L’autunno tarda ad arrivare e il sole ancora caldo ha reso perfetta un 6 ottobre di formazione e visita del Parco archeologico di Santa Venera al Pozzo. A recarsi nell’area archeologica, i ragazzi di quinta elementare della scuola San Giovanni XXIII, impegnati in laboratori archeologici e accompagnati da Giulia Falco, per conto dell’ente Parco citato, componente del Comitato scientifico del Living Lab delle Aci, su iniziativa della Fondazione Città del Fanciullo. Il Parco infatti è uno dei siti coinvolti nel progetto Living Lab delle Aci, laboratorio multimediale per la valorizzazione partecipata del patrimonio culturale, materiale e immateriale, del territorio delle Aci realizzato dal comune di Acireale nel 2017 presso il palazzo del Turismo.
Acireale / I nuovi progetti formativi del Living Lab delle Aci
A seguito dell’ampliamento dei locali del Living Lab in via San Giovanni Nepomuceno, inaugurati a settembre, sono stati previsti progetti didattici e formativi rivolti alle scuole e iniziati il 29 settembre con l’ausilio della Fondazione Città del Fanciullo. L’obiettivo del progetto, come si legge nell’avviso pubblico, è: “accrescere la partecipazione attiva delle popolazione per la rinascita culturale delle Aci”. Alla base dell’ impegno, il rispetto del principio del bene comune da percepire quale ricchezza e alla cui conservazione e valorizzazione i cittadini devono contribuire in prima persona.
Oltre a rivolgersi alle scuole elementari, medie e superiori, il progetto si estende anche alle parrocchie e alle associazioni giovanili tramite seminari, visite guidate e concorsi a premi che hanno per oggetto la valorizzazione culturale del territorio. Nell’ambito del progetto, oltre al “Laboratorio della memoria”, sono previsti il “Laboratorio di strada” e il “Laboratorio di pittura del carretto siciliano”.
Acireale / Il Laboratorio della memoria alle Terme di S. Venera al Pozzo
A raccontare la storia del sito alla scolaresca sono stati i giovani archeologi appartenenti all’Associazione culturale Stoà Sicula, nata nel 2019 con sede ad Acireale. Al termine della passeggiata nel parco, i bambini sono stati coinvolti in un laboratorio didattico archeologico in cui ognuno ha realizzato il proprio manufatto in terracotta con matrici ricavate da originali di età greco/romana da portare a casa come ricordo. I ragazzi hanno così avuto la possibilità di toccare letteralmente con mano la storia e di modellarla metaforicamente alla luce del presente.
Ospite e al contempo “padrona di casa”, la sindaca di Aci Catena Margherita Ferro, entusiasta di porgere un saluto e scattare foto di gruppo con i bambini nel sito storico, che ha risposto ad alcune domande della Voce dell’Jonio.
Acireale / L’intervista alla sindaca Margherita Ferro
Prende corpo il Living Lab grazie alla cooperazione garantita dal GAL Terre di Aci: cosa significa, secondo lei, per la valorizzazione delle terme?
“Grazie al lavoro svolto dal GAL Terre di Aci, connubio pubblico-privato tra i comuni di Aci Catena, Aci S. Antonio, Aci Bonaccorsi, Valverde ed Acireale come capofila, abbiamo realizzato progetti legati in particolare allo sviluppo del territorio. La missione del GAL è infatti anche quella di sviluppare il territorio attraverso la conoscenza e la divulgazione delle radici della nostra storia e cultura. Oggi, in particolare, stiamo trasmettendo queste radici alle giovanissime generazioni attraverso il coinvolgimento di scolaresche. Ci troviamo in un sito archeologico di rilevante importanza che appartiene territorialmente al comune di Aci Catena ma il cui valore storico deve essere condiviso con i territori limitrofi e quelli molto più lontani”.
Questa è un’area particolarmente identitaria per le Aci: quali sviluppi a suo dire potrebbe avere nel tempo?
“Si, lo è. Qui nasce il mito di Aci e Galatea, sono presenti insediamenti greci e romani. La storia delle Aci nasce proprio in questi luoghi. Dobbiamo avere rispetto della storia perché noi siamo il risultato di ciò che ci ha preceduto. Proprio l’importanza storica del sito lo rende un luogo di rilevante sviluppo economico-turistico”.
Solo insieme agli altri comuni è possibile garantire progettualità più ampie: a suo parere quali sono le aree strategiche su cui i sindaci dovrebbero indirizzare politiche comuni per le Aci?
“Le politiche comuni devono partire dalla valorizzazione culturale del territorio con il coinvolgimento delle nuove generazioni e giungere all’imprenditoria locale nell’ottica di uno sviluppo non solo economico ma anche sociale. Il GAL è un veicolo previlegiato per poter sviluppare tutto ciò. Con i fondi del PNNR stiamo realizzando anche diversi progetti legati alla mobilità turistica tra i nostri comuni. Stiamo lavorando anche con le nuove tecnologie, come la stampante 3D presente nei locali del nuovo Living Lab della Aci, e la realtà aumentata, per poter restituire una visione del sito come era in origine”.
Eugenia Castorina