Protagonisti i ricordi personali, quelli della propria esperienza, che si intrecciano con la storia di un glorioso istituto scolastico di Acireale, il “San Michele” dei Padri Filippini. A raccontarli, ridargli vita e lustro l’acese Nando Costarelli, che li ha affidati alle pagine del suo libro intitolato “Vano è delle scene il diletto”, pubblicato con il logo della casa editrice “La Voce dell’Jonio”. Il prof. di lingue ha voluto ripercorrere gli anni dei suoi studi, dal 1966 al 1979, e li ha riportati analiticamente nel suo scritto.
Lo scorso sabato, l’opera è stata presentata nella sala “Costarelli” dell’omonima pasticceria di piazza Duomo ad Acireale. Il presidente dell’associazione ospitante, Mario Di Prima, ha sottolineato la valenza del libro che testimonia l’incidenza dell’educazione etica sull’individuo. Non soltanto una sequenza di date ma anche volti, persone amiche, compagni d’avventura, guide insostituibili, come la maestra Agata Sorbello, compaiono nello scritto e ne sono protagonisti, per compiere il viaggio, indietro nel tempo, che ricostruisce il cammino individuale dell’autore e della sua formazione didattica ed umana.
Un viaggio che fornisce, al tempo stesso, notizie storiche sulla scuola cattolica, tutt’oggi presente nel territorio con il liceo scientifico paritario di via Dafnica, mentre all’epoca descritta dal prof. Costarelli annoverava anche la scuola elementare, media ed il liceo classico.
“Bisogna essere onesti e coraggiosi, sereni e trasparenti per parlare di sé ed il professore Costarelli, oltre a questo, vuole portare come esempio la fruttuosa esperienza educativa che ha fatto nel suo percorso di formazione. Ci racconta questa, che è una storia piccola, ma non meno importante delle grandi storie, che sa anche di nostalgia, con uno stile classico attinente a lui”, ha affermato il giornalista Giuseppe Vecchio, direttore de “La Voce dell’Jonio”, relatore dell’incontro, moderato dalla dott.ssa Gabriella Puleo.
In ogni capitolo del libro compaiono notizie su ciò che caratterizzava la scuola in quegli anni ed i suoi rappresentanti. L’autore ricorda, poi, la divisa d’ordinanza indossata dagli studenti, la festa dei premi per la religione, per la condotta, per lo studio in generale, la nomina di “capoclasse”, le dinamiche relazionali legate ad un contesto fondamentale per la crescita individuale. Testimonianza di queste, dei rapporti di fiducia e di rispetto, nati in quel clima, dell’amore con cui veniva svolta la professione di insegnante è una poesia, intrisa di gratitudine e commozione, che l’autore dedica alla maestra Sorbello, la cui figlia, la professoressa Eleonora Bonaccorsi, ha ribadito, nel suo intervento, il coinvolgimento sereno e gioioso nel compiere quotidianamente il suo lavoro.
Il titolo, “Vano è delle scene il diletto”, si rifà all’inizio della frase presente sul palco del teatro dell’Istituto, così completa: “che non miri a preparare l’avvenire”. Spiega, infatti, Nando Costarelli la sua attrazione per detta definizione. Essa sottolinea la necessità della preparazione in ognuno di noi: “Lo studio deve essere in cima ai pensieri dei ragazzi, costituisce importante occasione di arricchimento. Gli anni trascorsi al S. Michele mi hanno fornito insegnamenti e valori morali che mi adopero per applicarli nella vita quotidiana”, ha spiegato l’autore.
Il libro costituisce, dunque, un esempio dell’importanza di poter compiere la propria formazione scolastica ed etica in un ambiente di sani principi, in grado di guidare l’individuo con serenità e sicurezza, dal momento che i valori morali e cristiani entrano a far parte di ciascuno fin dagli anni dei primi studi e interrelazioni. Nando Costarelli si mostra grato per ciò che ha imparato all’Istituto San Michele, scuola cattolica paritaria.
Rita Messina