Libri / “Pio La Torre, ecco chi sei”, nella biografia scritta dai figli Filippo e Franco il ritratto di un eroe d’altri tempi che trasmette la speranza del Bene comune

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Si legge molto volentieri, come ogni storia vera e, in modo speciale, se autobiografica, il volume “Pio La Torre Ecco chi sei”, scritto dai fratelli Filippo e Franco, figli di Pio La Torre, con la collaborazione di Riccardo Ferrigato, ed. San Paolo, 200 pagine, 15 euro.

Entrare nella comunicazione confidenziale dei vissuti e sentire i battiti del cuore di chi scrive, è un’esperienza sempre nuova e non si può fare a cuor leggero, coinvolge il lettore e gli mette dentro una certa trepidazione, un coinvolgimento emotivo inevitabile. Ho letto con molto interesse, devo dire, e con crescente stupore il libro che Filippo e Franco La Torre hanno scritto per dire chi è stato Pio La Torre, il loro padre e mentre avanzavo nella lettura si illuminava sempre più nella mia mente la sua figura di uomo, che apprezzavo già da vivo per i suoi ideali, in assoluta coerenza con la vita. Lo stupore nasce dagli orizzonti di umanità e di coraggio, che  egli manifesta; una grandezza d’animo che si attribuisce a santi o a eroi. Un eroe o un santo, non fa differenza, perché solo chi è capace di dare tutto se stesso per la causa che difende, merita lo stesso appellativo, eroe, santo, uomo di valore, ovvero uomo vero! Entrambi sono riconosciuti tali dagli altri, entrambi degni d’imitazione e non vanno dimenticati.
Chi è Pio La Torre lo si scopre, pagina dopo pagina mentre si racconta la quotidianità di un’esistenza, attraverso le tre parti che compongono il volume: 1) la vita di un ragazzo di campagna che chiede al padre di voler andare a scuola; 2) il percorso di formazione umana e sociale di un giovane che diventa uomo, attraverso un impegno attivo in seno ad una organizzazione politica e sindacale, come il PCI e il Sindacato e, principalmente, nel contatto quotidiano con i problemi sociali, vissuti in prima persona, insieme alle masse di contadini, sfruttati e indeboliti dalla sopraffazione dei padroni e dalla violenza dei mafiosi; 3) la tragica fine di un uomo di valore e la sua eredità consegnata a noi e al nostro futuro.
Tutta la vita di Pio La Torre si concentra in alcuni assoluti, come “conoscenza”, “responsabilità”, “capacità critica ed autocritica”, “dialogo”, “mediazione e aggregazione”, “onestà e coerenza”, per citarne solo alcuni.
“Conoscenza”, non solo teorie o studi, ma conoscenza della realtà in cui si svolge la vita degli uomini, dei più poveri e più sfruttati, per creare una società più giusta ed equa e abbattere le barriere delle disuguaglianze.
“Responsabilità”, come dovere morale e civile non solo di chi ha compiti di governo, potere istituzionale per formulare leggi e garantire diritti e doveri, libertà e giustizia, rispetto delle regole, ma anche “responsabilità” dei singoli cittadini a prendere parte alla “cosa pubblica”, come partecipazione dovuta a un bene che appartiene a ciascuno.
“Capacità critica” e “autocritica”, per verificare il proprio operato e le mete prefissate, che danno la possibilità di modificare, aggiustare in maniera civile e onesta le linee per un futuro migliore.
“Dialogo” è la parola chiave di tutte le imprese, perché nel dialogo c’è l’impegno ad ascoltare le ragioni dell’altro, delle fatiche e delle diserzioni, della presa di coscienza di quanto era opportuno e necessario e quanto conta il pensiero degli altri. Messo a confronto, il pensiero di uno si espande, conquista e coinvolge l’intelligenza, le aspettative e le capacità degli altri per andare oltre il proprio orizzonte e proporsi in progetti più grandi, più nobili, più utili per molti, per tutti. Il dialogo non toglie nulla al patrimonio del singolo, piuttosto lo arricchisce.
Il dialogo consente la possibilità di “condividere e aggregare”, assumere impegni uniti, insieme, anche tra provenienze diverse; posizioni apparentemente contrastanti possono convergere per raggiungere l’obiettivo condiviso.
“Onestà e coerenza” tra ciò che si proclama a voce e ciò che si compie di fatto nella quotidianità è ciò che consente agli uomini di superare ogni tipo di barriera, di stato sociale, di razza, di religione, per unirsi e vedere realizzati i loro ideali, i loro sogni.
Questo libro, scritto a quattro mani, dai due fratelli La Torre, è un monumento, elevato alla memoria del padre, Pio La Torre, perché, non solo non si dimentichi ma soprattutto si imiti la coerenza di vita, l’audacia, la lungimiranza, l’eroismo di un uomo che ha donato la sua vita perché credeva in quel che faceva e quel che faceva era un cammino progressivo per il bene di tutti, il Bene Comune, il Benessere civile e sociale di una comunità di uomini che si rispettino e si adoperino insieme per costruire quella città che tutti sognano.
Scorrendo le pagine, dolore e amarezza si mescolano insieme e trapelano tra le righe, ma non ci sono sentimenti di odio, piuttosto appare una speranza, la stessa che sostiene gli ideali e fa osare oltre il credibile quando la consapevolezza del Bene Comune assume la forza di esistere per un “NOI”, più che per il proprio “io”.
Evidente e forte appare un monito per i giovani a coltivare valori alti, a vivere gli ideali in cui credono, perché gli ideali s’incarnano nelle vite delle persone, non sono fantasie , i valori hanno volti, hanno nomi, si tramandano di generazione in generazione, crescono con noi, si nutrono dei nostri gesti concreti.
Ma è anche una provocazione ad una presa di coscienza sempre più netta e profonda, un invito al confronto per non lasciarsi intimorire, per non rimanere impantanati nel vuoto di un apparente successo. Il continuo esercizio di confronto dialettico e critico delle scelte da compiere e da proporre conferma le idee e consolida le scelte, convince e coinvolge chi vacilla e teme. La Torre conosce la forza che trascina la volontà dell’agire quando c’è la consapevolezza e la coscienza che la posta in gioco è la dignità dell’uomo, che lo rende tale quando è libero e onesto. Per cui non ci sono in lui parole prive di contenuto, nè gesti di negligenza o malafede, ma la continua ricerca di un Bene sempre più grande, un Bene per tutti.
“Svegliatevi, siciliani, svegliatevi, uomini delle istituzioni”, sembra dire, dall’oltre tomba, ancora a noi, Pio La Torre,” se volete che il mondo cambi, mettetevi all’opera, ciascuno per la parte che gli spetta, insieme tutti gli onesti, da uomini liberi, potete cambiare il volto del mondo. E gli onesti sono un popolo grande, che aiutato a rimanere coerente con i propri valori, è un buon seme da spargere, capace di abbattere e di eliminare, isolare, allontanare, la poca zizzania dei corrotti e di quelli in mala fede. Coraggio, alzatevi, insieme ce la farete”.
Grazie, Pio La Torre, per la testimonianza di vita autentica.

Teresa Scaravilli

 

 

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