Libri / Quattro chiacchere con la scrittrice Daniela Trovato

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Daniela Trovato, scrittrice di vari libri, insegna nella scuola primaria Giovanni XXIII di Acireale. E’ diplomata in pianoforte ed ha pubblicato vari romanzi quali Il frammento mancante (2015), Aqua (2016), Avrei voluto parlarti di me (2018) e la silloge poetica Fralezze (2021). Nel 2015, con Edoardo Trombetta, ha scritto La strada di Lula. Le viene conferito il “Riconoscimento Letterario” da parte della Città di Acireale nel 2018. Daniela Trovato ha ricevuto i premi “Akademon” e “Cristalli di emozioni” per la narrativa. Nel 2021, con il romanzo inedito Sciarada d’estate, si è classificata al primo posto al Premio Letterario Bormio Contea e al XII Premio Internazionale Navarro. Lo scorso 25 marzo, nella Sala Stampa del Comune di Acireale, è stato presentato proprio quest’ultimo suo lavoro.

Come è nata la sua passione per la scrittura?

La passione per la scrittura è nata per caso. Ho conosciuto uno scrittore, mi ha chiesto di scrivere una pagina, qualche racconto per i suoi libri e da lì è nata la voglia di continuare, fare qualcosa anche di mio e non scrivere quindi solo per gli altri. Da allora ho scritto tanti romanzi, racconti e anche delle poesie.

Quando ha scritto il suo primo libro e come si intitola?

Il primo libro è una raccolta di racconti. Nello specifico sono tre, si chiama Fralezze. In effetti questo libro non è stato mai pubblicato. Il mio libro libro edito è Il frammento mancante, nato nel 2015.

A cosa si ispira quando scrive?

Non c’è una vera e propria ispirazione nel senso che io non faccio una scaletta quando scrivo. Deve essere qualcosa che mi deve colpire, o un ricordo o una scena, un’immagine e da questo poi nasce il racconto. Ad esempio nel libro Il frammento mancante, tutta la storia nasce da una casa, una villa bianca, in Trentino in mezzo ai boschi. Da li poi ho costruito una storia molto particolare che con la casa centra poco perché si tratta poi di una storia che riguarda l’arco temporale tra la prima e la seconda guerra mondiale.

Che genere letterario preferisce la scrittrice Daniela Trovato e perché?

Il mio genere letterario preferito è quello narrativo, infatti io racconto storie di avvenimenti realmente accaduti e poi li coloro con le parole, emozioni e sentimenti. L’ultimo libro che ho scritto è invece un giallo, classificato nel sottogenere del mystery-thriller.

Tra i libri che ha scritto Daniela Trovato, a quale è più legata?
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Si dice che i libri siano come dei figli o nipoti nel senso che nel momento in cui li scrivi sono solamente dell’autore. Ma nel momento in cui vengono editati e poi conosciuti dal pubblico diventano di tutti. Io sono legata ad uno in particolare, Avrei voluto parlarti di me, pubblicato nel 2018. Questo libro rispecchia un’altra mia passione che ho coltivato sin da piccola: la musica. Sono diplomata in pianoforte e in questo libro do molto spazio alle sensazioni che può dare la musica. Allo studio pesante che c’è dietro ma anche al tutto il bello che esce dalla musica.

Come si diventa una scrittrice di successo?

Non sono una scrittrice di successo, sono un’autrice che si diletta a scrivere le proprie emozioni. Il successo, penso sia dovuto a tante cose: ad un colpo di fortuna, alla scelta di un editore importante.

Oltre ad essere una scrittrice è anche un’insegnante: c’è un legame tra questi due lavori?

Prima di tutto sono un’insegnante, poi una scrittrice. Per me la scuola è una bellissima esperienza: con i miei alunni ho avuto sempre un bellissimo rapporto di empatia e di confidenza. Non a caso tra i miei libri, soprattutto l’ultimo è stato costruito insieme ai miei alunni: perché loro hanno vissuto ogni cambiamento, ogni emozione, ogni preoccupazione fino a che questo libro è diventato di carta e non solo un testo nel computer. Fare l’insegnante aiuta molto perché arricchisce il linguaggio. Dando la possibilità così di far capire concetti magari più complicati in un modo semplice.

Guarda film o serie TV?

Non guardo film ma serie TV: adoro tutti i polizieschi e anche da questi traggo ispirazione.

premio daniela trovatoUtilizza i social per far conoscere i suoi libri?

Sì, sicuramente se usati per bene e in modo corretto, i social aiutano. Perché permettono di fare conoscere sia la persona sia i suoi libri.

Come organizza le sue idee in modo da costruirci poi una storia?

Io non organizzo le idee, parto semplicemente da un breve racconto che poi viene allargato sia nella parte iniziale che nella fine. Quindi il racconto che ho già scritto diventa la parte centrale  e da li si diramano le varie situazioni. Leggevo di un grande scrittore, Lucarelli, il quale diceva che nei suoi racconti lui non ha la minima idea di chi sia l’assassino; lo scopre man mano che va avanti con la storia. Ed io faccio così anche. Man mano che scrivo nasce la mia storia.

Esiste un lato negativo dell’essere una scrittrice?

Sinceramente non lo so. Il lato positivo c’è sicuramente perché conosci tante persone, partecipi a tanti eventi, ti metti a confronto con altri.

Qual è il complimento ricevuto da parte di un lettore che l’ha resa più felice?

Sono stati tanti. Ne ricordo uno con molto piacere di una mia amica che mi ha scritto che appena ha letto qualche pagina dell’ultimo romanzo si è impaurita a continuare a leggerlo. E in effetti era proprio quello che volevo, creare questa tensione. Mi è stato detto che i miei libri sono molto scorrevoli nella lettura. Mio padre mi ha fatto i complimenti per la descrizione dei luoghi e questo mi ha fatto un grandissimo piacere perché descrivere un ambiente non è semplice, bisogna cercare di far entrare il personaggio in quell’ambiente. Io i luoghi che descrivo li ho vissuti, ci sono stata. Quindi conosco le emozioni che mi danno questi luoghi e cerco di trasmetterla a chi poi leggerà il libro. Una mia amica mi ha anche detto che ho una fantasia pazzesca.

Oltre alla scrittura ha altri hobby?

Sì, mi piace dipingere, uscire dalla Sicilia e conoscere posti nuovi. Ho imparato da autodidatta, durante il Covid, a suonare la chitarra.

In questo periodo sta scrivendo qualcosa?i libri di daniela

In questo periodo no perché ho da poco concluso un libro che ha avuto una grande preparazione. Era già stato scritto tre anni fa ma adesso è stato rivisto. Quindi sono ferma con la scrittura perché mi sono dedicata alla presentazione di quest’ultimo mio lavoro. Ho già qualche idea ma ancora non è stata messa su carta.

Le è mai capitato di non essere più soddisfatta di un suo lavoro dopo la sua pubblicazione?

Non essere soddisfatta no, però mi è capitato di rivedere vecchi lavori. L’esperienza mi ha permesso di rieditare alcuni libri rendendoli anche più corposi e secondo me anche più belli.

Perché i lettori dovrebbero leggere i suoi libri?

Ogni libro bisogna leggerlo perché si legge sempre qualcosa di nuovo, vivi esperienze nuove mettendoti nei panni del protagonista e vivendo le sue emozioni. I miei libri parlano di me, in fondo c’è sempre qualcosa dell’autore. Alcuni dei miei libri sono adatti a bambini e ragazzi, altri sono più forti come contenuto.

I Libri di Daniela Trovato / Che sensazione prova dopo aver scritto un libro?

Inizialmente una sensazione meravigliosa, poi arriva l’ansia e comincio a farlo leggere alle persone a me più care, perché ho bisogno di capire se il libro può essere letto facilmente o presenta buche. La cosa più bella è quando l’editore dice che il libro va in stampa.

Cosa ha messo della scrittrice Daniela Trovato nei libri che ha scritto?

Esperienze. In Aqua, che è un libro che parla dei migranti, racconto cosa può provare chi vive questa brutta esperienza. In altri libri, come ad esempio in Avrei voluto parlarti di me, ho messo anche delle esperienze scolastiche.

I Libri di Daniela Trovato / C’è un libro che ha avuto meno successo degli altri?

Il frammento mancante che è stato il primo. Non avevo ancora tutta la conoscenza dei premi letterari esistenti però poi alla sua presentazione ho venduto tutte le copie (circa 900).

Che consigli darebbe a chi desidera intraprendere questa strada?

Leggere molto, anche libri che non ci piacciono. La lettura stimola il cervello e arricchisce il linguaggio. Leggere soprattutto ad alta voce e poi scrivere un diario della propria giornata per iniziare. Da li poi si esprimono le proprie emozioni.

Maria Catena Sorbello

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