Nei locali dell’archivio storico diocesano sono stati illustrati i risultati del lavoro di ricerca, svolto da Domenico Strano sulla storia di Dagala del Re, frazione del Comune di Santa Venerina.
Il direttore dell’archivio, mons. Giovanni Mammino ha introdotto l’incontro. “Presentiamo oggi, anche in questa sede, il volume “Dagala del Re: storia, personaggi, religiosità” per suscitare nuove riflessioni sul territorio di Dagala ed approfondire i suoi rapporti con Acireale. Pur appartenendo anticamente alla contea di Mascali, i punti di contatto sono tanti in quanto terra di confine ed in continuo rapporto di comunicazione”.
La casa editrice “La Voce dell’Jonio”, rappresentata da Giuseppe Vecchio, ha sostenuto questo progetto, ideato nel 2021, in occasione dei cento anni della parrocchia. Vecchio ha ricordato che Dagala è uno dei luoghi più antichi del nostro territorio. Lo testimonia la presenza della cuba tricora bizantina, risalente al IX secolo.
Un prezioso lavoro di ricerca
Era presente anche il Vicario generale della diocesi di Acireale, mons. Agostino Russo, già parroco di Dagala, che ha lodato il lavoro di ricerca delle fonti da parte dell’autore. “Strano ha evidenziato il forte legame esistente tra i dagalesi e la Vergine Immacolata. Dagala dà testimonianza che la pietà popolare è una risorsa per la vita ecclesiale, un valore aggiunto, anche se a volte occorre purificarla, come scrisse San Paolo VI”.
Ha preso, quindi, la parola Rita Messina, editor dell’opera, nonchè docente e giornalista: “Obiettivo dell’autore è stato quello di fare arrivare al lettore l’importanza di questo luogo dal punto di vista storico, artistico, sociologico ed antropologico”. Appassionato cultore della storia locale, attraverso una ricerca instancabile e meticolosa delle fonti archivistiche, Strano ha trattato diverse questioni. La collocazione amministrativa di Dagala tra Mascali e Giarre nell’800. Il percorso di progressiva autonomia, che va di pari passo con lo sviluppo agricolo del territorio.
“Si delinea così la comunità con i personaggi che ne hanno fatto la storia, chierici e laici. Pian piano si arriva dunque alla descrizione di Dagala fino ai nostri giorni” ha precisato la prof.ssa Messina. Nel volume è presente pure la riproduzione delle opere presenti nella chiesa parrocchiale, nonché una ricca appendice in cui vengono sviluppati altri elementi storici ed artistici del territorio dagalese. “È un lavoro composito, che va letto proprio in quest’ottica”.
L’autore parla di Francesco Mazzullo
E’ quindi intervenuto Domenico Strano, autore del volume, per parlare della figura di Francesco Mazzullo. Si tratta di un approfondimento successivo alla sua pubblicazione. Mazzullo, clerico acese, appartenente all’ordine dei padri Cappuccini, figlio di Giovanni Battista e Anna Calì, proveniva da una famiglia aristocratica e fu cultore della devozione mariana. Mazzullo edificò nel 1631 una prima chiesa (cappella?) “in contrada Rondinella seu Daghala dello Re” per dare la possibilità agli abitanti della contrada di “udire et intelligere missa”. Già nel 1623, infatti, si registrano i primi insediamenti in zona per attività agricole.
Strano, grazie al contributo di altri studiosi (L.Vasta, G.Marano, T.Di Blasi, Trifirò) ha pure riscontrato delle affinità pittorico-artistiche tra Dagala ed Acireale. Ciò si evince analizzando sia la statua di Maria Bambina (sec. XVIII), attribuita alla scuola del Castorina Canzirri sia la tela, molto simile a quella della chiesa acese del Suffraggio, opera di Pietro Paolo Vasta.
Nel contesto dell’incontro, che ha registrato i piacevoli interventi musicali di Rosario Mangano alla tromba, Giuseppe Falcone ha presentato alcune sue foto delle “Maddalene” di Militello Rosmarino (Messina). Una tradizione di fede del centro nebroideo, in cui spicca il ruolo della donna nei riti del venerdì santo.
Strano, in conclusione, ha dato appuntamento al pubblico per l’evento culturale dal titolo “Dagala del Re, Dagala della Regina”, che si terrà a Dagala il prossimo 29 novembre, con inizio alle ore 20, nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Maria SS.ma Immacolata.
Guido Leonardi