Si è svolto ad Acireale un incontro di carattere storico nella suggestiva scenografia della sala conferenze dell’Archivio storico diocesano in via Genuardi. La sala è stata cornice della presentazione del volume di Giuseppe Grasso Leanza dal titolo Democrazia e Fascismo: annali di Acireale 1900-1940 Studio sul Pensiero Politico, edito da Algra.
L’evento ha visto come moderatore mons. Giovanni Mammino, direttore dell’Archivio storico, che ospita una pregevole esposizione documentale e fotografica.
Mons. Mammino, dopo i saluti agli intervenuti, ha sottolineato quanto importante sia lo studio di periodi ancora vivi nella mente dei più anziani, e della vita della nostra comunità nella storia.
Ha dialogato con l’autore il dott. Piero Isgro’, giornalista della RAI e scrittore. Grasso Leanza ha iniziato a descrivere il suo libro considerandolo “un pensiero politico”. Invitando a leggere la storia con la comprensione degli eventi che si sono succeduti in quel lasso temporale e che hanno toccato il nostro territorio. Riflessioni storiche che sono il proseguo di quanto trattato nel suo libro pubblicato precedentemente. Descrizioni di fatti e personaggi acesi noti e meno noti, descritti minuziosamente.
Grasso Leanza, gli Annali di Acireale 1900-1940
Questo “romanzo storico” prende l’avvio da alcuni scritti di Piero Isgrò, che descrive i protagonisti fotografati nei propri ruoli e all’interno del proprio spazio. Il Fascio che arriva in Sicilia è visto come occupazione nordista per niente riconosciuto se non dai massoni acesi.
L’autore si sofferma nella sua esposizione su quella che fu chiamata la “mafia degli straccioni”, quel legame che unì il fascismo alla mafia nonostante la pubblicità di quanti mafiosi erano catturati e arrestati, che sicuramente non è stata una sconfitta ma che ha portato a un incremento del potere mafioso. Sconfessa il termine usato da altri studiosi che in Acireale vedevano un “fascismo facioso” mentre ricorda come furono distrutti 65 circoli cattolici in tutta la diocesi. Non “fascismo facioso”, dunque, ma aspro. Puntando anche a ricordare quanti gentiluomini acesi si sono distinti nel contenere, quasi come delle sentinelle, l’arroganza degli uomini delle milizie nei confronti del popolo acese.
Piero Isgro’ si dichiara contento di essere ritornato nella sua seconda città e riceve un grande applauso di stima da parte del pubblico presente. A lui il compito di porre domande all’autore con molta sapienza e conoscenza dell’argomento, visto che egli stesso aveva trattato il tema per parecchio tempo.
Al termine dell’incontro, il pubblico si sposta nella stanza attigua al salone. Qui sono in esposizione vari documenti originali del periodo trattato nel libro. Vi sono anche foto originali d’epoca raffiguranti fatti e personaggi del periodo fascista acese.
Giuseppe Lagona