Libri / Santa Caterina da Genova, una mistica che testimoniò il “Divino Amore”

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santa caterina da Genova

Torniamo a parlare del libro “Bruciata dall’amore, Vita e opere di santa Caterina da Genova” di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. Caterina è una santa vissuta tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500. Una figura, come dice l’autore del libro, scandalosamente accantonata per molto tempo. Per capire il perchè si può dire che non fu una “figura” di facile comprensione.
Questa donna ebbe una rigida educazione, fu sposata, fu vittima di violenza domestica,ha avuto una conversione particolare.
Caterina si riallaccia alla tradizione francescana di San Bonaventura e di Jacopone da Todi.

Don Gianpaolo Bonanno, uno dei relatori della serata, nella presentazione di Caterina, parte dal contesto storico in cui la santa viveva. Il periodo del ‘400-500” non fu tra i più felici della storia. Dal punto di vista religioso si sentiva l’urgenza di una riforma della Chiesa soprattutto per quanto riguardava il clero, dal papa ai vescovi.
Ma anche nel campo laico riformare era importante soprattutto per coloro che si occupavano di commercio o di politica.Libro Raspanti su santa caterina da genova

Santa Caterina da Genova: una riforma della Chiesa che partiva dal basso

Anche Lutero, a suo modo, cercò di riformare la Chiesa, portando ad una lacerazione del popolo di Dio con il sopravvento della Chiesa protestante.
Pure santa Caterina desiderava una Chiesa riformata e per questo iniziò dal basso. Cominciò con la carità e la preghiera praticate con passione presso l’ospedale di Genova.
Si occupò con forza della sofferenza dell’anima, convinta che la vita spirituale dovesse cominciare dall’abbandono dell’amor proprio e dell’orgoglio. È una riforma umile, la sua, che si basa sulla propria testimonianza e la propria santità senza dividere la Chiesa.

Nel 1494-95 l’esercito del re francese Carlo VIII percorse l’Italia portando con sè, oltre ai numerosi saccheggi, anche il “morbo gallico”, la sifilide. Un male terribile che sterminò le classi sociali povere che non potevano permettersi nessuna cura. L’esperienza mistica portò Caterina a guidare a Genova una reazione evangelica attraverso la dedizione agli abbandonati, divenendo una riformatrice del sistema e avvicinando anche il marito in questa impresa.
Il suo desiderio era quello di vivere l’esperienza dell’amore di Dio incontrando i più infelici e disprezzati, anche quando il cattivo odore delle piaghe era insostenibile.

Mausoleo di santa Caterina da Genova
Mausoleo di s.Caterina da Genova di Francesco Schiaffino (Foto licenze creative Commons)

Il misticismo di Santa Caterina da Genova

Caterina è una mistica ma si tuffa nella realtà con singolare forza. Riesce a cambiare l’organizzazione degli ospedali con capacità quasi manageriali. Da qui la fondazione di vari movimenti che partono dalla riforma radicale della vita cristiana che servirà da modello per altre associazioni. Esse sono fondate sulla riforma interiore e sullo spendersi per l’altro in ogni necessità. Una teoria che, senza ribellione, scosse anche i più demoralizzati.
Caterina diceva che si doveva piantare nei cuori il “Divino Amore”, la carità, e tutto sarebbe cambiato. Portò avanti il suo impegno sino alla morte.

È proprio nel fronteggiare questo disastro sociale che emerge la grandezza morale e la santità di questa grande donna. Emerge, soprattutto, una grande mistica. Spesso questo termine viene usato in modo improprio. Per noi è solo un momento dell’esperienza religiosa in cui viene vissuto come esperienza di interiorità e di immediatezza. È esperienza religiosa di unità, comunione e presenza. Il mistico vive la sua esperienza di fede in modo particolare e la trasmette. Caterina esprime la delicatezza del linguaggio nel raccontare quello che lei vive nel suo cuore.

 

Mariella Di Mauro

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