Libri / Presentato a S. Maria Ammalati “Opere di un viaggio” di Spina e Franzone. Prima pubblicazione della neonata casa editrice de “La Voce dell’Jonio”

0
99

La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Ammalati, nell’omonima frazione di Acireale, ha ospitato domenica 30 ottobre la presentazione del volume di Letizia Franzone e Giuseppina Spina “Opere di un viaggio, edito dalla casa editrice “La Voce dell’Jonio”, di cui segna l’esordio.

copertina_opereErano presenti per l’occasione, insieme con le autrici, il direttore della nostra testata Giuseppe Vecchio, il parroco don Marcello Pulvirenti e don Giovanni Mammino, direttore dell’Archivio diocesano. Era inoltre presente, tra il numeroso pubblico intervenuto, il cardinale acese Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo.

Dopo i saluti del parroco, il giornalista Giuseppe Vecchio, presentandosi nella doppia veste di direttore de “La Voce dell’Jonio” e di editore, ha ricordato che questo giornale è stato fondato nel 1958 da suo padre Orazio (che lo definiva “il suo settimo figlio”, in aggiunta ai sei naturali che già aveva) come periodico di ispirazione cattolica al servizio della diocesi di Acireale. Con questa operazione si lancia adesso la “scommessa” della casa editrice, anche se – ha proseguito Vecchio – lui non si sente imprenditore né editore, ma considera questa “nuova creatura” come un ampliamento della famiglia della “Voce”, e lo dimostra il libro presentato (il primo pubblicato), che ha preso corpo proprio dentro la redazione del giornale.

Un momento della presentazione. Da sinistra: p. Pulvirenti, p. Mammino, G. Vecchio, L. Franzone, G. Spina
Un momento della presentazione. Da sinistra: p. Pulvirenti, p. Mammino, G. Vecchio, L. Franzone, G. Spina

Don Giovanni Mammino ha successivamente tracciato la storia della diocesi di Acireale, nata il 3 giugno 1872 sotto il pontificato di Pio IX, che lo stesso anno nominò come primo vescovo il giovane sacerdote agrigentino mons. Gerlando Maria Genuardi (di appena 33 anni). Questi si impegnò, nei suoi 35 anni di episcopato acese, ad organizzare la nuova diocesi e a dotarla di adeguate strutture ecclesiali, a cominciare dalla Cattedrale e dal Seminario. Tra le chiese di nuova istituzione figura quella di Santa Maria degli Ammalati (edificata in un terreno donato dal canonico Giovanni Pennisi Platania), la quale venne abbellita con otto affreschi del pittore locale Giuseppe Spina Capritti, che sono l’oggetto di studio del libro presentato.

Il saluto del card. Paolo Romeo
Il saluto del card. Paolo Romeo

Sono state quindi le autrici stesse, Giuseppina Spina (laureata in Conservazione dei beni culturali) e Letizia Franzone (laureata in Teologia Spirituale) ad illustrare (con l’utilizzo di slides) gli affreschi dello Spina Capritti (vissuto tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento). Gli otto riquadri sono collocati a coppie ai lati della chiesa, e rappresentano varie scene della Bibbia, dalla consegna delle tavole della Legge a Mosè fino all’uccisione di Abele, secondo un percorso – come ha evidenziato Giusy Spina – di tipo didattico, che è quello dell’arte sacra utilizzata come “Bibbia dei poveri”. L’autore si è ispirato a dei disegni (xilografie) della Bibbia dell’illustratore francese Gustave Doré, che ha in parte modificato e arricchito, soprattutto con l’uso del colore. Il metodo di lavoro usato dalle due autrici è stato quello del dialogo fra arte e teologia, individuando un percorso di fede nell’arte, come ha spiegato pure Letizia Franzone, la quale ha invece inquadrato gli stessi affreschi in un percorso teologico che ha chiamato “percorso dell’angelo”, che rappresenta il cammino ideale di fede compiuto dall’uomo che, attraverso la parola di Dio e l’eucarestia, e con l’esperienza della misericordia, si libera della sua natura fragile e peccaminosa per giungere a Dio e offrirgli il meglio di se stesso. È questo il “viaggio” interiore di liberazione e di affidamento a Dio a cui fanno riferimento il percorso che si snoda lungo la navata centrale della chiesa di Santa Maria Ammalati ed il titolo del libro.

opere_4-brindisi
Il brindisi finale

Il coro parrocchiale “Schola Cantorum Maria Sanctissima Salus Infirmorum” (di cui fa parte anche Giusy Spina) ha animato la presentazione, con l’esecuzione di alcuni brani.

Ha infine preso la parola il card. Paolo Romeo (che annovera tra i suoi parenti un discendente del pittore Giuseppe Spina Capritti), il quale ha ricordato il suo legame con la frazione di Santa Maria Ammalati, in cui soggiornò con la sua famiglia da sfollato durante la seconda guerra mondiale.

Un brindisi ha quindi sancito, negli annessi locali della sacrestia, la pubblicazione del libro di Giusy e Letizia e l’esordio della nuova casa editrice de “La Voce dell’Jonio”.

Nino De Maria

Print Friendly, PDF & Email