Non accade tutti i giorni di imbattersi in un romanzo giallo-poliziesco, ben costruito e ricco di spunti, scritto da uno studente liceale di 17 anni.
Parliamo del libro “Il mistero della Kolymbetra” (edito da Carthago), opera prima di Sebastiano D’Urso, studente del quarto anno presso il liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. Il volume è stato presentato domenica 18 febbraio presso la sala “Pinella Musmeci” (ex Angolo di Paradiso) della villa Belvedere di Acireale, stracolma fino all’inverosimile. La storia ha come protagonisti due fratelli carabinieri, in servizio ad Agrigento ma originari di Siena, i quali dovranno risolvere un caso, un “mistero” legato alla Kolymbetra, il famoso giardino attiguo alla Valle dei Templi agrigentina. La storia ha però tre centri di riferimento: Agrigento (l’ambientazione principale dove si svolge la maggior parte della storia), Acireale (che fa da sfondo ad alcune parti della narrazione) e Siena (la città d’origine dei due carabinieri).
Alla presentazione hanno partecipato vari ospiti, a cominciare dall’archeologa Sonia Nicotra che ha illustrato che cos’è la Kolymbetra e quali sono le sue origini storiche: si tratta di un antico acquedotto e collettore di acqua di epoca greca, del quale per alcuni secoli si era persa anche la memoria, e che per fortuna nel 1999 è stato affidato in concessione al Fondo per l’Ambiente Italiano (Fai) che l’ha salvato dalla situazione di abbandono in cui si trovava riaprendolo alla fruizione del pubblico.
Il dott. Gaspare Liggeri, presidente della casa editrice Carthago, ha anticipato che porterà il libro di Sebastiano alla Fiera dell’Editoria di Milano (a marzo) e al Salone Internazionale del Libro di Torino (a maggio). Lo scrittore-educatore Giovanni Tarditi ha rivelato alcuni particolari interessanti sulla struttura del romanzo, sottolineando che ogni capitolo si apre con la citazione di un aforisma d’autore. Ha rappresentato l’amministrazione comunale il vice sindaco Nando Ardita, portando i saluti e le congratulazioni del sindaco Roberto Barbagallo, al momento fuori sede (per la cronaca, si trovava a Viareggio dove, insieme con una delegazione acese, ha rappresentato il Carnevale di Acireale alla sfilata conclusiva dell’omologa manifestazione versiliana).
Molto interessante ed apprezzato l’intervento dell’autore, che con fare sicuro e quasi professionale – come fosse uno scrittore affermato e navigato – ha illustrato la genesi e la crescita del suo romanzo (cosa che desiderava fin da piccolo, sognando di avere nella propria biblioteca un libro con il suo nome come autore), sottolineando anche qualche trucchetto narrativo, come quello di suddividere la narrazione in numerosi capitoli brevi, perché così si semplifica la lettura. E con la collaborazione della giovanissima Francesca Seminara (sua compagna di scuola), ha presentato alcuni brani del libro, scelti tra le 226 pagine del volume. Ha presentato e coordinato i vari interventi, con la sua consueta verve, lo showman Antonello Musmeci.
Anche se lo stile del libro è ancora un po’ acerbo, siamo sicuri che questo giovanissimo scrittore (che mi pregio di avere avuto come alunno alla scuola media) avrà successo e saprà continuare degnamente sulla tortuosa strada dell’arte letteraria.
Nino De Maria