“Fingiamo tutti spontaneamente, non tanto innanzi agli altri, quanto innanzi a noi stessi; crediamo sempre di noi quello che ci piace credere, e ci vediamo non quali siamo in realtà, ma quali presumiamo d’essere secondo la costruzione ideale che ci siamo fatta di noi stessi”. Cosi Luigi Pirandello, drammaturgo, scrittore e poeta italiano, ha definito il comportamento degli uomini nella “La realtà del sogno” (1914), novella che rientra nel compendio della raccolta Novelle per un anno.
L‘incipit pirandelliano ben si presta ad introdurre la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Francesco Pira intitolata: “PIRAterie 3” (Metanova editore).
Egli è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Messina. In più, si occupa di Comunicazione Strategica, Teorie e Tecniche del Giornalismo Digitale e Giornalismo Sportivo, Social Media e Comunicazione d’Impresa.
Attraverso la sua opera, Pira attinge alla sua cassetta degli attrezzi, per fornire chiavi di lettura sugli ultimi fenomeni sociologici e dispensare, così, consigli buoni ed utili alla comunità. Soprattutto a quella comunità che si riunisce nelle nuove agorà internettiane. Inoltre, è utile sapere che, negli ultimi anni, la tecnologia ha trasformato radicalmente la nostra esistenza, dischiudendo nuovi orizzonti. Ponendo anche sfide inedite!
Nella fattispecie, tra i temi più dibattuti e affascinanti di questo scenario si ritrovano quelli sul Metaverso e sull’Intelligenza Artificiale (IA). Entrambi sono oggetto di analisi nel libro del prof. Francesco Pira. “PIRAterie 3”, de facto, è una raccolta di articoli che esplora l’impatto dei segnalati fenomeni, all’interno della nostra società. Egli propone poi una riflessione profonda e critica sulla digitalizzazione. Quest’ultima voce, in effetti, è una vera scommessa per il presente continuo. Contribuisce finanche a mutare le medesime relazioni umane, il concetto di identità e il vivere quotidiano.
Il Metaverso: una nuova realtà o un’illusione?
A seguire, il termine “Metaverso”, reso celebre da Mark Zuckerberg, rappresenta un universo virtuale in cui le persone, rappresentate da avatar, possono interagire, lavorare e socializzare in uno spazio tridimensionale. Questa nuova dimensione, tuttavia, non è priva di rischi e interrogativi. Secondo il prof. Pira, il Metaverso, ribalta del corrente millennio, “inscena”, di volta in volta, una sorta di “monitoraggio algoritmico, che ci conosce e ci profila, suggerendo contenuti che possono interessarci”.
Ma quanto è reale ciò che viviamo nel Metaverso? E quanto di questa realtà virtuale può influenzare il nostro modo di percepirla. A far discutere è l’IA che annulla di fatto le definizioni che valevano fino a poco tempo fa. Così, afferma Pira “dalla spontaneità e immediatezza della comunicazione vis-à-vis, che metteva in gioco l’intero individuo con il suo corredo di elementi di comunicazione non verbale e linguaggio del corpo, si passa al corpo che diventa oggetto e strumento per la rappresentazione di un discorso che, nell’intento di chi lo produce, vuole essere un messaggio di cui si ha un controllo totale”.
Il confine tra reale e virtuale diventa sempre più labile e sottile, tanto che molte persone scelgono di vivere in questa dimensione parallela, creando relazioni e costruendo identità che potrebbero non rispecchiare la loro vera essenza. L’idea di Zygmunt Bauman sulle “relazioni liquide” si manifesta pienamente in questo contesto: rapporti virtuali che possono essere facilmente creati e distruttivi, lasciando un senso di instabilità e incertezza.
L’Intelligenza Artificiale: una sfida etica senza precedenti
L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle innovazioni più straordinarie e, allo stesso tempo, più controverse dei nostri tempi. In “PIRAterie 3”, si affronta il delicato tema dell’etica nell’IA. Pira si chiede, quale punto di domanda, se le macchine potranno sostituire l’uomo. E, in particolare, se l’uomo saprà educare l’IA. La questione etica è centrale, soprattutto quando si constatano le implicazioni dell’AI nella creazione di contenuti falsi, violazione della privacy e discriminazione basata su algoritmi.
Le preoccupazioni riguardano anche il mondo del lavoro, con il timore che l’IA possa sostituire intere categorie professionali, nonché le ricadute sociali di questa evoluzione.
È evidente che il progresso tecnologico, se non adeguatamente gestito, può portare a una spersonalizzazione dell’individuo. Come già accaduto in passato con l’avvento del consumismo, dove gli individui sono stati trasformati in semplice merce, come sottolinea Bauman.
La premessa di Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia
Il libro, suddiviso in otto sezioni, offre uno spaccato della nostra contemporaneità, attraversando temi cruciali come il ruolo crescente dell’Intelligenza Artificiale e la diffusione del Metaverso. Questi fenomeni, pur essendo ancora in una fase iniziale, stanno già influenzando profondamente sia la vita quotidiana che le relazioni. L’analisi di Pira si concentra non solo sugli aspetti tecnologici, ma anche sulle implicazioni umane e sociali. In più, evidenzia come digitalizzazione e automazione ridisegnano le dinamiche identitarie e relazionali.
La prefazione di Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia, rimarca anche il rischio della “vetrinizzazione” della società, un concetto elaborato dal sociologo Zygmunt Bauman. Ineluttabilmente è quasi palpabile l’idea che l’apparenza conta più della sostanza! Nondimeno, talune ricerche di visibilità e status, portano a forme di alienazione e isolamento, situazioni che si allargano a macchia d’olio. Secondo l’analisi di Pira, le nuove tecnologie hanno persino poteri taumaturgici, in grado di creare metamorfosi sociali, e non sempre in positivo! È urgente, in realtà, monitorare i fenomeni correnti con ravveduta consapevolezza al fine di ovviare, in fieri, a conseguenze devastanti.
In questo contesto, il ruolo del giornalismo diventa cruciale. Come sottolinea Piraneo, il giornalista non deve limitarsi a riportare i fatti ma, dal canto suo, ha anche la responsabilità di offrire un’interpretazione critica della realtà. Egli deve contribuire alla formazione di una coscienza collettiva più matura e informata. In un’epoca in cui fake news e disinformazione sono all’ordine del giorno, “PIRAterie 3” rappresenta un esemplare faro di giornalismo, baluardo di verità e integrità.
Francesco Pira, nella sua introduzione, ricorda l’importanza dell’arte legata alla penna, quale strumento di introspezione e consapevolezza. “La scrittura – riferisce Pira – è un’arma potente che ci aiuta a comprendere non solo gli altri, ma anche noi stessi. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, la capacità di riflettere e analizzare diventa fondamentale per ‘navigare’ le sfide del presente e costruire un futuro più sicuro …”.
PIRAterie 3: la postfazione di Merelinda Staita
Secondo Merelinda Staita, si chiude il cerchio dando attenzione alla spersonalizzazione dell’identità nell’era digitale. La “società liquida”, descritta da Bauman, è caratterizzata da relazioni fragili e instabili, che riflettono l’incertezza e la volubilità del nostro tempo. La rubrica “PIRAterie”, poi, con la sua analisi puntuale e profonda, diventa un appuntamento per comprendere le dinamiche del nostro tempo. Così, da riscoprire il valore delle relazioni umane!
“Nella raccolta – afferma Staita – traspare l’animo di un uomo che, in tanti momenti della sua vita, ha trasformato il suo lavoro in un vettore ricco di umanità”. L’intento si confà all’idea di aiutare i più deboli e bisognosi e “a fare tutto il giro e a leggere il mondo all’incontrario”. Quest’ultimo proposito è tratto dal romanzo “Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino.
“PIRAterie 3” è, in sintesi, un viaggio in cui si attraversano le trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche. È un’opera che cammina nei pensieri della contemporaneità per condurci alla riflessione e al dibattimento. In più, non manca di propinare strumenti idonei per interpretare il presente e immaginare il futuro. Competenza e passione sono invero gli strumenti adoperati da Francesco Pira, per restituire di volta in volta un’autentica fotografia non solo attuale, ma addirittura necessaria.
Verso un nuovo umanesimo digitale
Il prof. Pira invita ancora a motivate riflessioni sull’emisfero della digitalizzazione. Quest’ultima, pur offrendo nuove opportunità, sta anche creando nuove forme di alienazione e disuguaglianza. Si profila, dunque, il “calco” di un nuovo umanesimo. Così diventa urgente ristabilire equilibri altri o alternativi significativi per la nuova umanità internauta. L’innovazione relazionale consiste nel saper sapientemente imbastire nuove forme d’interazione, prendendo il meglio o il buono dalle tecnologie esistenti. Il fine collima con la cognizione del tessere una riveduta vita quotidiana. In tutto ciò, non si deve perdere di vista l’importanza delle relazioni umane, del rispetto e della condivisione.
Questa riflessione diventa ancora più urgente alla luce di accadimenti recenti, come la pandemia, la guerra tra Russia e Ucraina ed ogni altra forma di emergenza o bellicosa. Tali eventualità hanno dimostrato quanto la tecnologia possa essere un’arma a doppio taglio. Da un lato, essa ha permesso di mantenere i contatti e informarsi in tempo reale; dall’altro, ha esposto le persone a una sovrabbondanza di informazioni, non sempre verificate, contribuendo a un clima di insicurezza epica.
Conclusioni
Pira invita a non essere semplici astanti/spettatori nel mondo che cambia, ma attori consapevoli e responsabili. La sua analisi del Metaverso e dell’Intelligenza Artificiale apre spunti per un dialogo costruttivo sulla maniera più consone di integrare queste innovazioni nel vortice dell’odierno vivere, senza peraltro allontanarsi dai valori fondamentali che costituiscono la nostra umanità.
La Challenge del futuro è qui! Occorre, dunque, farsi trovare pronti… per costruire una società in cui la tecnologia sia al servizio dell’uomo e non viceversa. E l’etica, unitamente alla responsabilità, sia al centro del progresso tecnologico! Un futuro in cui, come suggerisce Pira, “tutti -siano- connessi ma consapevoli”, pronti a cogliere le opportunità offerte dalla scienza, ma sempre con uno sguardo critico e attento.
Nell’epoca del Metaverso e dell’Intelligenza Artificiale, i confini tra il reale e il virtuale diventano sempre più sottili. Questi limen trasformano non solo il modo in cui interagiamo con il mondo, ma anche come lo percepiamo e lo raccontiamo. Infine, Francesco Pira, sociologo e giornalista, fornisce alcune chiavi di lettura per interpretare le nuove dimensioni della ribalta globale, unite a profonde implicazioni etiche e sociali dell’era contemporanea.
Luisa Trovato