In ogni situazione della vita c’è una verità reale, che è quella di come realmente si sono svolti gli eventi. E ve ne è una subdola, tramandata per via orale, con aggiunte di ogni sorta, che oblia quella vera e a cui si finisce di dar credito più che alla prima. Per dare, allora, significato alla prima occorre che un teste, anche se ormai anziano, abbia il coraggio di affrontare vis a vis le persone coinvolte (sebbene siano passati ben 58 anni dall’accaduto) e raccontare loro il reale svolgimento dei fatti.
Muove da questo il bellissimo romanzo di Giampiero Montanti, dal titolo “Sono io che vi chiamo” (Margana Edizioni, ottobre 2023). Il testo, di ben 362 pagine, coinvolge il lettore partendo da un fatto di cronaca realmente avvenuto a Trapani nel 1955. Di esso si legge nel lembo di copertina: “Trapani 1955: Giorgio Mariani abbandona la moglie e un figlio ancora bambino, Attilio, per fuggire insieme a una ragazza molto più giovane di lui, Eleonora Santini (Nora), senza più tornare indietro. L’eco di questo scandalo ha influenzato almeno due generazioni, tramandando l’odio per i due anziani. Palermo 2013: Nora torna in Sicilia per raccontare la propria versione dei fatti ad Anna e Saverio, figli di Attilio, e alla loro amica Lucia. Il desiderio dell’anziana donna è ripristinare la verità e rendere giustizia a tutte le persone coinvolte..
Flashback nel racconto
Il racconto muove da una Sicilia ricca di scenari incantevoli, Valderice, Trapani, Palermo. Con un toccante viaggio nella clausura del Monastero di santa Caterina, per giungere a Genova e Buenos Aires. Il continuo confronto tra i diversi piani temporali costruisce un intreccio vivido che mantiene il sapore dell’antico, pur condividendo con la contemporaneità”.
Giampiero Montanti, già autore del libro “Scritto sulla pelle” ( di cui ho parlato sul nostro giornale https://www.vdj.it/libri-scritto-sulla-pelle-di-giampiero-montanti-sapere-cogliere-nel-tempo-che-passa-la-dimensione-umana/ ), attraverso un linguaggio elegante ci porta ad entrare in questa storia in una maniera eccezionale, descrivendo persone, fatti, luoghi in maniera eccellente. Chi inizia a leggere il testo non smette facilmente fino a quando non lo finisce.
Ristabilire la verità
Ciò che è cuore di tutta la trama è un itinerario di svelamento di una verità, che deve condurre al perdono. Un itinerario difficile (ma non impossibile), perché si tratta di passare da quella conoscenza del sentito dire (di cui tutti siamo abili trasmettitori) a quella reale narrata dalla protagonista.
“La primavera arriverà presto”, conclude così, Montanti, il romanzo, aprendo l’orizzonte a qualcosa di nuovo paragonabile alla rinascita, tipica della stagione.
Voglio ringraziare l’amico Giampiero per aver sottratto ore al mio sonno (l’unica possibilità che ho di leggere qualcosa è solo della sera). Ma di avermi arricchito con questa splendida storia che consiglio a tutti di conoscere.
Don Roberto Strano