Nativo di Viagrande, Lorenzo Marotta rientra nel novero degli autori contemporanei più rappresentativi del versante acese. Ha, altresì, collaborato per conto di riviste filosofiche e diversi quotidiani nazionali di scrittori. Degne di nota e menzione anche le pubblicazioni che ne contraddistinguono la brillante carriera. A tal riguardo, meritevole di considerazione è il volume intitolato “ Mailén – Una verità nascosta”.
Il libro ripercorre dettagliatamente le dinamiche sociali e politiche che hanno caratterizzato la dittatura militare in Argentina sotto il governo di Jorge Rafael Videla, uno dei principali responsabili dell’orribile massacro dei “desaparecidos”.
“L’opera – spiega il professore Marotta, nasce a seguito di due miei soggiorni in Argentina. Tutti i luoghi descritti, compresi la Patagonia e l’estrema punta dell’emisfero Antartide, sono stati realmente visitati da me”.
Mailén, romanzo storico fedele ai fatti realmente accaduti
Inoltre, i dettagliati riferimenti ai moti di protesta degli studenti, alle reclusioni forzate nei campi di detenzione e alla violazione dei diritti umani riproducono chiaramente lo scenario storico-politico dell’epoca trattata. Non a caso, il docente sottolinea che la tipologia di narrazione reca in sé i dettami del romanzo storico” poiché fedele ai fatti realmente accaduti e documentati dai tanti processi, dalle sentenze di condanna dei responsabili dei crimini commessi, dalle varie testimonianze come film, saggi, libri, sui quali ho potuto preliminarmente documentarmi. Diversi i temi posti dal romanzo: dalla commistione delle alte gerarchie cattoliche con il potere dei generali, al ruolo avuto da suore e semplici sacerdoti. Tra questi il gesuita Mario Bergoglio cui è dedicato il romanzo”.
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Per di più, di recente, nell’Accademia Zelantea di Acireale, la tematica affrontata da parte di Lorenzo Marotta ha ricoperto un ruolo di rilievo in occasione della conferenza dedicata al “ Giorno della Memoria”.
“ Avere scelto – dichiara Marotta – da parte del presidente dell’Accademia degli Zelanti, dott. Patané che ringrazio, il romanzo “Mailén Una verità nascosta” , con l’intervento di due autorevoli studiosi di storia dell’università di Catania, Cettina Laudani e Lina Scalisi, testimonia i forti legami dei due olocausti.
I desaparecidos
“C’è un filo rosso – prosegue lo storico – che lega i crimini nazisti in Europa con quelli argentini dei generali negli anni 1976-1983 della dittatura Videla. Non dimentichiamo che molti esponenti nazisti trovarono rifugio proprio in Argentina. Anche la giovane diciottenne Brigitte, madre di Mailén, è figlia di un tedesco, Rudolph, riparato a Buenos Aires dopo la seconda guerra mondiale.
“Mailén – approfondisce lo studioso – è una delle tante nate dalle donne fatte sparire e abusate dagli aguzzini della dittatura dei generali. E’ il fenomeno dei desaparecidos ( degli scomparsi) con l’arresto di uomini, donne, anziani ritenuti ostili al regime, che venivano prelevati, torturati e gettati con i voli della morte nelle acque dell’oceano, in modo da cancellare ogni traccia. Solo dopo molti anni Mailèn scoprirà la verità sulla sua nascita e su quella di molti altri bambini, vivendo una seconda orribile tragedia personale”.
In ultimo, il professore esorta ciascun lettore a “ conoscere e ricordare . Conoscere per non dimenticare affinché questi crimini non si ripetano, anche se purtroppo forse non sarà così. “ Nunca más” “mai più”, è l’auspicio tante volte gridato. La cultura deve servire a questo. In particolare, i giovani devono sapere i delitti che sono stati commessi contro l’umanità”.
Livio Grasso