Domenica 23 febbraio alle ore 18 presso la Birreria a Riposto si è svolta la presentazione del romanzo “Tutte le altre vite” di Alessandra Distefano (Affiori edizioni). Il romanzo riprende la storia di Alessia, raccontata in “Sala d’Attesa” e pubblicata lo scorso anno. Ma chi dovesse leggerlo senza aver letto il precedente, avrà comunque l’impressione di una trama ben definita, che scorre da sola.
Hanno dialogato con la scrittrice Agata Cardillo e Antonella Sgroi che, con stile ed eleganza, hanno creato la giusta atmosfera di ascolto, permettendo ad un pubblico attento e numeroso di addentrarsi nelle pagine del romanzo e contemporaneamente nella vita della sua autrice.
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La trama promette di tenere viva l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina, seguendo le vicissitudini di Alessia che, lasciata Milano e divenuta madre, torna in Sicilia per lavorare nella farmacia di famiglia. Da qui, però, si allontana di nuovo insieme alla figlia. Ma stavolta si tratta di una vera e propria fuga verso la Francia, per sfuggire a Giulio, l’ombra nera della sua vita.
Il percorso introspettivo dell’autrice
Già il titolo “Tutte le altre vite” cattura la curiosità del pubblico; le molteplici sfaccettature semantiche, rese evidenti durante la conversazione con l’autrice, rendono palese l’incisività della scrittura della Distefano, che ha un preciso obiettivo: ritrovare se stessa.
Il racconto quindi muove su due binari paralleli. Quello di un intreccio avvincente che non cede il passo alla noia e quello di un percorso introspettivo, efficacemente messo in luce dalle domande delle relatrici.
Antonella Sgroi, in particolare, ha “lavorato” sulla trama emotiva del racconto, che rimanda alla precedente scrittura poetica di Alessandra, fatta di emozioni vibranti. In particolare, le letture di alcuni brani hanno messo a fuoco gli stati d’animo dettati dalla paura o dalla rabbia, legati alla presenza inquietante del personaggio di Giulio. Analisi dalla quale è emerso il profondo rapporto che l’autrice ha con la propria scrittura.
La Distefano scrive non per semplice diletto, ma per “raccontarsi” e dunque “salvarsi”.
“In questo percorso esistenziale – afferma la scrittrice – il romanzo “Tutte le altre vite” è una tappa importante verso la “me stessa libera”.
Agata Cardillo ha osservato come questo coraggio di affrontarsi attraverso la storia di Alessia, (sebbene in questo romanzo il timbro autobiografico sia più sbiadito rispetto al precedente) si configuri nel contempo come un atto di generosità verso tutti i lettori, permettendo loro di ritrovarsi, confrontarsi e quindi a loro volta di “salvarsi” dalle proprie inquietudini. E forse è proprio questo il motivo che spiega il successo della Distefano scrittrice, sempre più convincente nelle sue performance letterarie e sempre più autentica nei suoi incontri con il pubblico.
Alfina Spinella