Cosa viene in mente quando si pensa a ponti e porti? Di certo, è plausibile alludere all’associazione che rimanda a ricorrenti forme dell’imaginario collettivo. Eppure oggi, “Ponti e Porti” è il titolo di un’opera a cura di Pippo Scudero, autore, e Giulia Bella, illustratrice, edito da “La Voce dell’Jonio”.
La presentazione del volume “Ponti e Porti”, che ha goduto della pregevole cornice nazionale “Maggio dei Libri”, si è tenuta al Museo civico del Castello Ursino di Catania. Atmosfere medievali hanno incorniciato l’incontro, moderato per l’occasione da Peppino Vecchio, direttore de “La Voce dell’Jonio”.
Il momento divulgativo ha visto altresì la partecipazione di autore e illustratrice, mentre le letture del volume sono state inframmezzate da Alfio Vecchio, presidente dell’ass.ne “Orazio Vecchio”. Informare per formare è l’ouverture che il direttore Vecchio ha riservato alla platea. Il refrain è risuonato come incipit per preparare all’ascolto gli astanti.
Sulla locuzione di papa Francesco: “Mettiamo ponti ai porti”
Secondo l’autore Scudero, il volume nasce dall’ispirazione tratta da una frase di papa Francesco. Estrinsecazione proferita ai giornalisti, durante il volo di rientro da Rabat a Roma. In tale circostanza, al termine del viaggio apostolico (Marocco 2019), il papa afferma in merito ai migranti: “coloro che costruiscono i muri, … finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito”.
Inoltre, usa una frase di forte impatto profetico: “Mettiamo ponti ai porti”. Il papa – riferisce Scudero – ha invero giocato sulle parole spagnole: puentes e puertos, dove la radice dei termini è la stessa. Così, Ponti e Porti si tramuta in piglio artistico!
Il libro intende comunicare la Pace, la collaborazione tra i Popoli della Terra. Le azioni anzidette si sublimano nel racconto e dentro un’isola assolata di utopia. Luogo ideale dove conoscere l’altro senza paure e accettare le diversità, e dove si può barattare non solo materiali per costruire le città, ma addirittura ‘scambiare umanità’.
Scudero, già psichiatra e appassionato di scoutismo, è oggi scrittore di racconti e filastrocche per bambini e ragazzi. In merito, riferisce che anche la progettualità editoriale: “Ponti e Porti” è dedicata ai più giovani, ma, a suo avviso – qualunque “libro pensato per i bambini, reca nel contempo anche un messaggio per gli adulti”.
Attraverso l’appurata eloquenza descrittiva, emerge anche la bellezza unita alla gioia nell’atto della condivisione degli spazi e dello stare insieme e in pace. In più, la prefazione, curata da mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, è più simile ad una prosa poetica protesa a una meditazione.
Cos’è per Scudero il viaggio?
L’autore risponde che il viaggio può portare a un porto e può far valicare un ponte! Inoltre, provenendo da esperienze scoutistiche, nella sua visione “il viaggio viene concepito a piedi con zaino in spalla”. Nell’indicare altre circostanze, Scudero rammenta poi d’aver visitato vari paesi, tra cui menziona l’Albania e alcune zone dell’Africa.
In particolare, sottolinea anche la sua soggettiva interpretazione sull’azione legata al peregrinare! … “Viaggiare significa togliersi le scarpe, in segno di rispetto per le altre culture e entrare, così, in punta di piedi nel posto dell’altro. Il fine è conoscere e capire le usanze e/o le tradizioni. Non si può pensare di avere contezza dei luoghi o delle genti che lo abitano se non vengono vissuti appieno. Ciò comporta di non ambire o pretendere particolari agi in occasione del soggiorno in altri luoghi. L’adattarsi è, infatti, sintomo di duttilità e identificazione con la cultura del posto”.
Ponti e porti: illustrazioni e colori …
Quando si sfoglia il libro, si rimane stupiti dai colori vividi e dalle pagine ammantate di blu, quale preminente nuance che unisce cielo e terra, ponti e porti.
Giacché qualunque ponte ha sopra di sé un cielo e qualunque porto scorge, dal suo punto d’osservazione, oltre alla distesa marina, l’onnipresente orizzonte dove confina cielo e mare.
Giulia Bella, nella veste d’illustratrice, attraverso l’uso di pastelli a matita su carta ruvida, ha interpretato con raffigurazioni a tratti naif l’opera: Ponti e Porti. Bella riferisce, poi, in merito alle raffigurazioni artistiche, che: a seguire “sono state scansionate nella fase di post produzione digitale e riportate come tali nel volume”.
Cosa aspettarsi dal volume realizzato? “Cooperazione, Umanità e Pace!”
Ecco le esortazioni di Giulia Bella, che replica poi il suo auspicio: “far scaturire, attraverso le cromie presenti, il desiderio di meditare visioni protese a lasciare, ai posteri, un mondo migliore … dove le condivisioni tra i popoli abbiano ornamenti e colori di Pace!”
Luisa Trovato