzo. Non è stato così: il romanzo, nel corso della sua stesura, si arricchiva di particolari, aneddoti, e ciò ha comportato una ricerca punto per punto.
“Il cantiere è costruito di fronte l’isola Lachea, una posizione che fa gola a molti. Al suo posto si sarebbe voluto costruire un pontile, come se già non ve ne fossero abbastanza ad Acitrezza, cancellando oltre un secolo di storia. Al nostro fianco – ha concluso Cipresso -abbiamo avuto i ragazzi del “Centro studi di Acitrezza”, che hanno ottenuto l’iscrizione di salvatore Rodolico a tesoro immateriale della Sicilia”.
Le letture sono state curate dal poeta Nunzio Spitaleri. La presentazione è stata arricchita dalla partecipazione della clarinettista Graziella Giammuso. La musicista ha eseguito la colonna sonora de “La vita è bella”, l’“Ave Maria” di Franz Schubert. Poi, “E vui durmite ancora”, una tarantella siciliana e “Gabriel’s oboe” di Ennio Morricone.
Giosuè Consoli