In occasione del giorno della Memoria, nella sala del museo della musica di Piedimonte Etneo, è avvenuta la presentazione del libro di Filippo Puglisi: “Memorie dell’altra resistenza in Grecia (1943 – 1944). In una sala gremita di amici e parenti si è voluto onorare l’eroica resistenza senz’armi di un giovane militare coraggioso e audace che scelse di non piegarsi ai tedeschi e che per amor di Patria e a difesa della dignità della propria divisa seguì la strada del cuore. A 20 anni dalla scomparsa, non sono mancati momenti di commozione nel ricordo di un uomo dal carattere cordiale e affabile che amava spesso raccontare i suoi trascorsi in Albania e Grecia.
Già in mattinata con una solenne cerimonia, organizzata dalla prefettura di Catania nel Palazzo dei Principi Riggio di Acicatena, Filippo Puglisi è stato insignito della medaglia d’onore alla memoria concessa dal Presidente della Repubblica. A ritirare l’onorificenza il nipote Giovanni. Presenti autorità militari, civili e religiose, il sindaco di Piedimonte Etneo dott. Ignazio Puglisi e l’assessore alla Cultura Salvo Russo.
Vicende come quella di Puglisi, anche ad ottant’anni di distanza, possono risultare ancora attuali e valide quali esempio concreto di lealtà, onestà intellettuale e materiale.
Storia del soldato Filippo Puglisi
Diari, memorie, ricordi, costituiscono un importante filone letterario, considerato che la condivisione di eventi del passato consente di comprendere tanto un’epoca storica quanto l’attuale presente. La produzione memorialistica legata alla Seconda guerra mondiale vede trattare una grande ampiezza di realtà da testimoniare: opposizione antifascista, resistenza, campi di internamento, persecuzioni razziali. Si sviluppa quindi una letteratura-verità, impegnata, che punta alla registrazione dei fatti e all’immediatezza, senza cedimenti retorici o celebrativi.
Le memorie di Filippo Puglisi rientrano pienamente in questo contesto, scritte ad un anno esatto dallo svolgimento degli avvenimenti e senza i rimaneggiamenti del tempo.
In Grecia, dopo la dissoluzione del Comando dell’XI Armata, centinaia di militari sfuggiti ai rastrellamenti riuscirono ad occultarsi spesso con il generoso aiuto della popolazione. Tutti coloro che evitarono la prigionia e il trasferimento nei campi tedeschi rimasero sbandati. Tutti aspettavano un aiuto per rientrare in Patria, sperando magari in un imminente sbarco degli Alleati che si fece tuttavia attendere sino all’ottobre 1944.
In questo lasso di tempo poterono solamente contare sull’ospitalità greca. I greci, con molto coraggio e senso di umanità, aiutarono e protessero i militari italiani appartenenti all’Armata.
La resistenza contro il nazifascismo
Filippo Puglisi è uno di questi giovani soldati. Chiamato alle armi nell’aprile del 1939, al completamento del periodo di leva era stato ancora trattenuto in servizio per esigenze di carattere speciale connesse agli eventi bellici in corso. Nell’autunno del ’40 è inviato in Albania e partecipa alla Campagna di Grecia con la 38^ Sezione di Sanità. Al termine di essa è destinato in Peloponneso presso la città di Patrasso.
La sera dell’8 settembre ’43, in libera uscita con due amici commilitoni, apprende con sgomento e preoccupazione la notizia dell’avvenuto armistizio. Dopo aver accolto con sdegno l’ordine di consegnare le armi, Filippo, pur consapevole del pericolo e delle enormi difficoltà, spinto dall’amor di Patria e dal senso dell’onore inizia determinato la sua personale resistenza contro il nazifascismo. Una vera e propria odissea, affrontata sempre con fede e coraggio, che si concluderà oltre un anno dopo con una rocambolesca fuga verso la Libertà.
Filippo Puglisi (Piedimonte Etneo 1917 – 2004) chiamato alle armi il 4 aprile del 1939, dopo ben 6 anni e 7 mesi e infinite traversie rientra il 5 ottobre del 1945 nella sua amata Piedimonte.
Vito Gullotto