Libro / “Gente di poca fede”, i numeri della religione cattolica in Italia

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Gente di poca fede – Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio di Franco Garelli, pubblicato nel 2020 dalla casa editrice il Mulino offre uno sguardo alla realtà numerica e statistica della fede cattolica in Italia. Si tratta di dati recuperati durante gli ultimi venti – trent’anni che pongono in maniera chiara quale sia il sentimento generale nei confronti della religione nel nostro paese. Il processo di secolarizzazione degli stati europei e, nel nostro caso, dell’Italia ha offerto negli anni una interessante prospettiva numerica. Prospettiva che riguarda l’interesse diretto e indiretto della popolazione alla prassi e alla riflessione astratta nei confronti della religione cattolica.

Gli argomenti trattati spaziano dal rapporto della popolazione nei confronti diretti alla prassi religiosa e al pensiero dell’immaginario collettivo rispetto a temi più o meni cari alla Chiesa italiana quali l’8×1000 e l’omosessualità, solo per citarne due molto comuni. Il libro si propone come una sorta di raccolta di percentuali che in qualche modo possano dare una visione panoramica del sentimento religioso contemporaneo con un occhio di riguardo rispetto a quanto non accadesse circa due decenni fa. Nessun particolare commento quindi, nessuna forma di analisi qualitativa dello stato delle cose attuali.

Gente di poca fede / I numeri della religione cattolica in Italia

I temi trattati nello specifico abbracciano argomenti di interesse diretto per la Chiesa e molti altri di interesse sociale generale. Gente di poca fede inizia la sua analisi definendo immediatamente quali siano le percentuali di coloro che dispongono di una fede certa o dubbiosa. Come per porre le basi di ciò che i lettori dovranno aspettarsi più avanti nella lettura. La pratica religiosa viene analizzata in termini di preghiera, ritualità e comunità. Ma temi quali l’aborto, l’eutanasia, identità di genere e molteplicità di fedi religiose trovano un ampio spazio tra le pagine del testo di Garelli.

La quantità di commenti dell’autore è particolarmente bassa e questo gioca a favore dell’analisi che viene presentata al lettore. La quasi non esistenza dei giudizi è però accompagnata da una leggera e frustrante mancanza di concentrazione dei temi. La quantità di fede in ogni sua forma in Italia è perfettamente indicata in quasi ogni singola pagina del libro. Ma un’analisi più approfondita delle strutture sociali ed ecclesiastiche in forma discorsiva è quasi assente. Manca anche una solida rappresentazione dei giudizi diretti delle persone coinvolte in questa analisi. I numeri son tutti lì ma le testimonianze dirette scarseggiano.

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Gente di poca fede / I numeri della religione cattolica in Italia

La sezione che si fa più precisa e che propone più notizie e informazioni che non siano meramente numeriche è chiamata Francesco: un papa controcorrente o di facciata? Questa zione analizza, per forza di cose, l’operato del pontefice in congiunzione alla realtà pratica nella quale è immerso. A proposito dell’operato del papa è particolarmente utile approfondire la storia di The Economy of Francesco.

L’elemento che però sopperisce alla mancanza di testimonianze dirette o elementi tecnici più complessi è quello delle tabelle e grafici che appaiono nel libro. Essi non sono solo una rappresentazione grafica di ciò che viene espresso in prosa ma aggiungono informazioni essenziali per la completa visione del quadro che viene proposto da Garelli. Ma il libro conta circa 250 pagine. Per questo motivo, insieme alla quantità di informazioni statistiche che appaiono in esso, è difficile concentrare ogni singola informazione che potrebbe apparire utile per l’argomento.

Gente di poca fede / La religione cattolica in Italia

Se non altro, la ricerca di dati che spieghino come la popolazione si rapporti al sistema religioso in ogni sua forma può portare a un processo di espansione delle pratiche religiose per far sì che si torni a vederle come utili e significative per la vita di tutti i giorni e per permettere alla Chiesa di modificare il suo approccio alla società tutta. Gente di poca fede  si conclude con una Nota metodologica che mette in luce come siano state praticamente raccolte le informazioni contenute in esso. È utile o, quantomeno, interessante.

Questo tipo di forma letteraria però offre interessanti spunti di riflessione su quanto possa essere effettivamente utile fornire un commento o un ragionamento che non prescinde dal personale pensiero dell’autore. È veramente utile e importante condire di pareri queste forme di analisi, che si riferiscano alla religione, alla politica o alla società in senso più ampio?

Gente di poca fede / Qualcosa sull’autore

Franco Garelli (1945) è un sociologo italiano. Ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e di Sociologia delle religioni all’Università degli Studi di Torino. Particolarmente interessato ai temi quali la gioventù e la religione, ha scritto, tra le altre cose, La socializzazione flessibile (il Mulino, 2006), Religione all’italiana. L’anima del paese messa a nudo (il Mulino, 2011) e  Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio? (il Mulino, 2016).

Simone Corsaro