L’incontro con il dottore Giovanni Tracia, laurea in giurisprudenza e una brillante carriera come segretario generale dei comuni, ha come argomento principale la scrittura perché, dopo aver concluso brillantemente la sua carriera lavorativa, ha deciso di dedicarsi alla stesura di una trilogia, non ancora pubblicata.
L’intervista comincia con il racconto delle sue prime esperienze lavorative.
“La mia carriera come segretario comunale inizia al nord Italia, in Piemonte. Dopo alcuni anni sono tornato in Sicilia. Sono in pensione dal 2013 e così, pur non avendo tanto tempo libero, ho deciso di iniziare a scrivere. Ho frequentato il liceo classico e nel mio lavoro ho sempre scritto tanto, visto che la figura professionale che ho ricoperto per tanti anni lo esigeva. Quindi scrivere è sempre stato parte integrante della mia vita”.
Dottore Tracia, quale genere ha scelto per le sue opere?
Il romanzo, perché non è legato ad una tempistica in particolare. Traggo spunto dalla mia vita professionale, e a poco a poco è nata l’idea di scrivere una trilogia. L’idea iniziale era di scrivere qualcosa traendo spunto dalla vita reale, ma non un diario. Definirei i miei libri “romanzi di testimonianza” o “racconti di testimonianza”.
In che senso romanzi o racconti di testimonianza?
Il protagonista è un testimone di fatti che sono avvenuti davanti a lui. Un testimone abbastanza coinvolto, che è stato anche costretto a fare delle scelte perché si è trovato di fronte, nel suo peregrinare professionale, a fatti ed avvenimenti strani, non spiegabili con le normali dialettiche del confronto politico o dei conflitti di potere. Non spiegabili neanche con le normali leggi che sovraintendono ai fenomeni corruttivi. E’ come essere di fronte ad un universo parallelo che non appare ai più ma che è composto da diversi livelli. Livelli che si manifestano non sempre e gradualmente, come se si trattasse di matrioske. Un confronto un po’ ardito potrebbe essere l’antimateria, una sostanza che è stata scoperta per deduzione, cioè gli scienziati hanno capito che doveva esistere qualcosa per spiegare determinati fenomeni che non riuscivano a spiegare con la fisica normale.
I romanzi sono ambientati in una particolare epoca storica?
Descrivo delle situazioni delicate, i fatti da cui traggono origine questi romanzi sono fatti che non si sono svolti in un unico contesto territoriale. Per cui uso spesso la trasposizione territoriale, ci sono delle ambientazioni che non sono legate ad un determinato luogo particolare, anche per non esporre certi personaggi di questa storia. Uso anche una trasposizione temporale, le cosiddette ucronie, che sono artifici narrativi, per riuscire a comporre, in un diverso intreccio, la narrazione stessa. Per esempio ad un certo punto in uno dei romanzi un personaggio sogna un’ immagine, un uomo in veste bianca che in una notte piovosa attraversa una grande piazza zoppicando. Abbiamo tutti capito di cosa stiamo parlando, però lui traspone questo fatto nel futuro.
La sua voglia di scrivere è nata negli anni della sua attività lavorativa?
E’ nata in occasione di certi eventi traumatici che mi hanno fatto nascere il desiderio di raccontarli. L’intreccio è diverso ma i fatti narrati traggono origine da fatti veri e quindi è nato questo desiderio di testimonianza. Se mai questi romanzi dovessero essere pubblicati, per dare una testimonianza pubblica, da cristiano, che esiste questo mondo parallelo, inquietante, di cui non si conosce molto. E tanti fenomeni della nostra realtà si possono spiegare soltanto attraverso questi retroscena che sono poco noti.
Dottore Tracia, ha già scelto i titoli di questa trilogia?
Si, il primo è intitolato “Poco prima dell’alba”, narra le vicende di un city manager che soffre l’impatto di una nuova realtà perché si è trasferito in un contesto nuovo ed il primo giorno di servizio, nel suo posto di lavoro, si verifica un fatto strano. Eos il colore dell’aurora è il titolo del secondo libro, ed infine il terzo si intitola Theia, la dea della luce. Il protagonista è sempre lo stesso personaggio anche se cambierà veste man mano che si prosegue nella trilogia. Quindi dal buio prima dell’alba si passa al chiarore dell’aurora per arrivare infine alla luce.
Gabriella Puleo