Linguaglossa / Vivere in un paese per capire cosa accade nel mondo

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carretto siciliano

Vivo ormai da dodici anni nello splendido paese di Linguaglossa, sono gli anni di un adolescente, pochi, ma posso fermamente affermare di averli vissuti intensamente, “in mezzo alla  strada” nei bar e nelle case, conoscendo volti, voci e storie di chi vive qui dalla nascita, o di chi ci è venuto perché affascinato dalla sua bellezza… Sono quindi in grado e grato di raccontare fatti e piccole storie di vita che, giorno dopo giorno, si manifestano in questa ridente cittadina etnea. E che costituiscono il fluire lento e continuo della sua storia.

Prima di raccontarvene una, voglio però esprimere un mio basilare convincimento, che funga da chiave di lettura, che sta all’inizio del mio sentire e che da sempre mi porto nel cuore. Per vivere bene la vita e per capire anche le cose che accadono nel mondo, paradossalmente, non c’è di meglio, potendolo fare, che scegliere di vivere in un paese come Linguaglossa. Luogo che, a dispetto magari di qualcuno che sarà sempre pronto a denigrarlo, quasi per partito preso, è uno dei paesi più belli al mondo.  Anche con tutti i suoi difetti!

Questa mia dichiarazione di appartenenza non è in dissonanza con le mie origini che sono e restano “piedimontesi”, perché proprio questo legame, solido ed unico, con il mio paese natio mi ha permesso, di volta in volta, di farmi sempre uno del posto, dove la Provvidenza ha voluto che io andassi.carretto siciliano

Ad Acireale sono stato un acese, ad Acitrezza un trezzoto, ad Aci Platani “uno di Patenei”, da cima a fondo. Ora a Linguaglossa sono diventato un “linguarussisi” doc. Il 12 dicembre del 2020, l’Amministrazione Puglisi, gentilmente, mi ha onorato della Cittadinanza onoraria.

Linguaglossa e la sua fresca pineta..

Dal primo momento che sono arrivato in paese, mi sono fatto questa idea: Linguaglossa, certamente, non può essere annoverata nel numero delle città grandi che contano. Ma non è solo un paesino di montagna dove si può godere dell’aria salubre, per la vicinanza con la sua famosissima Pineta.
Linguaglossa è una cittadina che incanta e affascina. Il suo recente passato la incorona come una regina dotata di gioielli e di pietre preziose. È un laboratorio di eccellenze, di spiriti liberi e creativi da competere con centri più prestigiosi. E’ un paese tutto da scoprire e da raccontare.

Mi piace, allora, aprire una prima porta di questo meraviglioso paese che è quella che mi introduce alla conoscenza di quelle realtà che apparentemente sembrano piccole, quasi invisibili, ma che tali non sono.
Ecco una parola che oggi è di moda: “Gli invisibili”. Gli invisibili! Non necessariamente gli ultimi, ma quelli che non suscitano l’attenzione continua su di loro.
Eppure questi “invisibili” hanno una voce potente da ascoltare, parole importanti da dire, azioni che meritano di essere raccontate, perché aprono nuovi orizzonti.

Carmelo Raiti e il carretto siciliano…

La mia prima scoperta è la famiglia Raiti che, oltre ad avere un’importante attività commerciale in paese, ha la passione dei cavalli e, ancora di più, del carretto siciliano. La passione per il carretto siciliano di Carmelo Raiti ha lunghe radici è stata ereditata dal bisnonno Filippo, soprannominato “Ciaccapirra” e dal nonno Carmelo “Sardagnolo”.

Carmelo Raiti, nasce a Catania, nel settembre del 1979, da due genitori, gran lavoratori, Salvatore e  Vincenza Finocchiaro. E’ il secondo di tre figli che hanno imparato l’arte dei “Chiancheri” e ne hanno fatto una attività consolidata.

Carmelo, però, non ha mai abbandonato la sua passione per i cavalli e per i carretti. Nel 2019, infatti, si affida a mani esperti di un mastro carrettiere di Belpasso. E fa realizzare il suo primo carretto che viene sapientemente pitturato dai fratelli Forte con la storia dei Santi Alfio, Cirino e Filadelfo, ai quali la famiglia è devota da sempre.

Nelle feste patronali in Linguaglossa, come nei centri viciniori, il carretto, bardato di tutto punto, è il vanto della famiglia Raiti. Con la sua presenza porta in mezzo alla comunità una nota di colore, di allegria, di storia e di religiosità popolare.

don Orazio Barbarino
Arciprete di Linguaglossa

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