La guerra fa la storia, la grande storia; ma cambia e determina la “piccola” storia di ciascun uomo. Cercare e descrivere il legame fra macrostoria e microstoria non è roba facile.
Fa questo tentativo il libro “Il gesto dell’acqua” di Rosalda Schillaci”, presentato alla sesta edizione dell’ “Etnabook” 2024, sabato ventuno settembre, nella sala “Conchita D’Agata” di Pedara.
“Il gesto dell’acqua è un romanzo storico che si snoda fra Budapest e Catania, passando per Roma. Lietta, una donna sfortunata, che affoga l’infelicità nella lettura, trova nel duemilaventi, delle pagine in cui è scritta una storia ambientata cent’anni fa: la storia di Gisella.
Gisella è costretta, a causa della prima guerra mondiale, a emigrare dall’Ungheria fino in Italia. Lei è abituata alle privazioni e alle rinunce fisiche, e soprattutto morali, ma arrivata in Italia, nonostante i pregiudizi e il razzismo, troverà un lavoro. Quindi si emanciperà e maturerà la volonta di vivere una vita piena.
“Il libro consta di tre sezioni: “Felice e disincanto”, “Il respiro della solitudine” e “Verità ferite” che rendono l’idea dello sviluppo delle contraddizioni della storia e, in un tempo troppo ricco di romanzi storici o pseudotali. E’ un piacere – ha illustrato la relatrice Rita Vinciguerra – leggere un romanzo storico scritto bene, con tanto di bibliografia”.
Nel romanzo “Il gesto dell’acqua” le contraddizioni della Storia
“Questa mia fatica letteraria vuole narrare, appunto, le contraddizioni della Storia; il cinismo che muove e che si nasconde dietro la guerra. I capitoli del “Gesto dell’acqua” sono capitoli crudi. Vi è una frase nel libro che parla di un “Dio sordo”. La tragicità della storia è desolazione, e la sofferenza rende egoisti”, ha concluso l’autrice Rosalda Schillaci.
L’evento è stato moderato da Simona Zagarella, e le letture curate da Mario Cunsolo.
Certo “Il gesto dell’acqua” è un romanzo che si legge con scorrevolezza, pur trattando un tema così impegnativo. Rosalda Schillaci è appassionata e genuina, e il suo romanzo è corredato da un’importante bibliografia.
Giosuè Consoli