Con una sua “tornata poetica”, dopo la presentazione lo scorso anno della prima raccolta di liriche “Voglia di esserci”(Ed. Il Convivio), Vincenzo Caruso, medico ematologo ma poeta nell’animo, offre ai lettori la sua nuova pubblicazione con lo stesso editore: “ Poesia, per una stretta di mano”.
La presentazione della silloge era inserita nell’ iniziativa del Comune di Catania “Il Maggio dei libri”, dal Centro per il libro e la lettura “Se leggi ti lib(e)ri.
Ha avuto luogo lo scorso 8 maggio nella prestigiosa sede del Monastero dei Benedettini, Refettorio piccolo delle Biblioteche Riunite ”Civica e A. Ursino Recupero”. Sono intervenuti Milly Bracciante, scrittrice, critico letterario e Stefano Valentini, direttore del “La Nuova Tribuna Letteraria” di Padova. Intermezzi musicali di Giulia Longo al flauto traverso; letture di Lina Giuffrida attrice.
I numerosi intervenuti alla manifestazione sono stati ricevuti dalla storica direttrice della Biblioteca, dottoressa Rita Carbonaro. Presente anche la dottoressa Carmela Costa che ha dato un saluto in rappresentanza delle istituzioni comunali. Ha condotto la manifestazione, intercalandola con la lettura di alcune liriche, l’attrice Lina Giuffrida.
La “poesia narrativa” di Vincenzo Caruso
Nel suo intervento la prof. Milly Bracciante ha sottolineato come la poesia di Vincenzo Caruso, che si sgancia dai retaggi ottocenteschi, non si rifà a correnti e manierismi novecenteschi, ma si avventura sul versante della “poesia narrativa” che si pone il compito di raccontare, a partire dal convincimento, peraltro veritiero, per cui “guardare soltanto non ha senso. Bisogna saper veder per conoscere e argomentare”.
Vincenzo Caruso è considerato poeta antiretorico, antilirico, privo dell’uso di metafore, di costrutti complessi, di figure poetiche. Rappresenta una “voce nuova” che predilige l’intercalare narrativo e l’uso dell’incidentale come momento di riflessione interiore. Per far conoscere agli altri, con l’umiltà di un verso libero, ciò che egli stesso è riuscito a conoscere osservando nella sua essenzialità la realtà della vita scontata di ogni giorno con occhio nuovo. Con atteggiamento volto sempre e comunque al positivo.
E’ un percorso, questo, che introduce lo sguardo distratto della città terrestre nella dimensione altra della città celeste dove contano i valori dello spirito. Dove la morale è essenziale misura di vita e l’empatia è anche donazione di sé intesa come testimonianza di fratellanza, di comunione, di condivisione gratuita. Dove lo scarto del diverso è scandalo dell’umanità, come più volte ha ricordato Papa Francesco. Una poesia che non dimentica il respiro di Bellezza della natura e ne esalta i valori anche attraverso scatti fotografici per immortalarli. Una poesia che dando voce alle cose con il loro linguaggio si risolve in un legame di carità umana e cosmica come per una stretta di mano.
La “poesia narrativa” di Caruso evidenzia la positività della vita
Intervenuto in streaming, Stefano Valentini ha di seguito operato una carrellata critica su molte delle poesie edite. E ne ha evidenziato un’urgenza espressiva per lunghi anni mai manifestata ma interiormente coltivata. Si è soffermato, poi, sui particolari che ne caratterizzano, di volta in volta, la valenza e danno forza al pensiero dell’Autore. Pensiero volto ad evidenziare il positivo della realtà e della vita come risultato dei principi del Bello e del Vero che contraddistinguono la visione cristiana della vita laicamente e semplicemente vissuta nel Bene, nel godimento e nella gioia, per l’appunto, di “esserci”.
Laddove la poesia per Vincenzo Caruso non può che essere condivisione, partecipazione, presenza, comunità, e la parola è forza, benedizione, cruciverba, il poeta la cerca e da essa è cercato in dimensione amorosa capace di suscitare emozioni. Ed emozioni, infine hanno suscitato gli appropriati brani di intermezzo, eseguiti con perizia dal flauto traverso di Giulia Longo.
La fotografia ispiratrice della sua vena poetica
Ha coronato il pomeriggio l’intervento finale dell’Autore. Egli, appassionato di fotografia, suole immortalare con centinaia di scatti le varie realtà che gli suggeriscono le emozioni da cui scaturisce la sua vena poetica.
Proiettando una carrellata di immagini articolata e varia, Vincenzo Caruso ha così ripercorso l’iter della sua produzione poetica. E ha mostrato ai convenuti significativi luoghi citati nella silloge, di storica valenza, particolari vedutismi, scorci paesaggistici, personaggi, momenti salienti dei suoi numerosi viaggi. Mostrando inoltre, in maniera iconografica correlata, gli attestati dei Premi e dei riconoscimenti critici ricevuti in numerosi concorsi a livello nazionale.
La visita guidata delle Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero” con l’ artistica, imponente, architettura lignea e la particolare dimensione decorativa, unitamente alla suggestione visiva di antichi manoscritti e incunaboli di inestimabile valore, ha infine fatto aleggiare tra gli intervenuti la presenza tangibile di voci e personaggi della nostra cultura, resi immortali e di cui altamente ci onoriamo.
Mariacamilla Drago