Alla presenza di un pubblico partecipe è stato presentato nella Cattedrale di Acireale il volume di don Roberto Strano Il deserto fiorirà. Ultima fatica letteraria, il libro segue una decina di testi pubblicati, dopo i quali rappresenta il quarto itinerario quaresimale dell’autore.
Don Roberto, attualmente parroco ad Aci San Filippo e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, ha riabbracciato in questa occasione la sua precedente comunità parrocchiale, che ha seguito per diciannove anni fino al 2018. A rendere gli onori di casa don Rosario Pappalardo, viceparroco della Cattedrale, mentre l’avvocato Guido Leonardi ha dialogato con l’autore.
Meditazioni di don Roberto Strano sui Salmi
Cosa rappresenta questo volume? E’ un piccolo libretto che ha il suggestivo titolo “Il deserto fiorirà”. Paradosso, una vita senza l’acqua. Ma deserto è raccoglimento e preghiera, non solo aridità; in rare occasioni peraltro fiorisce davvero. Alla fioritura spirituale si collega questa immagine, in quanto il volumetto può essere sussidio lungo l’itinerario quaresimale.
Partendo dal ritornello del salmo responsoriale della liturgia del giorno per il periodo dal mercoledì delle Ceneri alla Pasqua, accompagna il lettore con brevi riflessioni, arricchite da citazioni bibliche, del Magistero e di svariati autori.
“Possiamo fissare – spiega don Roberto – il ritornello del Salmo, leggere il commento del giorno e poi fermarci qualche minuto con raccoglimento chiedendoci cosa Dio ci comunica con questa preghiera. La meditazione ci fa crescere dentro e ci fa migliorare, perché ci immette nel rapporto intimo col Signore”.
I Salmi al centro del libro di don Roberto Strano
I Salmi, canto e poesia del popolo ebreo e di quello cristiano, rilevano – come precisa nella prefazione il vescovo di Piazza Armerina monsignor Ghisana – la relazione duplice di amore tra Dio e l’uomo. La fragilità di chi invoca e prega e la sua fiducia portano a una condizione di privilegio, perché Dio si sente spinto a promettere di rivelare il proprio volto. I Salmi pertanto sono profezia della rivelazione e ricerca dell’umanità da parte di Dio, vanno letti alla luce del mistero di Cristo.
E configurano tutta la gamma dei sentimenti e della relazione tra Dio e l’uomo, come in tutti i rapporti d’amore. Ci sono Salmi che rappresentano l’abbandono e la fiducia, altri invece, come quelli deprecatori, sembrano sfidare Dio con rabbia o dubitare di Lui. Anche questa è una forma di preghiera. Perché nel libro dei Salmi, scriveva monsignor Costanzo, c’è tutta l’esperienza dell’uomo.
La Quaresima è il tempo favorevole per leggere bene la nostra vita e intraprendere una via nuova, confidando nella misericordia di Dio e non nelle nostre reali – o presunte – capacità. Come dichiarava don Tonino Bello, per amare il mondo e la sua storia. Per prenderlo sottobraccio con tenerezza.
Maria Ortolani