Letteratura e cucina.La scoperta del fuoco ha segnato profondamente la vita degli esseri viventi, nostri antenati, aiutando l’uomo nella sua evoluzione. Il fuoco, infatti, ha portato gli uomini a cuocere i cibi, a difendersi dagli animali e a scaldarsi nelle notti gelide.
Questo uno dei concetti principali che viene fuori dalla presentazione del libro di Mariella Di Mauro “Letteratura e cucina”, pubblicato da “Algra Editore”. Evento svoltosi nella piazza Duomo di Acireale, davanti alla pasticceria “Costarelli” di Giuseppe Ariosto. Questi, vista l’impossibilità di tenere al chiuso incontri che prevedono in qualche modo assembramenti, ha dato la disponibilità ad effettuare la presentazione del libro nello spazio esterno del suo locale.
“Letteratura e cucina” presentato in strada a causa del covid
E’ stato un incontro culturale coraggioso e singolare, un po’ condizionato dalla location stradale aperta alle intrusioni vocali involontarie di passanti e ai rumori del traffico, se pure limitati. Comunque, si è caratterizzato per la sobrietà dei modi, per l’attenzione del pubblico e per lo spirito di amicizia manifestato da tutti i presenti.
Ha relazionato sul libro la dott.ssa Gabriella Puleo, giornalista, che ha fatto un excursus di tutto il libro con dovizia di particolari, riuscendo a legare tutti i capitoli con un filo unico.
Nel saggio si percorre il corso della storia, ad iniziare dal neolitico. E si racconta l’evoluzione dell’alimentazione che va di pari passo con il progredire dell’uomo e delle sue vicende. La scoperta dell’America, per esempio, fa conoscere all’Europa il caffè ed il cacao, oltre che il pomodoro. In Italia furono i Borbone a farlo conoscere, anche se all’inizio c’era una certa diffidenza verso l’ortaggio, derivata dal suo colore rosso. Dalle colonie venne importato il tè.
Excursus dei cambiamenti alimentari
Importantissimo fu il momento in cui la triade alimentare, composta da pane, olio e vino, tipica dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, si scontra con le abitudini dei popoli nomadi. Questi provenivano dal settentrione e si cibavano di selvaggina e di prodotti del bosco.
L’umanesimo, poi, irrompe nella storia con i suoi banchetti principeschi, con tavole sontuose e ospiti di alto rango che rendevano il tutto ancora più sfarzoso.
Il libro si chiude con il ‘900, secolo in cui le innovazioni sono tantissime. Le donne iniziano a lavorare, i tempi dedicati alla cucina si riducono e la gastronomia risente di un nuovo cambiamento. Si riscopre la semplicità e la diminuzione dei tempi di cottura, abbandonando le lunghe marinature e frollature: è nata la “Nouvelle Cuisine”.
L.V.