La settima arte ha rivoluzionato non solo la cultura, ma anche la società e gli uomini stessi. Influenza il gusto, lo stile e il modo di vedere le cose. In poche parole il cinema è stato ed è politica. Basti pensare a “Cabiria”, primo kolossal della storia cinematografica, volto a celebrare i fastigi della storia italica, risvegliando l’amor di patria.
Il film di Pastrone con la sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio, con personaggi reali e fittizi perché non possiamo parlare ovviamente di filologia, ha fatto scuola: i cineasti d’oltreoceano si sono cimentati, anch’essi, nei famosi kolossal hollywoodiani.
La premessa per dire che la Pro loco di Acireale ha organizzato ed ospitato nel suo ufficio I.A.T. (Informazione accoglienza turistica) la presentazione del libro
”Storia del cinema in Sicilia (1895-1931)”, ultima fatica letteraria di Franco La Magna. Fatica è il termine esatto, vista la mole di informazioni sciorinate in più di 500 pagine.
L’evento era inserito nella programmazione comunale di “Marzo, mese della cultura”.
I saluti istituzionali del consigliere comunale dott.ssa Teresa Pizzo e l’intervento del segretario della Pro loco APS di Acireale, dott. Alessio Paradiso, hanno preceduto la presentazione del libro.
La riscoperta del cinema muto
“L’argomento di questa sera è molto interessante e specifico – ha introdotto la moderatrice Rita Vinciguerra-. Il cinema muto degli inizi sembra appassionare solo gli specialisti; ma ha tanto da dire anche a noi”.
“Franco La Magna è uno dei più autorevoli esperti di cinema in Italia, e per quel che riguarda la storia del cinema in Sicilia il più autorevole – ha dichiarato il relatore Giovanni Iozzia”. Cosa apprezzi particolarmente di quel periodo ? – ha chiesto allo scrittore.

“Il cinema nato nel 1896 con i fratelli Lumière si è diffuso presto, in Sicilia, con i fratelli Lentini – ha spiegato l’autore-. Ho voluto riscoprire i capolavori della filmografia dei primi del novecento. Martoglio definisce la settima arte “Straordinaria invenzione”, e dalle colonne del D’Artagnan incita i catanesi ad assistere alle prime proiezioni. A Catania nel 1913 nasce la casa di produzione Etnafilm di Alfredo Alonso. Acireale dà i natali a un grande attore del cinema muto, Gioacchino Vitale De Stefano, dimenticato dalla sua stessa città. Ed è sempre Acireale a dare i natali a un altro protagonista indiscusso del cinema, Umberto Barbaro, padre del realismo cinematografico”.
Chissà, se un giorno, Acireale dedicherà una strada anche a Gioacchino Vitale De Stefano?
Anche la letteratura isolana ha ispirato le prime opere del muto: ricordiamo “Tigre reale”, dall’omonima novella del Verga con la leggendaria Pina Menichelli.
Giosuè Consoli