Libri / Presentato ad Acireale “Incontri quaresimali” di don Roberto Strano

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“La Quaresima è la grande occasione per la nostra felicità”: queste parole di mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, contenute nella prefazione del volume “Incontri quaresimali” di don Roberto Strano, certamente ci invogliano alla sua lettura. Il fine ultimo del libro, come ha spiegato l’autore nel corso di un incontro tenutosi nella Basilica-Cattedrale di Acireale, è quello di giungere alla certezza che Dio è risorto. Questo è il fine ultimo della Quaresima e il motivo per cui celebriamo la Risurrezione: “in tutto quel che facciamo Dio è risorto”, parafrasando Guccini.

Dopo i saluti dell’arciprete-parroco, don Mario Fresta, la presentazione del libro si è svolta in forma dialogica, con uno scambio di domande e risposte, tra l’autore e il moderatore, Francesco Ardore. Al termine, si è registrato anche l’intervento di padre Dario Malizia,  superiore della comunità dei Padri camilliani di Acireale, il quale ha ringraziato padre Roberto per aver deciso di devolvere il ricavato della vendita del libro per la ristrutturazione dei locali della “Tenda di San Camillo” di Riposto (la casa-famiglia che accoglie persone affette da Aids, gestita dai padri Camilliani di Acireale, è stata danneggiata nel dicembre 2020 da un incendio doloso, ndr).

Incontri quaresimali, l’ispirazione

“L’ispirazione del libro – ha detto don Roberto – mi è venuta dall’insistenza di tanti, che mi chiedevano e sollecitavano a scrivere qualcosa per la Quaresima. Prendendo spunto dalla Lettera agli Ebrei di San Paolo, consapevole che occorre entrare in intimo colloquio con Dio attraverso la Sua parola, ho immaginato di incontrare e mettermi in ascolto di quarantasette personaggi biblici. Leggendo la Parola di Dio, ho immaginato di incontrarli e tessere un colloquio oppure di riflettere sulla loro persona. Alcuni sono molto noti e significativi, come Pietro, impasto di umanità e spiritualità. Altri sono meno noti come Gamaliele o Anania”.

IL TITOLO e L’IMMAGINE

“Ho scelto questo titolo perché credo che dobbiamo recuperare fortemente la dimensione dell’incontro. Il covid, infatti, non ci ha resi migliori, bensì più solitari, incapaci di intessere relazioni vere. Io credo tantissimo nella dimensione dell’incontro interpersonale come relazione fondamentale nella vita dell’uomo. In ogni testo biblico scelto (quest’anno quelli del ciclo A) ho poi cercato la chiave ermeneutica fondamentale che sta al centro di ogni “incontro”. Nel caso della parabola del figliol prodigo, ad esempio, l’espressione “mi leverò” che indica il momento della conversione decisiva”.

“L’immagine di copertina contiene gli elementi propri della Quaresima: il deserto, la salita, i passi, l’infinito. Il deserto non è più un luogo arido, sterile, se lo consideriamo un luogo di ascolto. Questo deserto rifiorisce se noi lo consideriamo anche luogo di incontro. I passi e, sullo sfondo, il mare e l’infinito sono metafora del nostro cammino, da fare insieme perché camminando da soli si arriva prima, ma camminando insieme si arriva lontano”.

Consiglio per la lettura

“Non è un libro da leggere tutto in una volta, ma, giorno per giorno. Questi incontri devono accompagnare la nostra meditazione per tutta la Quaresima e la Settimana Santa, dal mercoledì delle ceneri alla domenica di Pasqua. Per cui consiglio a tutti di leggere il brano della sacra scrittura del giorno e la successiva breve riflessione, scegliendo il momento della giornata più congeniale, perché più propizio per sé” ha aggiunto don Roberto.

Guido Leonardi

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