Libri / Mamma a modo mio, così Sarah Donzuso rilancia il tema della generatività

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“Mamma a modo mio” è il nuovo romanzo di Sarah Donzuso che affronta il tema della generatività dandogli un nuovo volto. 

Quando si sceglie un libro da leggere c’è sempre qualche buon motivo che va oltre la semplice curiosità per il titolo. O perché si è data una sbirciata ad una recensione appena pubblicata o perché si è passata in rapida rassegna la galleria di immagini social su un evento pubblico di presentazione. Un libro si sceglie perché, senza conoscerne prima il contenuto, esso si interseca con uno stato d’animo, un interesse culturale, la voglia di esplorare nuovi territori. Magari lo si sceglie per avere qualche conferma.

Se il libro poi lo si deve recensire, perché ogni giornalista dovrebbe avere sempre il riguardo di scrivere due note e renderle pubbliche quando ha letto e gradito lo scritto di qualcuno che conosce, bisogna fare uno sforzo in più. Mai anticiparne i contenuti, ma soltanto invitare gli altri alla lettura, sulla base di ciò che si è realmente provato.

Generatività / Come Sarah Donzuso rilancia il tema

“Mamma a modo mio” (Algra Editore, 2022) è l’ultimo romanzo, appena pubblicato, di Sarah Donzuso, giornalista, insegnante e scrittrice. L’autrice è una donna molto intelligente e allo stesso tempo tanto sensibile. Quando l’ho conosciuta la prima volta, in occasione della presentazione di un libro di Marco Pappalardo e Fredy Petralia, ne avevo apprezzato subito le capacità organizzative tipiche di una mamma. Con tutti i suoi studenti perfettamente “allineati e coperti” e molto amorevoli nei riguardi della loro docente. Alcuni di loro, per emulare la loro insegnante-giornalista, si improvvisarono cronisti per intervistarmi e sapere cosa ne pensassi del rapporto tra i giovani e il web. Era questo l’argomento principe del libro del prof. Pappalardo e del suo collega Petralia. In realtà, con Sarah Donzuso ci eravamo incrociati qualche altra volta in ambito giornalistico. Più recentemente abbiamo portato in tv qualche riflessione comune sul tema dell’imprenditorialità e delle donne.

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Libri / Mamma a modo mio, così Sarah Donzuso rilancia il tema della generatività

Ma non ho scelto il libro della Donzuso per esplorarne, oltre quelle comunicative di fronte ad una telecamera, anche le straordinarie capacità di scrittura. L’ho scelto anche perché mi affascina da sempre il tema della generatività, ovvero della genitorialità, non solo biologica e familiare. Un tema che diventa poi un valore se è trasferito alla società, alle relazioni fra le persone, e perché no anche alla cultura, all’arte, al volontariato, all’economia e all’impresa. Una generatività che assume forme diverse, non necessariamente quelle stereotipate.

Diciamolo chiaramente e senza giri di parole. La società italiana oggi è profondamente malata. Non tanto perché fa pochi figli, ma soprattutto perché ha perso quella tensione alla generatività che aveva invece la “generazione silente” dei nonni. I sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale che, una volta terminato il conflitto bellico, si sentirono dentro una incredibile “motivazione a dar vita”. Questo diventò una spinta straordinaria al cambiamento in tutti i campi della vita sociale, familiare e pubblica.

Generatività / Cosa c’entra “Mamma a modo mio”?

Tutto questo che c’entra con “Mamma a modo mio”? C’entra eccome ed è perfettamente calzante. A partire dalla genitorialità biologica e familiare, e utilizzandola come termine di paragone. Se non ci fosse desiderio non si attiverebbe mai il circuito virtuoso della generatività che attraversa le fasi del dar vita (o dell’accogliere una vita), del prendersi cura e poi del lasciare andare (come è nella natura delle cose). Così è per un figlio che va desiderato, anche quando una donna per diversi motivi non si trovasse poi nelle condizioni (fisiche o volitive) per generarlo dal suo grembo.

Così è per un amore, che va desiderato ardentemente, poi concepito e accolto. E a seguire coltivato e nutrito di gesti, prima che sia lasciato andare e diventi a sua volta capace di rigenerarsi altrove. Così per amicizia e via discorrendo, perché lo spettro della generatività è davvero ampio e meriterebbe di essere esplorato dal punto di vista psico-sociologico.

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Libri / Mamma a modo mio, Sarah Donzuso sul tema della generatività

Torniamo al romanzo. Adele è la protagonista di “Mamma a modo mio”. Chi ha letto anche il primo libro di Sarah Donzuso, dal titolo “Da sempre e per sempre. Due amiche, un viaggio e un segreto” (Algra Editore, 2020), ricorderà che Adele è un architetto. Una donna dalla tempra forte, dal carattere deciso, di fine intelligenza, ma ha le sue fragilità. Innamorata forse più dell’idea dell’amore che delle persone che poi quell’amore dovrebbero interpretarlo e viverlo in modo sano. Adele cade in una trappola dalla quale si affrancherà, non senza dolore, grazie all’aiuto delle sue amiche del cuore, in primis Giorgia ma anche Valeria.

In “Mamma a modo mio”, che è il seguito del primo romanzo, Adele ritrova finalmente quella forza interiore che Giorgia, Valeria, ma anche Serena e financo Francesca hanno contribuito a ricostruirle intorno, puntando senza “se” e senza “ma” sul grande valore della fiducia. E grazie a questa forza, Adele si innamora di nuovo. Ma stavolta non dell’idea dell’amore, ma di un affascinante uomo che la riempie di coccole e le vuole bene davvero. Lei adesso è finalmente pronta a vivere una nuova esperienza che, nell’immaginario collettivo, è quella che dovrebbe completare l’essere donna: diventare mamma. Ma poi sarà proprio così?

Generatività / Mamma a modo mio, il nuovo libro di Sarah Donzuso

Non vi possiamo anticipare altro. Non sarebbe giusto. Toglierebbe il piacere della lettura che, in “Mamma a modo mio”, tiene col fiato sospeso il lettore. Più di quanto era accaduto nel primo romanzo “Da sempre e per sempre” che rimane comunque un bel libro. Una cosa possiamo dirVi però. I due romanzi, pubblicati a distanza di due anni l’uno dall’altro, arricchiti da suggestive descrizioni sui paesaggi della Sicilia Orientale, impreziositi dal costante richiamo spirituale alla forza interiore di Sant’Agata, celebrano la vera amicizia, soprattutto quella tra donne.

Un’amicizia al femminile che per essere forte deve partire da lontano, nutrirsi di gioie e dolori, vivificarsi con urla e silenzi, va condita sempre con tanta complicità e deve lasciare sempre aperta la porta alla speranza. Perché la speranza è una specie di chiamata che viene dal futuro. Alla quale le donne, soprattutto quando fanno squadra e sono vere amiche, devono essere pronte a rispondere. “Buongiorno Speranza, ci dica pure..”

Saro Faraci