Libri / Il profondo legame tra il carrubo e l’uomo

0
141
Libro Il carrubo è l'uomo

Ad Acireale, nei locali del Palazzo di Città si è svolta la resentazione del volume “ Il carrubo è l’uomo. Memoria, storia e storie attorno ad un albero emblematico”.
Gli autori del libro sono Carlo Blangiforti, Alessandro D’ Amato , Stefano La Malfa ed Antonio Sarnari. La prefazione e una parte del corredo fotografico sono state rispettivamente curate dal professore Giuseppe Barbera e dall’astro-fotografa Alessia Scarso.

L’opera, suddivisa in specifici capitoli, analizza l’albero di carrubo sotto molteplici prospettive. Infatti , lungi dal costituire un manuale tecnico-scientifico, la ricerca risulta essere dedicata ad approfondimenti di natura artistico-culturale. Si passa, per di più, in rassegna il valore simbolico della pianta attingendo a svariate testimonianze storico-letterarie e alla tradizione artistica. Quest’ultima tematica è stata approfondita dall’esperto d’arte Antonio Sarnari. Il reperimento delle fonti, inoltre, è avvenuto all’insegna della collaborazione e della condivisione. I ricercatori, nel corso dei propri studi, hanno collaborato in perfetta sinergia arricchendo i contenuti testuali mediante un fitto interscambio di idee ed opinioni.

A tal riguardo, il professore Stefano La Malfa ha riferito che l’indagine nasce come progetto interdisciplinare e fortemente condiviso”. Carlo Brangiforti, nella duplice veste di editore ed autore, ha soggiunto che” il confronto è stato altamente proficuo. Il fitto scambio di impressioni, suggestioni ed intuizioni non hanno fatto altro che ottimizzare notevolmente il  lavoro”. Il testo incarna, altresì, la perfetta combinazione di molteplici saperi che delineano in modo accurato il rapporto tra l’uomo e il carrubo.carrubo

Il profondo legame tra il carrubo e l’uomo

Il titolo medesimo, non a caso, allude al profondo legame che intercorre tra l’essere umano e la specie arborea. Preziosa, in tal senso, la spiegazione dell’antropologo  Alessandro D’Amato e dello stesso docente La Malfa, i quali hanno asserito che” la scelta del titolo e la selezione delle immagini, a corredo del libro, si originano da una consapevole riflessione del gruppo operante”. L’intitolazione, non per nulla, rimanda all’identificazione dell’uomo nel carrubo e alla loro stretta “interdipendenza”. “La e con l’accento –  hanno precisato ambedue gli studiosi– afferma l’esistenza di questa inscindibile reciprocità. Tuttavia, al contempo, la lettera può essere intesa anche come congiunzione indicante una forma di interrelazione tra i due esseri”.

Da molto tempo, infatti, il suo utilizzo è stato fondamentale nei settori dell’economia tradizionale ed avanzata. Statisticamente, il territorio più prolifico di carrubi è il versante ragusano e siracusano. Sebbene ciò, la sua esistenza è densamente attestata in tutto il bacino del Mediterraneo. In aggiunta, dai documenti consultati, emerge anche una connotazione eminentemente sacrale.

Alessandro D’Amato, riguardo a tale aspetto, ha asseverato che” l’’espressione “ albero emblematico”, presente nel sottotitolo, conferisce un significato ben preciso. In virtù della sua rappresentatività – ha evidenziato – oserei attribuirgli il termine“ totemico”. Per molte popolazioni del Mediterraneo è divenuto un vero e proprio simbolo religioso, ricorrendo spesso nei testi sacri delle principali religioni monoteiste. In più – ha puntualizzato – la sua notorietà si è evoluta al punto tale da incidere considerevolmente sull’onomastica e toponomastica della Sicilia orientale”.

Il carrubo nella letteratura

Oggetto d’argomento anche l’elevata considerazione della pianta nell’arte e nella letteratura. Lo stesso Carlo Levi, attraverso la poesia e la pittura, ne ha decantato la bellezza e l’incantevole molteplicità delle forme. In una delle sue realizzazioni pittoriche lo raffigura con fattezze femminili che ne simboleggiano la maternità.

Anche Piero Guccione, noto artista di Scicli, ha sovente riprodotto nei  dipinti questo esemplare vegetale. In uno di essi figura contrassegnato da un colore rossastro. La colorazione sottintende il rovinoso sradicamento dei carrubi operato dalle azioni antropiche. Non a caso, nella seconda metà del Novecento, se ne sono abbattuti molti per la realizzazione delle serre. Ad ogni modo, tuttora, il carrubo rappresenta uno dei simboli più significativi  della nostra memoria storico-ambientale.

Livio Grasso

 

Print Friendly, PDF & Email