Due giorni dopo la festa della donna, ad Acireale, nel Palazzo di città, Marinella Fiume ha presentato il suo libro “Donne fuori dai ranghi: Streuse Strane e Straniere in Sicilia”.
Ad introdurre l’incontro Vera Petralia, presidente della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari), sezione di Acireale.
Vera Petralia ha introdotto il libro come una storia di donne siciliane delle più diverse estrazioni sociali e culturali. Tutte accomunate dal fatto che sono state spesso ignorate dai libri di storia. E ha evidenziato come l’ autrice abbia saputo mescolare al tempo stesso uno stile accurato, dettagliato, storiografico a uno stile leggero e agile.
Le “donne invisibili” di Marinella Fiume
Dopo l’intervento della presidente Petralia, ha preso la parola l’autrice. Marinella Fiume ha definito le donne del suo libro ” invisibili” , ovvero donne che sono state dimenticate dalla storia a causa di una storiografia maschilista e patriarcale.
La prima donna di cui ha parlato è Virdimura, ginecologa ebreo- sicula che nel 1370 praticò per prima la riparazione dell’ imene. A quei tempi, infatti, una moglie non vergine al matrimonio comportava il ripudio da parte del marito.
Poi si è passati a Mariannina Coffa, poetessa siciliana dell’Ottocento, che nei suoi scritti e poesie mostrò interesse nei confronti della Teosofia, e pertanto rifiutata da genitori e marito. A soli 36 anni morirà a causa di un male incurabile.
Infine l’ autrice ha voluto toccare il tema del femminismo attraverso la figura dell’ avvocato Anna Ruggeri. Questa fu sicuramente una convinta sostenitrice dell’ emancipazione femminile dal patriarcato. Ma pensava che l’emancipazione potesse essere completa solo se sul banco degli imputati di maschilismo non ci fossero state solo le colpe degli uomini, ma pure quelle delle donne.
Intervalli musicali di Piero Romano e Mario Di Bernardo hanno arricchito l’incontro. Sono intervenuti la dott.ssa Letizia Bonanno, l’avv. Enzo Di Mauro e la dott.ssa Teresa Pizzo.
Alla fine della presentazione siamo riusciti a fare qualche domanda all’ autrice Marinella Fiume.
Lei ha detto che le donne sono sempre state invisibili specie quelle siciliane e in parte lo sono anche ora. Ma questo non è dovuto al fatto che il tasso di occupazione oggi in Sicilia è del 31 % , cioè 20 punti in meno della media nazionale?
Certo. Ma ciò è dovuto al fatto che per secoli le donne sono state bandite dai libri di storia. Pertanto le ragazze non avevano modelli a cui ispirarsi. Col mio libro, infatti, mi rivolgo soprattutto alle giovani ragazze siciliane non solo per dare loro un esempio, ma anche per sapersi orgogliose di essere siciliane.
Spesso le donne che sono entrate nella storia della letteratura hanno avuto vite tumultuose. Come se la sofferenza nella vita privata di una donna fosse la “conditio sine qua non” di una grande scrittrice o poetessa. Come mai ciò non avviene con i colleghi uomini?
Le donne hanno sempre fatto fatica ad entrare nella storia della letteratura e penso la risposta sia nella domanda stessa. Una donna per entrare in un mondo che è sempre stato appannaggio degli uomini come quello letterario, deve scontare col dolore privato il fatto di essere una donna.
Giosuè Consoli