Libro / Imparare il Metodo Scientifico, di Cosmi e Brischetto

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Imparare il Metodo Scientifico – Da Ippocrate a Garattini è il titolo del nuovo libro di Franco Cosmi e Rosario Brischetto, appena uscito per i tipi di Edizioni LSWR di Milano, con la prefazione di Aldo Pietro Maggioni. Il libro fa seguito ad altri tre pubblicati da Cosmi e Brischetto: Il dottore e il paziente, Le 15 medicine, Imparare la buona morte. Un volume di grande valore formativo, che sarà oggetto nel prossimo autunno anche di un incontro pubblico dedicato in particolare a giornalisti e interessati al tema.

Del resto, sono domande di senso e di vocazione, quelle cui espone il testo, profondo e redatto su basi empiriche pluridecennali. Qual è il ruolo del sapere scientifico nella nostra società? Quali i limiti? E che significa metodo scientifico? Franco Cosmi e Rosario Brischetto hanno provato a fare chiarezza su tutto questo, mettendosi dal punto di vista del lettore curioso che non deve necessariamente avere una preparazione scientifica.

Imparare il Metodo Scientifico / Il nuovo libro di Cosmi e Brischetto

I due autori si domandano: cosa possiamo chiedere alla scienza? Può il sapere scientifico farci giungere a conoscere la Verità? Per decenni così abbiamo spesso creduto, come del resto inglobato dai mass media, e come altrettanto spesso insegnato a scuola. D’altra parte, gli straordinari risultati del progresso scientifico e delle sue applicazioni tecniche, che in pochi anni ci hanno cambiato la vita, sembravano confermare questo punto di vista. Un punto di vista tuttavia fallace. I veri scienziati hanno sempre detto, come Socrate: “So di non sapere”.

La recente tragica esperienza della pandemia da SARS-CoV-2, col suo carico di dolore e morte, ci ha bruscamente risvegliato dalle nostre illusioni. Ci ha costretto a prendere coscienza che l’incertezza e la complessità sono compagne fedeli della scienza. Il sapere scientifico è una realtà umana, e come tale ha dei limiti, che occorre cercare di superare. È un percorso aspro, stretto, difficile, in salita, pieno di insidie, di rischi e di possibilità di errore. Ma è un percorso che permette all’uomo di avvicinarsi sempre più alla conoscenza. Lasciamo la Verità (con la V maiuscola) alle discipline che specificamente la ricercano, come filosofia e teologia. Cerchiamo di intraprendere assieme il cammino nel difficile sentiero del sapere scientifico.

Libro / Imparare il metodo scientifico di Cosmi e Brischetto

Con le scoperte scientifiche della parte iniziale del XX secolo gli scienziati si sono resi conto che la scienza non è il mondo delle certezze, ma delle probabilità. Per progredire la scienza si vale del metodo scientifico sperimentale: il metodo introdotto da Galileo Galilei. Lo scienziato parte dall’osservazione di un fenomeno e formula una ipotesi per spiegarlo. L’ipotesi deve essere dimostrata sottoponendola a esperimenti. Questi possono smentire l’ipotesi formulata, e indurre a abbandonarla, oppure confermarla. Non basta: occorre che i risultati ottenuti e la metodologia dell’esperimento siano resi noti e divulgati (riviste scientifiche, congressi ecc.), in modo che altri ricercatori possano verificarli e confermarli.

È questo il metodo scientifico, che si fonda sulla dimostrazione ottenuta con prove sperimentali, e sulla revisione dei risultati da parte di altri ricercatori. Una forma di controllo che garantisce contro gli errori e la frode scientifica. Col metodo sperimentale si ottiene l’evidenza, che è il motore della conoscenza: è evidenza solo ciò che è dimostrato. Ma non si tratta di certezze, bensì di probabilità. Nuovi esperimenti infatti potrebbero smentire i precedenti risultati della ricerca e dimostrarli falsi (è la “falsificazione” di Popper).

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Metodo scientifico / Probabilità, non verità assoluta

“Questo deve scoraggiarci?” si chiedono gli autori: no. L’incertezza ha un valore costruttivo perché motiva la ricerca e fa progredire il sapere scientifico. La scienza non ha la presunzione di possedere la verità assoluta, ma è una conoscenza che consente previsioni scientifiche dotate di elevato grado di probabilità. Quella conoscenza che con una felice espressione venne definita da Bruno de Finetti, grande matematico italiano del secolo scorso, una “certezza pratica”, modificabile solo di fronte a prove sperimentali incontrovertibili e verificate. Dunque la scienza si caratterizza perché per acquisire un insieme di conoscenze usa un metodo basato sulla osservazione e la sperimentazione.

Il metodo scientifico va comunicato ai cittadini, che devono essere messi nelle condizioni di poter distinguere fra la conoscenza scientifica e le opinioni. Le opinioni, anche se provenienti da persone molto qualificate, senza prove non hanno valore nel mondo scientifico. Durante la pandemia stampa, televisioni e rete hanno inondato delle più strampalate opinioni proclamate da personaggi privi di qualunque competenza nel campo della immunologia e della infettivologia. Personaggi che accampavano spesso la pretesa di poter discutere alla pari con gli esperti. Anche molti scienziati si sono fatti sedurre dal fascino del set televisivo abbandonandosi a volte a forme di comunicazione molto discutibili.

Metodo scientifico / Opinioni e conoscenza scientifica in pandemia

Questa sgradevole esperienza ci ha fatto prendere coscienza della necessità di comunicare il metodo scientifico anche a chi scienziato non è, poiché è importante che il cittadino sappia autonomamente distinguere il vero dal falso. Per questo un capitolo del libro, curato dal giornalista Mario Agostino, responsabile del portale web della Voce dell’Jonio, affronta il problema di “Comunicare il metodo scientifico oggi”. Sottolinea la necessità che il metodo scientifico sia adeguatamente insegnato a scuola, in modo da sviluppare nei ragazzi lo spirito critico. Un principio di cui da anni si fa paladino il professor Garattini.

Il libro pone particolare attenzione al mondo della medicina, nel quale la ricerca delle evidenze ha grande importanza, sia per le conoscenze che si applicano nell’attività clinica giornaliera che per l’uso dei farmaci. Parte dalla figura di Ippocrate, che fece nascere la medicina clinica proponendosi di cercare la spiegazione razionale dei fenomeni osservati, senza chiamare in causa la magia o interventi soprannaturali. Giunge alla figura di Silvio Garattini, che si è sempre battuto per porre il metodo scientifico alla base della medicina. Quasi un dialogo fra i due grandi Maestri, a distanza di 2500 anni.

Libro / Imparare il Metodo Scientifico

Il volume affronta la relazione medico-paziente, i diritti di quest’ultimo e di sperimentazione. Ma soprattutto di ricerca scientifica e clinica, che in Italia è in grave difficoltà per mancanza di fondi ed è vista spacco più solo come una spesa anziché come investimento per il futuro. Il testo sottolinea la necessità di implementare la ricerca indipendente, rendendo onore così alla stessa democrazia e alla Costituzione, come del resto alla storia della scienza, del rapporto tra fede e ragione, di grandi medici, come Augusto Murri, capace di applicare il metodo scientifico sperimentale al metodo clinico. In conclusione, una lettura utile a quanti desiderano acquisire la capacità di ragionamento critico, difendersi da bufale e fake news, rivendicare il proprio ruolo di cittadini e reclamare il rispetto dei propri diritti nel campo della sanità.

assessorato alla salute