Lirica / In scena al Bellini la Carmen di Bizet

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Bizet Carmen Luca Verdone

Un femminicidio in pieno sole, consumato sul corpo di Carmen sotto i riflettori naturali della rovente luce mediterranea. Il gelo della morte fa rabbrividire la Plaza de Toros. Ma niente può contro quel cielo fiero e accecante che continua a risplendere sulle sciagure umane. Infatti,  il pugnale di Don José spegne la vita. Ma non riesce a spegnere la sete di libertà dell’indomita gitana andalusa. La protagonista è resa immortale dalla partitura di Bizet e dal suo esprit ispanico. Su questa “visione mediterranea”  si muove la  nuova, sontuosa produzione che inaugura la ricca stagione lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania dal 25  febbraio al 3 marzo. Il titolo di apertura, Carmen, appunto, vede impegnati l’Orchestra e il Coro dell’ente e schiera  un cast di altissimo profilo.

Lirica / Chi è Carmen di Bizet andata in scena al Bellini?

Sul podio il neodirettore artistico Fabrizio Carminati,  la regia è di Luca Verdone, maestro del coro Luigi Petrozziello. Nel ruolo del  titolo il mezzosoprano Anastasia Boldyreva, Don José è il tenore Gaston Rivero, Escamillo il baritono Simone Alberghini, che si alterneranno nelle repliche con altri nomi di spicco. Ispirata all’omonimo racconto lungo di Prosper Mérimée, la cui pubblicazione risaliva al 1845. Invece, la trasposizione di Bizet arriva trent’anni dopo e per la prima volta illustra nel teatro musicale un inedito ideale femminile, quello della zingara libera e sensuale, dal carattere latino e appassionato. La trasposizione rappresenta un personaggio avido dalle molteplici sfaccettature: emancipata, icona di una mediterraneità prorompente e fin quasi selvaggia.

Bellini CarmenRispondeva peraltro, al perentorio comando di Friedrich Nietzsche, «Bisogna mediterraneizzare la musica». Quest’ultimo nel 1881 rilevava un’insanabile frattura tra la produzione musicale del Nord Europa, sintetizzata dalle pulsioni di morte e la spontaneità di un Meridione, che considerava come l’unico antidoto al filtro di Tristan und Isolde. Per Bizet, peraltro, si trattava della prematura conclusione di un percorso, avviato nel 1863, che prediligeva il filone esotico (dall’India dei Pêcheurs de perles all’Oriente di Djamileh, passando attraverso la Provenza dell’Arlésienne), qui coniugato alle prime istanze dell’incipiente movimento verista.

Lirica / Messaggio della Carmen di Bizet andata in scena al Bellini

Sullo sfondo una Spagna dalle tinte sgargianti, minutamente descritta. La figura della protagonista spicca su quella dei suoi spasimanti, il brigadiere don José e il torero Escamillo. Molto importante anche la liliale Micaëla, frutto dell’immaginazione dei librettisti dell’opera, Henri Meilhac e Ludovic Halévy. A firmare la regia è Luca Verdone, anche autore della scenografia (da un progetto di Virginia Vianello). Quest’ultimo si propone di affrontare una lettura caratterizzata «dalla semplificazione e dalla chiarezza».

L’obiettivo è quello di esaltare il potere della musica, di sentimenti, passioni e contraddizioni dei personaggi. Questi saranno al centro, come si è anticipato, di una visione «sinceramente mediterranea» dell’opera. Tutto ciò è rafforzato alla luce calda della terra siciliana. Un progetto che, peraltro, non elude il sanguinoso explicit dell’azione. Un femminicidio che appare come ultimo atto di una vita irrisolta e che intende far riflettere sul concetto dell’onore maschile, gesto estremo di inconciliabili prospettive di vita. I costumi sono di Alberto Spiazzi.

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