Nella bottega di Caravaggio di Raffaele Messina (Colonnese editore, Napoli) è un agile ed elegante volumetto che è stato presentato nei giorni scorsi nei locali della libreria Mondadori di Acireale.
La dott.ssa Gabriella Puleo, giornalista e studiosa, si è assunta il compito di presentare l’opera ed il suo autore, che ha già al suo attivo varie pubblicazioni, tra cui la più nota è il romanzo Ritrovarsi, ambientato a Napoli durante la seconda guerra mondiale. Napoli è ormai la sua città d’adozione, dove egli vive da tempo e svolge la sua attività di docente, ma le sue origini sono siciliane, acesi per l’esattezza. In questo volumetto l’autore, insinuandosi in alcuni vuoti biografici della vita del grande pittore milanese (ma vissuto durante la sua breve vita anche a Venezia, Roma, Napoli, Malta, e pure in Sicilia), immagina la storia di un suo giovane allievo napoletano, Menichiello.
Costruisce quindi una storia non reale, ma verosimile, in cui si mescolano fatti reali e fatti inventati, ma strettamente aderenti al personaggio, al suo carattere, al suo modo d’agire ed al momento storico vissuto dal pittore (XVI-XVII secolo), che sta per ricevere la commessa della sua opera più famosa, le “Sette opere di Misericordia”. Anche la copertina del libro riporta come immagine un particolare di tale quadro: la scena relativa all’opera di misericordia “nutrire gli affamati”. Il libro presenta una novità: è scritto in doppia versione linguistica, italiana ed inglese. Inoltre contiene in appendice una biografia essenziale di Michelangelo Merisi (detto il Caravaggio), anch’essa in italiano e inglese.
Opportunamente stimolato e incoraggiato da Gabriella Puleo, lo scrittore ha rivelato i suoi “segreti”, che dimostrano la sua collaudata professionalità: oltre al già citato stratagemma dei vuoti biografici da riempire, la scelta di Caravaggio e non di un altro pittore di riferimento per scrivere la sua storia fantastica risponde ad un mero requisito di visibilità, perché il nome di Caravaggio è noto e tira; ma in effetti il vero protagonista è Menichiello, il “garzone di bottega” che entra in un meccanismo da cui resta schiacciato. “Lo storico – aggiunge Raffaele Messina – è strabico, perché volge un occhio alla storia e un occhio al presente: ecco perché nel racconto c’è inserito qualche elemento moderno, come può essere un femminicidio.”
Alla domanda di Gabriella Puleo di quali siano le motivazioni del notoriamente “brutto carattere” di Caravaggio, Raffaele Messina risponde citando Paolo Jorio, biografo del pittore: egli perse nello stesso giorno, all’età di otto anni, il padre ed il nonno, morti di peste nel 1557; questa perdita contemporanea di due forti figure di riferimento potrebbe avere costituito per lui un trauma tale da averlo segnato per tutta la vita; ed ecco quindi che si può individuare nel racconto una sorta di parallelismo tra Caravaggio ed il bambino Menichiello, che viene anche lui fortemente segnato dagli eventi tragici in cui si trova coinvolto.
In merito ai suoi progetti futuri, Messina comunica che dovrà recarsi prossimamente a Milano per ritirare il premio “I Murazzi”; il 7 dicembre prossimo sarà invece a Roma per partecipare alla Fiera editoriale “Più libri più liberi”. A gennaio 2020 uscirà infine con una nuova pubblicazione, “Con la coda dell’occhio”.
Nino De Maria